Dott.ssa Federica Cicchelli - Psicologa Psicoterapeuta

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Dott.ssa Federica Cicchelli - Psicologa Psicoterapeuta . Esperta in Career Coaching e Psicoterapia Integrata. Sono Psicologa iscritta all'albo Professionale.

Sono convinta da sempre che ogni persona possiede un tesoro prezioso in attesa di essere rivelato. Per questo, la mia missione come Psicologa è quella di aiutare le persone a liberare e far brillare il proprio diamante. Ti aiuterò a superare i momenti di difficoltà e ti motiverò per raggiungere i tuoi obiettivi e liberare la tua Meravigliosa Poesia. Libera e fai brillare il tuo diamante.. Sei la Poesia che tutti vorrebbero leggere!

La speranza dei nuovi inizi è l’ ingrediente fondamentale per dare forma ai propri obiettivi. Buon 2025 prospero di sper...
02/01/2025

La speranza dei nuovi inizi è l’ ingrediente fondamentale per dare forma ai propri obiettivi.

Buon 2025 prospero di speranza e realizzazione!

🎄✨ Le feste possono essere impegnative. Ecco perché è importante prendersi cura di sé. ✨🎄Le festività sono spesso un mix...
29/12/2024

🎄✨ Le feste possono essere impegnative. Ecco perché è importante prendersi cura di sé. ✨🎄

Le festività sono spesso un mix di emozioni contrastanti: felicità, stress, aspettative sociali e familiari. Ciò può risultare impegnativo, soprattutto se ci sentiamo sopraffatti da tante richieste esterne o se l’anno che sta finendo ci ha lasciato cicatrici emotive.

💭 Perché le feste sono così difficili?

1. Alte aspettative: La pressione di dover “essere felici” può aumentare il nostro livello di ansia.

2. Conflitti familiari: Le dinamiche familiari possono essere complicate, risvegliando vecchie tensioni.

3. Stress da regali e preparativi: La lista dei regali e i preparativi natalizi possono creare una sensazione di “non basta mai”.

4. Riflessi dell’anno passato: Le feste possono riaccendere sentimenti di solitudine o tristezza, soprattutto se l’anno appena trascorso è stato difficile.

🎁 Cosa possiamo fare per proteggere il nostro benessere emotivo?

• Prenditi delle pause: Non avere paura di dire “no” a impegni che ti stressano. Concediti momenti per ricaricarti.

• Riconosci le tue emozioni: È normale sentirsi giù o stressati. Concediti di viverle senza giudicarti.

• Parla dei tuoi sentimenti: Condividere le proprie emozioni con amici o familiari può ridurre il peso di un momento difficile.

• Gestisci le aspettative: Le feste non devono essere perfette. Sono
un’opportunità per stare con le persone che ami, non per rispondere a standard esterni.

❤️ Le feste sono un momento speciale, ma è fondamentale ricordare che il nostro benessere viene prima di ogni cosa.

Cerca di essere gentile prima di tutto con te stesso!💫

🎭 Christmas Blue: La poesia malinconica del Natale 🎭Non sempre il Natale è un’esplosione di gioia. A volte è un sussurro...
24/12/2024

🎭 Christmas Blue: La poesia malinconica del Natale 🎭

Non sempre il Natale è un’esplosione di gioia. A volte è un sussurro, un eco di ciò che è stato o di ciò che manca. Il Christmas Blue non è solo tristezza, è una sfumatura dell’anima: quel momento in cui le luci scintillanti sembrano troppo lontane e il silenzio diventa quasi assordante.

Ma forse, proprio lì, c’è qualcosa di prezioso.
La malinconia ci invita a rallentare, a smettere di inseguire l’immagine di un Natale perfetto. Ci insegna a fare pace con le nostre imperfezioni, con le assenze, e con il desiderio che ogni tanto fa male.

🎨 E se il Christmas Blue fosse un quadro?

Sarebbe una tela dipinta di ombre morbide e dettagli luminosi: una candela accesa nella notte, un fiocco di neve che si scioglie nel palmo della mano, un pensiero che accarezza un ricordo lontano.

