Studio Oculistico Bellizzi

Studio Oculistico Bellizzi Centro di Oftalmologia in Bari dal 1975 come riferimento per Oftalmopediatria, Strabismi, Ortottica, Neuroftalmologia.

Maschere all'infrarosso (IR) e rischi per gli occhi :Le maschere a led a infrarossi sono dispositivi per trattamenti est...
20/11/2025

Maschere all'infrarosso (IR) e rischi per gli occhi :

Le maschere a led a infrarossi sono dispositivi per trattamenti estetici non invasivi che utilizzano la luce per stimolare i processi biologici della pelle, in un meccanismo chiamato fotobiomodulazione o terapia della luce di basso livello (LLLT).
​Il principio fondamentale è che le cellule della pelle, in particolare i mitocondri (le "centrali energetiche" della cellula), assorbono i fotoni di luce emessi dai led.
Questo assorbimento aumenta la produzione di ATP, essenziale per il metabolismo e la riparazione cellulare.
​La luce a infrarossi (tipicamente lunghezze d'onda intorno a 830 nm) è la componente più importante per i trattamenti in profondità.
​Nato in ambito professionale (medicina estetica e dermatologia), questo tipo di trattamento è ora ampiamente disponibile in dispositivi per uso domestico.
Le sessioni sono brevi (spesso 10-15 minuti) e richiedono costanza (più volte a settimana) per ottenere risultati duraturi.
​La radiazione infrarossa fa parte dello spettro elettromagnetico, con lunghezze d'onda comprese tra circa 780 nm e 1 μm.
Sebbene gran parte della radiazione IR non sia visibile, essa viene percepita come calore.
L'esposizione, in particolare a sorgenti industriali ad alta temperatura, pone rischi significativi per le strutture oculari.
​La radiazione IR viene convenzionalmente suddivisa in tre bande, in base alla lunghezza d'onda, che determina la loro capacità di penetrazione nei tessuti oculari:
​IR-A (Infrarosso Vicino): 780 nm - 1400 nm, presenta la maggiore profondità di penetrazione, raggiungendo il cristallino e la retina.
​IR-B (Infrarosso Medio): 1400 nm - 3000 nm, é assorbito prevalentemente dalla cornea e dal cristallino, con minore penetrazione retinica.
​IR-C (Infrarosso Lontano): 3000 nm - 1 μm, é assorbito quasi interamente dallo strato superficiale della cornea e non raggiunge le strutture interne.
​Il meccanismo predominante di danno oculare da IR è di natura fototermica.
L'assorbimento dell'energia IR da parte dei tessuti oculari provoca un aumento localizzato della temperatura.
Quando questo aumento supera i limiti fisiologici, si verifica la denaturazione delle proteine e il danno cellulare.
​Il rischio è amplificato dalla scarsa capacità del cristallino e della retina di dissipare il calore, rendendoli vulnerabili all'esposizione cronica o acuta.
​La valutazione del rischio deve considerare l'irradianza (potenza per unità di area) e la durata dell'esposizione, con distinzione tra rischio acuto e cronico.
​Le normative internazionali (ICNIRP, D.Lgs. 81/08 in Italia) definiscono i valori limite di esposizione per prevenire il danno oculare.
Per l'IR 770 nm - 3 μm, il limite è spesso fissato per proteggere dal danno termico del cristallino e della cornea.
Le maschere IR per uso estetico domestico generalmente hanno valori di IR-A compresi tra 680 e 1000 nm, con durata di trattamento di 5-10 minuti per sessione.
Pertanto, se correttamente utilizzate ed omologate, non arrecano particolari problemi alle strutture oculari.
Tuttavia ne sconsigliamo l'uso in soggetti con blefariti infettive acute, edema palpebrale, infezioni oculari in atto, sindrome da occhio secco, cheratocongiuntiviti allergiche e nel post-operatorio di qualsiasi intervento oculare recentemente eseguito, nonché in età pediatrica.

