20/11/2025
Maschere all'infrarosso (IR) e rischi per gli occhi :
Le maschere a led a infrarossi sono dispositivi per trattamenti estetici non invasivi che utilizzano la luce per stimolare i processi biologici della pelle, in un meccanismo chiamato fotobiomodulazione o terapia della luce di basso livello (LLLT).
Il principio fondamentale è che le cellule della pelle, in particolare i mitocondri (le "centrali energetiche" della cellula), assorbono i fotoni di luce emessi dai led.
Questo assorbimento aumenta la produzione di ATP, essenziale per il metabolismo e la riparazione cellulare.
La luce a infrarossi (tipicamente lunghezze d'onda intorno a 830 nm) è la componente più importante per i trattamenti in profondità.
Nato in ambito professionale (medicina estetica e dermatologia), questo tipo di trattamento è ora ampiamente disponibile in dispositivi per uso domestico.
Le sessioni sono brevi (spesso 10-15 minuti) e richiedono costanza (più volte a settimana) per ottenere risultati duraturi.
La radiazione infrarossa fa parte dello spettro elettromagnetico, con lunghezze d'onda comprese tra circa 780 nm e 1 μm.
Sebbene gran parte della radiazione IR non sia visibile, essa viene percepita come calore.
L'esposizione, in particolare a sorgenti industriali ad alta temperatura, pone rischi significativi per le strutture oculari.
La radiazione IR viene convenzionalmente suddivisa in tre bande, in base alla lunghezza d'onda, che determina la loro capacità di penetrazione nei tessuti oculari:
IR-A (Infrarosso Vicino): 780 nm - 1400 nm, presenta la maggiore profondità di penetrazione, raggiungendo il cristallino e la retina.
IR-B (Infrarosso Medio): 1400 nm - 3000 nm, é assorbito prevalentemente dalla cornea e dal cristallino, con minore penetrazione retinica.
IR-C (Infrarosso Lontano): 3000 nm - 1 μm, é assorbito quasi interamente dallo strato superficiale della cornea e non raggiunge le strutture interne.
Il meccanismo predominante di danno oculare da IR è di natura fototermica.
L'assorbimento dell'energia IR da parte dei tessuti oculari provoca un aumento localizzato della temperatura.
Quando questo aumento supera i limiti fisiologici, si verifica la denaturazione delle proteine e il danno cellulare.
Il rischio è amplificato dalla scarsa capacità del cristallino e della retina di dissipare il calore, rendendoli vulnerabili all'esposizione cronica o acuta.
La valutazione del rischio deve considerare l'irradianza (potenza per unità di area) e la durata dell'esposizione, con distinzione tra rischio acuto e cronico.
Le normative internazionali (ICNIRP, D.Lgs. 81/08 in Italia) definiscono i valori limite di esposizione per prevenire il danno oculare.
Per l'IR 770 nm - 3 μm, il limite è spesso fissato per proteggere dal danno termico del cristallino e della cornea.
Le maschere IR per uso estetico domestico generalmente hanno valori di IR-A compresi tra 680 e 1000 nm, con durata di trattamento di 5-10 minuti per sessione.
Pertanto, se correttamente utilizzate ed omologate, non arrecano particolari problemi alle strutture oculari.
Tuttavia ne sconsigliamo l'uso in soggetti con blefariti infettive acute, edema palpebrale, infezioni oculari in atto, sindrome da occhio secco, cheratocongiuntiviti allergiche e nel post-operatorio di qualsiasi intervento oculare recentemente eseguito, nonché in età pediatrica.