🎵 E se fosse una canzone?

Sarebbe una melodia lenta, fatta di accordi malinconici e parole che curano, come una coperta sulle spalle in una sera d’inverno.

Questo Natale, se senti il Christmas Blue, abbraccialo. È solo un altro modo di vivere la magia. Perché anche nei toni freddi c’è calore, e persino nella malinconia si nasconde una luce.

A te che vivi il lato segreto del Natale: che sia dolce, sincero, tuo. 🌌

16/11/2024

Kekko Silvestre, il frontman dei Modà, non ha avuto paura di esporsi e di raccontare la sua esperienza con la depressione.

Il suo coraggio, però, non è stato apprezzato e compreso da tutti. Al contrario, non sono mancate le critiche e commenti che non certo gli auguravano una pronta guarigione.

Il luogo comune è questo: «sei famoso, sei un cantante, sei ricco, non puoi essere depresso, se stai male, sei un buono a nulla, ce lo vuoi tu». Già, come se alcune malattie fossero “scelte”.

Ci battiamo molto per azzerare la distanza tra salute fisica e salute mentale perché la salute è unica e soprattutto perché non esistono malattie "che si scelgono". La depressione, da un punto di vista psicobiologico rappresenta il “balckout” del corpo. I nostri sistemi neurocognitivi sono così sovraccarichi che al contempo si verificano due risposte di stress: una acuta e una cronica. Quando predomina la risposta acuta (il sistema nervoso simpatico ci tiene in uno stato di allerta), riusciamo ad andare avanti ma il nostro organismo è in uno stato di “arausal disfunzionale” (si definisce così! Siamo sovraccarichi!). È in costante attivazione. Dopodiché lo stress cronico prende il sopravvento, le risorse che l’organismo riesce a dedicare al sostentamento di organi e apparati vanno incontro a un forte disequilibrio. Il sistema nervoso parasimpatico (quello coinvolto con lo stress cronico) manda segnali in totale contrasto con quelli “simpatici” e alla lunga, la muscolatura sia liscia che striata ne risentono. Ciò significa che tutto il nostro corpo ne risente, la stanchezza prende il sopravvento. Se ci sono vulnerabilità fisiche, si manifestano. E fidatevi, questo nessuno “se lo cerca” o “lo sceglie”. Non è una cosa che “capita ai deboli” e nessuno “se lo merita”.

Vorremmo anche riflettere con voi sui personaggi dello spettacolo che sono da un lato “amati e odiati” dal pubblico ma dall’altro, sono considerati un “prodotto” dalle case discografiche e dai produttori. Sentirsi “un prodotto” è orribile. Lo sappiamo bene perché ne conosciamo alcuni molto da vicino. Quindi vi invitiamo a essere “supporter” e mai “hater” anche perché, come spesso vi spieghiamo, l’odio danneggia i nostri tessuti prima ancora di ferire l’altro.

Promemoria: l’affettività è una funzione biologica, pertanto è nel nostro corpo prima ancora di diventare parola, prima ancora di affiorare come pensiero nella nostra mente. Maneggiamola con cura e rispettiamoci così da poter mostrare rispetto anche agli altri. ❤️

20/10/2024

Svelando i Vampiri Energetici: La Scienza Rivela come Alcune Persone Possano Prosciugarci e l'Impatto sul Nostro Benessere e le Relazioni.

“Ci sono giorni in cui ci sentiamo bloccati, ma spesso la chiave è nelle piccole cose:1. Accogli il momento: non comba**...
14/10/2024

“Ci sono giorni in cui ci sentiamo bloccati, ma spesso la chiave è nelle piccole cose:

1. Accogli il momento: non comba***re come ti senti, concediti il tempo per ascoltarti senza giudicare.

2. Muoviti, anche solo un passo: un piccolo gesto, come sistemare un angolo della casa o fare una passeggiata, può cambiare la giornata.

3. Cambia lo sguardo: immergiti in qualcosa che ti appassiona, scrivi un diario o chiacchiera con chi sa capirti.

4. Sfida i tuoi pensieri: a volte è la nostra mente a farci lo sgambetto. Riformula i pensieri negativi e usa frasi incoraggianti.