17/11/2025

104th Congress of the Italian Society of Ophthalmology, Rome 28-29 November: the SOI symposium on health certification and proper patient management. More details soon on: https://lnkd.in/d7tEnvyz

13/11/2025
La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov :La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov (Mosca, 1927-20...
10/11/2025

La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov :

La Cheratotomia Radiale (RK) di Svyatoslav Fyodorov (Mosca, 1927-2000) è stata la prima procedura chirurgica per correggere la miopia e ha segnato una svolta nella chirurgia refrattiva moderna.
Sviluppata in Russia tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80, la tecnica consisteva nell'eseguire una serie di incisioni radiali rilassanti sulla cornea per appiattirla e ridurre così il potere di fuoco.
L'intervento prevedeva la creazione di incisioni radiali precise con un bisturi diamantato, partendo dalla periferia della cornea verso il centro, senza intaccare la zona ottica centrale; il numero, la lunghezza e la profondità dei tagli venivano stabiliti in base al grado di miopia (fino a -15D).
Fyodorov si ispirò a un caso clinico del 1974, quando notò che la vista di un ragazzo miope era migliorata dopo aver rimosso dei frammenti di vetro che avevano provocato incisioni radiali accidentali sulla sua cornea.
Un episodio analogo capitò ad Harold Ridley alla fine della guerra quando notò la mancanza di reazione infiammatoria intraoculare con le ferite da schegge pe*****te delle tettoie dei caccia poiché di materiale acrilico, proprio come gli attuali cristallini artificiali.
La RK si diffuse ampiamente negli anni '80 e nei primi anni '90, con centinaia di migliaia di interventi eseguiti in tutto il mondo ed in Italia, dove in molti si sottoposero, a volte anche in modo molto avventato, al nuovo intervento che sembrava risolvere il problema della correzione dei difetti refrattivi in modo permanente.
Ma al solito gli americani arrivarono prima alla corsa tecnologica della chirurgia refrattiva che aveva già avuto basi importanti dagli interventi di Josè Barraquer esportati negli anni 60 dall’Europa all’America latina (cheratomileusi): negli anni 90 vennero commercializzati i primi laser ad eccimeri per la chirurgia refrattiva (PRK e Lasik) che soppiantarono la RK di Fyodorov.
Anche in questo ambito ci furono al termine della guerra fredda USA – URSS non pochi scontri sia per motivi scientifici sia ideologici: la tecnologia a basso costo russa poteva insidiare lo sviluppo della ricerca ad elevato costo, e quindi anche di trattamento, delle multinazionali americane.
Tuttavia la ricerca statunitense si rivelò molto più affidabile e chirurgicamente valida, infatti le complicanze della cheratotomia radiale di Fyodorov erano molte: le incisioni indebolivano permanentemente la struttura corneale, portando a un progressivo shift ipermetropico (ipercorrezione) graduale e continuo, anche a distanza di anni, che richiedeva poi l'uso di occhiali o lenti a contatto.
La guarigione non uniforme delle incisioni spesso causava un astigmatismo irregolare, distorcente la visione e rendendo difficile una correzione ottimale anche con lenti a contatto poiché la superficie corneale non era più omogenea.
Le cicatrici radiali causavano dispersione della luce, con conseguente abbagliamento, visione ridotta e aloni intorno alle luci, specialmente di notte o in condizioni di scarsa illuminazione.
La lenta, dolorosa e incompleta guarigione delle incisioni aumentava il rischio di infezioni batteriche o infiammazioni corneali, anche anni dopo l'intervento; inoltre il rischio di ectasia post-operatoria nei pazienti con ipertono oculare era molto alto ed in altri casi le cornee erano seriamente danneggiate al punto di dover procedere al trapianto.
La tecnica di Fyodorov durò per breve tempo ma ebbe un impiego molto diffuso poiché di facile realizzazione e a basso costo tecnologico, tuttavia fu praticata indistintamente su molti giovani pazienti anche qui in Italia fino agli anni 90 dove ancora oggi abbiamo numerosi riscontri e soprattutto problemi perché i 20-30enni di allora sono i 60-70enni di adesso nei quali, dovendo sottoporsi ad intervento di cataratta, è molto più problematico il calcolo del potere diottrico del cristallino artificiale da impiantare ed il suo inserimento, oltre alla quasi totale impossibilità di impiantare IOL multifocali.
Resta di Svyatoslav Fyodorov, tragicamente scomparso in un incidente con il suo elicottero (ex pilota dell’Armata Rossa) nel 2000, di certo la straordinaria capacità organizzativa del suo istituto di Mosca poiché, attraverso un quartiere operatorio organizzato come una catena di montaggio grazie alle macchine messe a disposizione dalla Siemens tedesca, riusciva ad assistere circa 1200 pazienti al giorno tra visite ambulatoriali ed interventi chirurgici: un numero impressionante in rapporto alla popolazione russa.
Da pioniere, innovatore ed ex-ufficiale ebbe un grande carisma fino al punto di essere candidato alle presidenziali della neo-costituita Federazione Russa dopo la caduta dell’URSS.
Anche in questo caso, come per lo spazio, la corsa alla scienza e alla tecnologia vide come protagonisti le due superpotenze che miravano a contendersi primati e al tempo stesso stimolavano la ricerca.

