
11/09/2025
Un possibile supporto per i genitori: il coaching.
Traduzione dell'articolo "Searching for the Standard: The Impact of Level of Training on In Vivo Coaching in Parent-Child Interaction Therapy" Larissa N. Niec, Irene Brodd, and Ciera E. Schoonover
Behavior Modification
Volume 47, Issue 1
Jan 2023
Obiettivo dello studio
L'articolo si concentra sul processo di coaching in vivo (dal vivo) utilizzato nella Parent-Child Interaction Therapy (PCIT), un modello di terapia familiare basato sull'evidenza.
L'obiettivo principale dello studio è capire come il livello di formazione di un coach influenzi le sue tecniche di coaching.
Nonostante la sua efficacia, il processo di coaching in vivo è stato poco studiato. La ricerca si propone di rispondere a domande cruciali, come se i terapisti con un livello di formazione più elevato utilizzino strategie di coaching più efficaci e quali strategie sono più difficili da apprendere per i coach principianti.
Metodologia
I ricercatori hanno utilizzato un campione trasversale di 46 coach con diversi livelli di formazione in PCIT. Il gruppo includeva:
• Aiutanti laici (studenti universitari con 10 ore di formazione).
• Terapisti PCIT.
• Formatori (interni all'agenzia, regionali e globali).
A ciascun partecipante è stato chiesto di fornire un campione di coaching in risposta a un'interazione standardizzata genitore-bambino, registrando l'audio del loro intervento.
L'interazione standardizzata era un video di 5 minuti che simulava una sessione di PCIT, in cui un genitore utilizzava vari comportamenti, sia positivi che negativi.
Le registrazioni sono state poi trascritte e codificate utilizzando il Therapist-Parent Interaction Coding System (TPICS), uno strumento che classifica le verbalizzazioni del coach come strategie "responsive" o "direttive".
Strategie Responsive: Rinforzano un comportamento positivo del genitore dopo che si è verificato. Esempi includono lodi etichettate ("Great describing!") e descrizioni riflessive.
Strategie Direttive: Indicano al genitore cosa fare o dire prima che si verifichi l'interazione, come il modeling (modellamento) o i comandi.
Risultati Principali
Frequenza del coaching: Il livello di formazione è risultato significativamente e positivamente correlato alla frequenza delle verbalizzazioni di coaching.
I formatori globali/regionali hanno fornito in media 78 dichiarazioni di coaching in 5 minuti, mentre gli aiutanti laici ne hanno fornite 26.
Questo suggerisce che i coach più esperti intervengono più spesso.
Strategie di coaching: Il livello di formazione ha influenzato anche la scelta delle strategie.
Maggiore uso di strategie responsive: con l'aumentare della formazione, i coach hanno utilizzato più strategie responsive, come le lodi etichettate, le descrizioni riflessive e i commenti di processo.
Queste strategie sono associate a migliori risultati per le famiglie, inclusa una più rapida acquisizione delle competenze da parte dei genitori.
In particolare, i commenti di processo e le descrizioni riflessive sono considerati "strategie di ordine superiore" che richiedono ai terapisti di collegare attivamente i comportamenti dei genitori e dei figli.
Minore uso di strategie direttive: un livello di formazione più elevato era associato a un minore uso di strategie direttive, come il modeling e i comandi indiretti.
Studi precedenti hanno associato un uso eccessivo di strategie direttive a una peggiore acquisizione delle competenze genitoriali e a un maggiore rischio di abbandono del trattamento da parte dei genitori.
Errori di coaching: Sebbene i coach con meno formazione abbiano commesso più errori, la differenza non è stata statisticamente significativa.
Tuttavia, il numero complessivo di errori è stato molto basso in tutto il campione, il che potrebbe aver mascherato una potenziale relazione.
Discussione e Conclusioni
I risultati dello studio suggeriscono che la formazione non solo aumenta la frequenza del coaching, ma perfeziona anche la qualità delle strategie utilizzate.
I coach più esperti tendono a fare affidamento sulle strategie responsive, che sono state associate a risultati positivi per le famiglie. Le strategie di "ordine superiore" come i commenti di processo e le descrizioni riflessive sono state utilizzate meno frequentemente dai coach con meno esperienza, suggerendo che queste tecniche potrebbero richiedere maggiore enfasi nella formazione.
Lo studio solleva domande importanti per la formazione futura:
Quale dovrebbe essere lo "standard d'oro" della frequenza del coaching?.
In che modo le esigenze specifiche di una famiglia influiscono sulla definizione di un coaching "ottimale"?.
Quali sono le strategie di formazione più efficaci ed efficienti per costruire le competenze dei terapisti?.
In sintesi, lo studio è il primo a esplorare la relazione tra il livello di formazione dei coach e le loro tecniche di coaching.
I risultati forniscono un punto di partenza per una ricerca futura volta a definire cosa rende il coaching
"adeguato" e "ottimale" per promuovere le competenze genitoriali positive.