5. Cerca il dettaglio che conta: cerca il sole oltre le nuvole. Anche in mezzo al caos, c’è sempre qualcosa per cui essere grati. Trova il tuo piccolo “grazie” e costruisci da lì.

Non serve scalare la montagna in un giorno, basta iniziare a salire. ⛰️”


21/08/2024

Essere figli di un genitore con disturbo narcisistico di personalità può avere conseguenze sullo sviluppo mentale ed emotivo, non solo in infanzia, ma anche in età adulta (Little, 2024).

Va ricordato comunque che soffrire di un disturbo narcisistico di personalità non significa essere un cattivo genitore o possedere scarse capacità genitoriali.

Tuttavia è bene conoscere e comprendere come alcuni tratti del narcisismo genitoriale possono influenzare negativamente la relazione con i propri figli, come per esempio:
➖Egoismo ed egocentrismo
➖ Grandiosità
➖ Accudimento poco reattivo
➖ Bassa tolleranza alla frustrazione
➖ Eccessivo bisogno di controllo
➖Incapacità di vedere il bambino autentico
➖ Tendenza alla disregolazione emotiva
➖Distorsione dei fatti
➖ Mancanza di empatia
➖ Modello di relazione errato

Questi tratti, se e quando presenti, possono portare i figli a sperimentare insicurezza, dubbi sulla propria identità, attaccamento insicuro, sentirsi sotto pressione, fiducia limitata nelle relazioni, disregolazione emotiva, mancanza di indipendenza, la sensazione di non essere degno di amore, instabilità emotiva, ecc.

Essere consapevoli del proprio disturbo di personalità e delle sue ripercussioni sullo sviluppo dei figli permette di apportare significativi cambiamenti e prevenire danni psicologici.

Allo stesso modo, comprendere le difficoltà del genitore con disturbo narcisistico di personalità è un passo importante verso la consapevolezza e la crescita. Inoltre il supporto esterno può compensare le carenze genitoriali: nuove esperienze relazionali più sane e psicoterapia possono essere di grande aiuto.

👉Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2024/02/genitori-narcisisti/

17/08/2024

Litigare con qualcuno non è mai piacevole. A seconda del modo in cui lo viviamo, possiamo vedere una discussione come un’occasione di confronto produttivo o come una situazione di stress che provoca emozioni intense e disregolate.

Chi ha paura di litigare tenderà a evitare ogni situazione in grado di generare dissapori e contrapposizioni e a chiudersi emotivamente.

Ecco 3 possibili ragioni alla base della difficoltà a discutere:

1️⃣Predisposizione alla sopraffazione emotiva
Se il solo pensiero di litigare inizia a far ba***re forte il cuore e a far scendere le lacrime, è possibile che la disregolazione emotiva stia prendendo il sopravvento e ostacolando la possibilità di comunicare in modo efficace durante un conflitto. Emozioni intense come rabbia, frustrazione o tristezza possono diventare opprimenti e rendere difficile impegnarsi in modo costruttivo nella conversazione. La chiusura emotiva, in quest’ottica, può diventare un meccanismo di difesa utile a proteggersi da ulteriori stress emotivi.

2️⃣Utilizzo dell’ostruzionismo come tattica offensiva
In alcuni casi, le persone possono utilizzare la chiusura come un modo passivo-aggressivo per vendicarsi o punire l’altro durante una discussione: ritirandosi e rifiutando di impegnarsi in una conversazione difficile, essi sperano di trasmettere il loro dispiacere e manipolare così la situazione a loro favore. Questo comportamento è generalmente indicato come ostruzionismo ed è caratterizzato dal non stabilire un contatto visivo, dall’abbandonare le discussioni prima che siano risolte, dall’evitare del tutto alcuni argomenti e dall’interrompere bruscamente le discussioni se la situazione si fa troppo calda.

