Gruppo di meditazione Samatha Vipassana - Bari

Gruppo di meditazione Samatha Vipassana - Bari Praticanti di meditazione buddhista come insegnata nel Canone Pali e dalla tradizione Theravada.

Alcune immagini dello splendido incontro di oggi ad Andria. Vi aspettiamo domani (lunedì 27) alle 21 presso Waka Ki Dojo...
26/11/2023

Alcune immagini dello splendido incontro di oggi ad Andria. Vi aspettiamo domani (lunedì 27) alle 21 presso Waka Ki Dojo a Bari e martedì 28 alle 18:30 presso la Libreria Roma per gli ultimi due incontri di quest’anno con il Venerabile Bhante Suddhaso🙏

CAPIRE IL DHARMA NEL QUI E ORA(Terzo sutta)Majjhima Nikāya 140Dhātuvibhaṅgasutta(Estratto)🪷☸️🪷«Non trascurare la saggezz...
25/10/2023

CAPIRE IL DHARMA NEL QUI E ORA
(Terzo sutta)

Majjhima Nikāya 140
Dhātuvibhaṅgasutta
(Estratto)

🪷☸️🪷

«Non trascurare la saggezza, preserva la verità, promuovi la generosità e impegnati a coltivare solamente la pace».

«Questo è ciò che ho detto, e questo è il motivo per cui l'ho detto».

«Le correnti dell'ideazione (maññassavā) [1] non travolgono chi si erge su queste basi, e quando uno non è più travolto dalle correnti dell'ideazione, è detto essere un saggio, in pace.

Così è stato detto. E in riferimento a cosa è stato detto?

Monaci, 'Io sono' è un'ideazione; 'Io sono questo' è un'ideazione; 'Io sarò' è un'ideazione; 'Io non sarò' è un'ideazione; 'Io sarò [dotato di] forma' è un'ideazione; 'Io sarò senza forma' è un'ideazione; 'Io sarò percipiente' è un'ideazione; 'Io sarò non-percipiente' è un'ideazione; 'Io non sarò né-percipiente né-non-percipiente' è un'ideazione. L'ideazione è una malattia, un tumore, un dardo.

Superando tutte le ideazioni, uno è detto essere un saggio (munī), in pace. Il saggio in pace non nasce (na jāyati), non invecchia (na jīyati), non muore (na mīyati), non è scosso e non si strugge, poiché non vi è nulla in lui per cui possa nascere.

Non nascendo, come potrebbe invecchiare? Non invecchiando, come potrebbe morire? Non morendo, come potrebbe essere scosso? Non essendo scosso, perché dovrebbe bramare?»

NOTE:

1.Maññati: il termine maññati deriva dalla radice verbale ‘mañ’, ‘pensare’. maññati è l’immaginare o ideare, ovvero il proiettare delle qualità o caratteristiche su di un oggetto che in realtà ne è privo, nonché il modus percipiendi tipico della persona non risvegliata. Nell’ideare se stesso in un certo modo, l’individuo proietta su ciò che percepisce concetti (sankha) quali ‘ciò è mio’, ‘ciò sono Io, o ‘questo è il mio Sé’.

Così ho udito. Una volta, il Buddha risiedeva a Nagaraka. In quel tempo, il Venerabile Ananda gli si avvicinò e gli diss...
23/10/2023

Così ho udito. Una volta, il Buddha risiedeva a Nagaraka. In quel tempo, il Venerabile Ananda gli si avvicinò e gli disse: “L’amicizia coi saggi e i virtuosi è metà del compimento della vita santa.”
“No, Ananda”, rispose il Buddha, “l’amicizia coi saggi e i virtuosi è il pieno compimento della vita santa.”

(SN 45.2: Upaddha Sutta)

CAPIRE IL DHARMA NEL QUI E ORA(Secondo sutta) 📖Anche in questo secondo sutta, che fa seguito a quello pubblicato ieri, v...
20/10/2023

CAPIRE IL DHARMA NEL QUI E ORA
(Secondo sutta) 📖

Anche in questo secondo sutta, che fa seguito a quello pubblicato ieri, viene prospettata la possibilità di realizzare il Dharma e i relativi benefici anche a prescindere da considerazioni di ordine metafisico sulle vite passate e future.

🪷🪷🪷
Cūḷasakuludāyi Sutta
Majjhima Nikāya 79
(Estratto)

"Udāyin, chiunque sia in grado di ricordare una varietà di esistenze precedenti, vale a dire: una nascita, due nascite, tre nascite, quattro nascite, cinque, dieci, venti nascite, trenta nascite, quaranta nascite, cinquanta nascite, cento nascite , mille nascite, centomila nascite, e molti eoni di creazione e molti eoni di disintegrazione e molti eoni di creazione e disintegrazione:

'Quello fu il mio nome, nacqui in tale e tal clan, di tale e tal colore; così fui nutrito, ebbi tali e tali esperienze piacevoli e dolorose; passando da quello stato venni a trovarmi in un altro stato dove ebbi tale nome, in tale e tal clan, di tal tal colore; così fui nutrito, ebbi tali e tali esperienze piacevoli e dolorose e così via fino alla fine della vita; passando da quello stato adesso sono sorto, dove posso ricordare nei dettagli una varietà di esistenze precedenti':

Costui potrebbe interrogarmi sul passato o io potrei interrogare lui sul passato[..]

Però Udāyin, adesso lascia stare passato, lascia stare il futuro. Ora ti esporrò il [principio fondamentale del] Dhamma:

"Essendoci questo, vi è quello, con il manifestarsi di questo, quello si manifesta;
Mancando questo, non vi è quello; con il cessare di questo, vi è la cessazione di quello".

18/10/2023
14/10/2023
[...] Sia la felicità che l'infelicità non sono stati di pace. Il Buddha insegnò a lasciar andare entrambi. [...] La fel...
11/10/2023

[...] Sia la felicità che l'infelicità non sono stati di pace. Il Buddha insegnò a lasciar andare entrambi. [...] La felicità è soltanto una forma raffinata di sofferenza. La sofferenza stessa ne è la forma grossolana.
Sia la felicità che l'infelicità, o il piacere e la tristezza, sorgono dalla stessa fonte - il volere.
Condizioni sane o malsane sono soltanto caratteristiche della Ruota dell'Esistenza, del cambiamento senza fine.
Ajahn Chah, A taste of freedom

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