PRIMA (Photovoltaic Retina Implant MicroArray) è il primo progetto di impianto di retina artificiale fotovoltaico per il...
07/11/2025

PRIMA (Photovoltaic Retina Implant MicroArray) è il primo progetto di impianto di retina artificiale fotovoltaico per il trattamento dell'ipovisione grave da Atrofia Geografica dovuta a Degenerazione Maculare Senile (AMD GA).
Differentemente dai precedenti sistemi impiantati, non necessita di accessori esterni complessi come telecamere e batterie, dato che il microchip è autonomo e sottoretinico.
SI tratta di un microimpianto sotto-retinico, inserito quindi al di sotto dello strato di retina, che sostituisce funzionalmente i fotorecettori persi.
Il microchip 2x2 mm. è collegato direttamente ad un sensore di stimolazione con 378 fotodiodi sensibili che funzionano come fotorecettori artificiali.
Quando la luce colpisce il chip, i suoi micro-fotodiodi autoalimentati convertono la luce in segnali elettrici che vengono poi inviati ai neuroni rimanenti nella retina, che a loro volta li trasmettono al cervello per creare una percezione visiva.
Le indicazioni all'impianto nei soggetti testati (38 pz.) sono: 1) GA allo stato avanzato/terminale, 2) età minima 60 anni, 3) visus non superiore a 20/400 e 4) assenza di percezione foveale.
Teoricamente superiore come device rispetto al precedente modello Argus II, realizzato circa 10 anni fa e con scarsi risultati nei soggetti impiantati che hanno prodotto la chiusura dell'azienda e la successiva mancata assistenza (in Italia circa 30 pz. impiantati affetti da retinite pigmentosa), richiede comunque un lungo periodo di adattamento e di addestramento visivo come riabilitazione post-impianto.
L'intervento non è di facile esecuzione e solo pochi centri autorizzati possono eseguirlo, inoltre i costi sono molto elevati (oltre €300K tra intervento e riabilitazione) e al momento, per quanto l'implementazione con AI sia sempre in continuo sviluppo, i fotodiodi non sono sensibili alle scale di grigio, pertanto i pazienti impiantati potranno percepire gli stimoli visibili utili alla lettura come simboli in bianco e nero.
Si tratta di una tecnologia ancora in fase di evoluzione, che probabilmente in un decennio porterà ad ulteriori benefici.
Maggiori approfondimenti nell'articolo pubblicato al riguardo:

Geographic atrophy due to age-related macular degeneration (AMD) is the leading cause of irreversible blindness and affects more than 5 million persons worldwide. No therapies to restore vision in ...

Oftalmologia & Fotografia :Le Cellule Gangliari "M" e la fotografia di Mimmo Jodice (Napoli, 1934-2025) : ​Le cellule ga...
03/11/2025

Oftalmologia & Fotografia :

Le Cellule Gangliari "M" e la fotografia di Mimmo Jodice (Napoli, 1934-2025) :