3️⃣Litigare ripetutamente
In alcuni conflitti, indipendentemente da quanto la persona cerchi di ottimizzare il proprio stile di discussione, ci sono dei problemi irrisolvibili su cui è disfunzionale continuare a discutere. Può infatti succedere che, a causa di un trauma o di una fragilità emotiva, alcune aree della conversazione debbano essere limitate per proteggere le emozioni di una o entrambe le parti. A volte, il problema può essere troppo grande e si decide semplicemente di non parlarne, facendo affidamento sul passare del tempo per guarire la ferita.

👉Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2023/07/paura-litigare/

08/08/2024

I soggetti che soffrono della sindrome dell’impostore credono che i loro successi formativi e lavorativi siano dovuti più a fattori esterni (nonostante le prove a supporto siano contrarie) che a fattori interni: non credendosi degni di promozioni, riconoscimenti e ricompense, preferiscono credersi dei cialtroni piuttosto che vedersi come persone meritevoli di successo e in gamba.

Spesso chi si crede un impostore giustifica i propri successi minimizzando gli standard raggiunti (“È stato un esame facile, per questo ho preso la lode!”), chiamando in causa il lavoro di rete o il proprio aspetto fisico (“Se ho avuto il posto sarà perché altri miei amici lavorano lì” oppure “perché hanno visto il mio aspetto da bravo ragazzo!”) (Clance, 1985; Cowman & Ferrari, 2002; Fried-Buchalter, 1997; Kets de Vries, 2005; Kumar & Jagacinski, 2006).

La sindrome dell’impostore è dunque un mix di senso di colpa per i traguardi raggiunti, mancata introiezione del successo, paura della valutazione e sentimenti di indegnità e inefficienza professionale e formativa (Clance & Imes, 1978; Clance & O’Tool, 1988; Young, 2003).

👉Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2019/04/sindrome-dellimpostore/

06/08/2024

Il pianto del terapeuta (therapists’ crying in therapy, TCIT) in seduta è un fenomeno piuttosto frequente (72% in Blume-Marcovici, et al., 2013; 57% in Pope et al., 1987).

Tuttavia sembra essere una sorta di tabù. Ci sono terapeuti che ritengono che piangere in seduta sia poco etico e segno di mancanza di professionalità. Addirittura solo un terzo dei terapeuti ha discusso del proprio pianto con un supervisore e circa un quarto non ne ha mai parlato con nessuno (‘t Lam et al., 2018).

Ecco 5 consigli rivolti ai terapeuti:

1️⃣Non sentitevi soli, fate/farete parte del 70-80% dei terapeuti che hanno pianto/piangeranno almeno una volta nella loro carriera.
2️⃣Molto probabilmente il vostro paziente e/o la relazione terapeutica ne beneficeranno (a patto che ne parliate).
3️⃣Non avete fatto del male al vostro paziente piangendo, al massimo non ne ha tratto alcun beneficio (Sinclair, 2011).
4️⃣Se il pianto del terapeuta è legato in modo particolare a tematiche personali del clinico, meglio rifletterci e lavorarci in separata sede.
5️⃣Giovani terapeuti, lasciatevi andare al pianto (regolato)!

👉Leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2019/07/pianto-del-terapeuta/

16/07/2024

"Ho passato la metà della mia vita a raccogliere soldi e ora passo la seconda metà della mia vita a regalarli. Una volta che hai comprato tutto ciò che desideri, non c'è nulla di materiale che possa soddisfarti.

Spero che tutti possano sentire questo. Quando ti rendi conto che nessuna relazione, né denaro, né figli possono renderti felice, letteralmente non c'è nulla che possa farti felice.
Devi trovare la felicità nella tua mente e nel tuo cuore, indipendentemente da tutto questo. Anche con tutto il denaro del mondo, finiamo per renderci conto che tutto ciò che cerchiamo è dentro di noi e non fuori."

Will Smith

È allora simbolo di coraggio, curiosità, sapienza e conoscenza. Ho bisogno del mare perché m’insegna. - Pablo Neruda    ...
01/07/2024

È allora simbolo di coraggio, curiosità, sapienza e conoscenza. Ho bisogno del mare perché m’insegna. - Pablo Neruda

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