03/11/2024
6.
Il cammino della coscienza
Io sono una creatura di Dio,
come voi.
Come voi non nasco perfetto
e in grado di muovermi
con sicurezza nelle regioni
in cui vivo.
Nasco bambino
con tutte le mie incomprensioni,
come un bimbo penso
di aver capito e mi comporto
di conseguenza,
ma basta una piccola
azione sbagliata
per farmi rendere conto
che ciò che avevo capito
era solo frainteso
e non era giusto.
A ogni esperienza
rinasco a me stesso più ampio,
più consapevole, più vero,
a ogni esperienza abbraccio
una nuova parte di me stesso
e una nuova parte della Realtà
di cui anche io, come voi,
faccio parte via via più consapevole.
So quale sia il mio destino:
abbracciare per intero me stesso,
verso questo fine sono attratto e spinto
da qualcosa che è vivo al di sopra di me
e che, nel contempo,
mi permea e indirizza tutto me stesso.
Io cerco di afferrare questa entità
che, senza capirne il perché,
amo di un amore intrinseco a me,
ma così forte da muovere
ogni mia azione alla ricerca
di espandere me stesso,
nella speranza di arrivare
a fondermi, finalmente,
con l’oggetto del mio amore.
Non piango
se sbaglio,
non mi abbatto
se fallisco,
non mi sento frustrato
se non riesco,
non mi vergogno
se non capisco,
non mi adiro
se non trovo subito la soluzione,
ma sono sempre pronto
a rinnovare me stesso,
a trarre frutti dai miei sbagli,
a rendere utili i miei fallimenti,
a lottare contro ciò che mi frustra,
a cercare di comprendere
ciò che sembra sfuggirmi,
a provare mille soluzioni diverse
fino a quando non trovo quella giusta.
Solo allorché sarò pienamente maturo
e tutto il mio essere sarà fuso
in un’equilibrata e funzionale entità
io troverò la gioia di unirmi
con quell’Amore
sconosciuto ma potente,
dolce ma tiranno,
forte ma delicato,
costante ma immenso,
che in continuazione mi chiama a Sé,
e che costituisce il vero perché
della mia esistenza.
Scifo, CI