​Le cellule gangliari retiniche sono i neuroni d'uscita della retina, che trasmettono le informazioni visive al cervello, principalmente attraverso il corpo genicolato laterale del talamo, sono distinte in due classi principali: P (Parvocellulari) e M (Magnocellulari).
Le cellule M hanno campi recettivi ampi e una vasta arborizzazione dendritica, non codificano il colore, presentano una risposta fasica e rapida ai cambiamenti di illuminazione e sono connesse a un gran numero di coni e bastoncelli, specialmente nella periferia retinica.
​Sono fondamentali per la percezione del movimento e delle rapide variazioni nel contesto luminoso (basse frequenze spaziali e alte frequenze temporali).
​La loro via di trasmissione (via Magnocellulare) è deputata all'analisi delle caratteristiche grossolane degli stimoli luminosi e del loro movimento.
La fotografia a lunga esposizione è una tecnica che implica l'utilizzo di un tempo di otturazione prolungato, permettendo alla luce di accumularsi sul sensore o sulla pellicola per un periodo esteso; questo ha come conseguenza la sfocatura o la trasformazione in scie di tutti gli elementi in movimento all'interno dell'inquadratura, mentre gli oggetti statici rimangono nitidi grazie anche all'adozione di filtri particolari (ND).
​Esiste un parallelismo concettuale e percettivo tra la funzione delle cellule M e l'effetto della fotografia a lunga esposizione che simula il movimento: la lunga esposizione cattura e trasforma il movimento rapido in una traccia visiva continua (scia), che è una forma di "variazione" cumulativa nel tempo.
Le immagini a lunga esposizione che simulano il movimento spesso perdono i dettagli fini (alta frequenza spaziale, competenza delle cellule P) a favore di forme sfocate e fluttuanti (basse frequenze spaziali), un'informazione che è gestita primariamente dalla via magnocellulare.
Molte delle opere chiave di Jodice sono in bianco e nero, la via Magnocellulare (cellule M) non è coinvolta nell'elaborazione del colore.
La scelta del bianco e nero nell'opera di Jodice, che intensifica l'attenzione su forma, luce e movimento/tempo, si allinea con l'informazione primariamente processata dalla via M.
L'artista, recentemente scomparso e annoverato tra i migliori fotografi italiani, manipola la percezione del tempo sulla pellicola per stimolare, a livello neurale, il canale deputato alla rilevazione del dinamismo, trasformando il movimento effettivo in una traccia metafisica di tempo percepita come tale.
Attraverso indagini diagnostiche tomografiche ed elettrofunzionali possiamo selettivamente indagare lo stato di salute delle cellule gangliari retiniche e valutare il loro status morfofunzionale contemporaneamente, indice molto importante in alcune patologie come il glaucoma pre-clinico oppure normotensivo ma anche nelle otticopatie infiammatorie e degenerative, nonché nell'ambliopia e nei DSA.

Cerimonia per la consegna della medaglia di argento dei 25 anni di laurea a Gianfranco Bellizzi in occasione della Festa...
27/10/2025

Cerimonia per la consegna della medaglia di argento dei 25 anni di laurea a Gianfranco Bellizzi in occasione della Festa della Professione OMCeO 2025, Teatro Petruzzelli Bari.

Bruno Bagolini (Bologna, 11 settembre 1924 – Roma, 17 marzo 2010) è stato uno dei più eminenti oftalmologi e strabologi ...
23/10/2025

Bruno Bagolini (Bologna, 11 settembre 1924 – Roma, 17 marzo 2010) è stato uno dei più eminenti oftalmologi e strabologi italiani e internazionali.
Quando abbiamo chiesto a dei colleghi in occasione di congressi internazionali chi é stato il più famoso oftalmologo italiano non hanno risposto, come facilmente immaginavamo, G.B. Bietti o B.Strampelli ma Bruno Bagolini.
Questo perché è ricordato soprattutto per i suoi studi pionieristici sui disturbi della motilità oculare e sulla visione binoculare singola (VBS).
​È considerato, insieme al suo collega e amico G.K. von Noorden (USA), uno degli eredi della tradizione fisiologica nella Strabologia, e i suoi studi sulla cooperazione binoculare nello strabismo sono tuttora considerati un classico nel campo.
La sua grande intuizione é stata quella di realizzare un test per la valutazione della componente sensoriale nello strabismo, facilmente realizzabile e ripetibile, con un alto livello di affidabilità: il Test dei Vetri Striati.
Tale test é universalmente impiegato in tutti i centri specializzati del mondo, sia per la sua di semplicità di svolgimento che per il basso costo.
Questo test è fondamentale per la valutazione della soppressione e della Corrispondenza Retinica Anomala (CRA) in condizioni di bassa dissociazione, ovvero le più vicine alla visione naturale del paziente strabico.
Inoltre Bagolini ha enfatizzato il ruolo della componente sensoriale nello strabismo, riconoscendo l'importanza dell'adattamento sensoriale e della CRA come meccanismi di adattamento alla deviazione oculare.
Si laureò in Medicina e Chirurgia a Bologna nel 1949, ed ebbe come maestro G.B.Bietti, un'altra figura di spicco dell'Oftalmologia italiana.
​Dopo un periodo di specializzazione negli Stati Uniti (1952-1955) con H.M. Burian, si affermò in Italia dirigendo diverse cliniche oculistiche universitarie: ​Sassari (1967), ​Trieste (1970), ​Modena (1974), Roma (Policlinico Gemelli, fino al 1994).
É inoltre stato ​presidente della Società Europea di Strabologia (ESA) nel 1983 e ​vicepresidente della Società Mondiale di Strabologia (ISA) nel 1974.
​Gli è stata assegnata la prestigiosa "Bielschowsky Lecture" in occasione del Congresso della Società Strabologica Internazionale nel 1985, premiato come Maestro di Oftalmologia dalla Società Oftalmologica Italiana nel 2005.
Punto di riferimento per la Strabologia, lo ricorderemo sempre per la sua grande professionalità e per il suo tratto cordiale e disponibile, nonché per il suo ultimo testo pubblicato che volle riservarci.

Disfotopsie post-intervento di cataratta: Le disfotopsie sono fenomeni visivi indesiderati che si manifestano tipicament...
21/10/2025

Disfotopsie post-intervento di cataratta:

Le disfotopsie sono fenomeni visivi indesiderati che si manifestano tipicamente in seguito a un intervento chirurgico di cataratta con impianto di una lente intraoculare (IOL).
Rappresentano una delle cause più comuni di insoddisfazione del paziente dopo un intervento altrimenti non complicato.
Questi disturbi ottici sono generalmente classificati in due tipi principali:
1) Disfotopsia Positiva (PD):
i pazienti descrivono l'apparizione di fenomeni luminosi come bagliori (glare), aloni (haloes), archi luminosi, striature di luce (streaks) o flash.
Questi artefatti visivi sono causati dalla luce esterna che, a causa delle proprietà ottiche della IOL (in particolare il materiale, l'indice di rifrazione e il design del bordo), viene rifratta o diffusa in modo non desiderato, sovrapponendosi all'immagine retinica reale; sono correlati al materiale e al design del bordo della IOL (es. bordo troncato) e a condizioni di luce mesopica o scotopica (es. guida notturna).
2) Disfotopsia Negativa (ND):
il paziente percepisce un'ombra a forma di mezzaluna o di arco scuro, solitamente localizzata nella parte temporale del campo visivo.
A differenza della positiva, è caratterizzata dall'assenza di luce in quella specifica area.

L'esatta causa è ancora oggetto di studio, ma la teoria prevalente suggerisce che sia dovuta a un gap di illuminazione tra i raggi di luce che attraversano il centro ottico della IOL e quelli che passano attorno al bordo e colpiscono direttamente la retina periferica.
La posizione della IOL, in particolare quando il bordo capsulare anteriore si sovrappone al bordo ottico della IOL, è considerata un fattore importante.
È una condizione spesso transitoria e tende a risolversi con l'adattamento neurologico, ma dipende molto dalla sensibilità soggettiva.
Nei casi persistenti e sintomatici, possono essere considerate diverse misure terapeutiche, che vanno dalla rassicurazione e l'uso di occhiali con filtri aggiuntivi fino a opzioni chirurgiche come l'espianto della IOL o il riposizionamento.
È fondamentale che i pazienti vengano informati sulla potenziale insorgenza di disfotopsie come possibile complicanza della chirurgia della cataratta, soprattutto quando si opta per l'impianto di IOL accomodative (EDOF o trifocali) o toriche.
La comunicazione chirurgo-paziente é molto importante nel pre-surgery e tali effetti secondari possibili devono essere ben spiegati al paziente, nonché enunciati nei moduli di consenso informato.

Spray decongestionanti nasali e rischio di ipertono acuto o di sviluppo glaucoma:​Gli spray nasali decongestionanti comu...
15/10/2025

Spray decongestionanti nasali e rischio di ipertono acuto o di sviluppo glaucoma:

​Gli spray nasali decongestionanti comunemente usati contengono due classi principali di principi attivi che possono influenzare la pressione intraoculare:

- Decongestionanti simpaticomimetici (adrenergici): questi farmaci (es. xilometazolina, nafazolina) o l'assorbimento sistemico di pseudoefedrina da preparati combinati, agiscono come vasocostrittori per ridurre l'edema della mucosa nasale.
​I simpaticomimetici possono causare la midriasi (dilatazione della pupilla), nei pazienti con una configurazione anatomica ad angolo stretto (predisposizione al glaucoma ad angolo chiuso), la dilatazione pupillare può spingere l'iride in avanti, bloccando l'angolo di drenaggio dell'umor acqueo (il trabecolato) e provocando un rapido e pericoloso aumento della pressione oculare.
​Questi farmaci sono assolutamente controindicati per i pazienti con diagnosi o sospetto di glaucoma ad angolo chiuso.

​- Corticosteroidi intranasali: questi spray (es. mometasone, fluticasone) sono utilizzati principalmente per riniti allergiche o poliposi nasale grazie alle loro proprietà antinfiammatorie.
​L'uso prolungato e ad alto dosaggio di corticosteroidi può aumentare la resistenza al deflusso dell'umor acqueo a livello del trabecolato, portando a un aumento della pressione oculare.
Questo effetto è tipico in circa il 30% della popolazione steroid-responder.
​La correlazione tra l'uso di spray nasali e il rischio di glaucoma è confermata e varia a seconda della classe di farmaco e della condizione oculare preesistente del paziente.
​I pazienti con glaucoma ad angolo chiuso devono evitare categoricamente i decongestionanti nasali simpaticomimetici, mentre i pazienti con glaucoma ad angolo aperto devono usare i corticosteroidi intranasali a lungo termine con cautela e sotto controllo oftalmologico.
​L'uso di decongestionanti simpaticomimetici, inoltre, espone i soggetti con angoli stretti non diagnosticati al rischio di una possibile crisi acuta di glaucoma ad angolo chiuso, un'emergenza medica molto seria e dolorosa.
​Si raccomanda pertanto la collaborazione multidisciplinare tra il medico prescrittore (es. Otorinolaringoiatra, medico di base) e l'oftalmologo per garantire la massima sicurezza terapeutica, soprattutto in presenza di fattori di rischio o di diagnosi accertata di glaucoma.
È importante che i pazienti siano informati e che consultino il proprio oftalmologo prima di iniziare terapie con questi farmaci.

Il ruolo delle Cellule Gangliari Retiniche: Le Cellule Gangliari Retiniche sono i neuroni di output primari della retina...
13/10/2025

Il ruolo delle Cellule Gangliari Retiniche:

Le Cellule Gangliari Retiniche sono i neuroni di output primari della retina e svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione delle informazioni visive al cervello.
Formano lo strato più interno della retina e i loro assoni convergono per costituire il nervo ottico.
Sono responsabili della ricezione degli input elaborati dai fotorecettori (bastoncelli e coni) tramite le cellule bipolari e amacrine, e della codifica di questi segnali in potenziali d'azione. Questi segnali nervosi vengono poi trasmessi al cervello nel corpo genicolato laterale (CGL) del talamo e ad altre aree cerebrali.
Esistono diversi tipi di CGR, classificati in base alla morfologia, alle proprietà di risposta e alle connessioni:
1) CGR Parvocellulari (elaborazione dei dettagli fini, della forma e del colore, visione ad alta risoluzione).
2) CGR Magnocellulari (rilevamento del movimento, della profondità e dei contrasti a bassa risoluzione).
3) CGR Koniocellulari (coinvolte nella visione a breve lunghezza d'onda blu).
Un sottogruppo specializzato esprime la melanopsina, un fotopigmento.
Queste CGR non contribuiscono direttamente alla formazione delle immagini, ma sono essenziali per i riflessi pupillari e la regolazione dei ritmi circadiani (tramite la proiezione al nucleo soprachiasmatico, sensibilità alla luce blu).
Le CGR sono di fondamentale importanza in ambito oftalmico e neurologico, in quanto il loro danno o la loro morte è il meccanismo patologico centrale in diverse condizioni come nel glaucoma che é la principale causa di cecità irreversibile, caratterizzata dalla progressiva perdita delle CGR e dei loro assoni (assottigliamento dello strato di fibre nervose retiniche), spesso associata a un aumento della pressione intraoculare.
La diagnosi precoce e il monitoraggio del danno alle CGR (tramite OCT e PERG) sono importati dati della diagnostica avanzata.
Anche nelle neuropatie ottiche esse sono coinvolte: (es. neurite ottica infettiva/infiammatoria, neuropatia ottica ischemica, metabolica, ecc.).
Il danno alle CGR è stato correlato anche a patologie sistemiche neurodegenerative come la malattia di Parkinson e l'Alzheimer, suggerendo il loro potenziale ruolo come biomarcatori precoci.
Pertanto le CGR sono un nodo neurale vitale per la visione e l'elaborazione non visiva della luce, la loro vulnerabilità in patologie come il glaucoma rende la ricerca sui meccanismi di neuroprotezione e rigenerazione assonale una priorità critica nell'Oftalmologia moderna.
Parlane con i nostri specialisti.

Giornata Mondiale della Vista - 9 Ottobre :Secondo i dati più recenti (2023) provenienti dall'Istituto Superiore di Sani...
09/10/2025

Giornata Mondiale della Vista - 9 Ottobre :

Secondo i dati più recenti (2023) provenienti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dalle indagini Istat sulla salute degli italiani, circa il 40-45% della popolazione adulta italiana si sottopone regolarmente a controlli oculistici.
La frequenza aumenta con l’età e con la presenza di condizioni predisponenti, come i difetti refrattivi o altre patologie oculari croniche.
Il 25% circa della popolazione italiana dichiara di non aver mai effettuato un controllo oculistico, sebbene la maggior parte dei casi riguardi la fascia di età tra i 18 e i 40 anni.
L'adesione alla prevenzione visiva varia significativamente tra le diverse regioni italiane.
Le regioni del centro-nord Italia tendono a registrare percentuali più alte di adesione ai controlli preventivi, probabilmente per la maggiore disponibilità di strutture sanitarie e una maggiore sensibilizzazione sulla salute visiva.
Nel sud Italia, l'accesso ai servizi sanitari può essere più limitato, e la cultura della prevenzione visiva potrebbe non essere altrettanto radicata, anche a causa di difficoltà economiche e strutturali.
Solo il 30-35% dei giovani tra i 18 e i 34 anni si sottopone a controlli oculistici regolari; questo dato evidenzia una bassa consapevolezza riguardo l'importanza di monitorare la salute degli occhi in età giovane, quando le problematiche visive sono meno evidenti.
La percezione di non avere problemi visivi spesso porta a una sottovalutazione della necessità di controlli periodici, in molte persone, l’idea di "non avere sintomi" porta a un falso senso di sicurezza, che riduce ulteriormente la motivazione a sottoporsi a visite regolari.
Gli anziani sono più propensi a partecipare ai controlli oculistici regolari, anche grazie alla presenza di patologie comuni come la cataratta e la degenerazione maculare legata all’età.
Le persone anziane, inoltre, tendono a ricevere un maggiore supporto da parte dei medici di base nella promozione della prevenzione visiva.
I medici di base, i pediatri ed il personale docente scolastico svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la prevenzione visiva: è importante che vengano informati costantemente sulle patologie oftalmiche per indirizzare i pazienti a controlli specialistici quando necessario.
Un altro fenomeno interessante riguarda la tendenza a "autogestirsi" la salute oculare, utilizzando occhiali da vista presi in farmacia o negozi, o utilizzando app, AI e tecnologie che promettono di monitorare i disturbi visivi senza il bisogno di una visita specialistica.
Sebbene queste soluzioni possano essere rapide in alcuni casi, non possono sostituire la diagnosi professionale, e rischiano di contribuire alla crescita di patologie non corrette tempestivamente.
La prevenzione visiva ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone e sulla riduzione delle patologie oculari, ma è essenziale sviluppare politiche mirate per superare le disuguaglianze regionali e socio-economiche e per incentivare una maggiore partecipazione ai controlli da parte di tutte le fasce di età.
L'integrazione di strategie educative, miglioramento dell'accesso alle cure e collaborazione con i medici di base sono passi fondamentali per garantire una prevenzione visiva più efficace in Italia.
Una tabella riportante alcuni dati sul rapporto medici oculisti/popolazione e sul corretto calendario dei controlli visivi per fasce di età ai fini della prevenzione.

Indirizzo

Via Principe Amedeo, 25
Bari
70121

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