10/05/2025
⁉️ SINDACO LECCESE MA CON 75 LOCALI IN 0,1 KM2: COSA MAI SAREBBE POTUTO ACCADERE? 🍹
Dopo mesi di ordinanze, limitazioni, divieti e chi più ne ha più ne metta, il Sindaco di Bari Vito Leccese torna ad esprimersi sui luoghi e sulle modalità di socialità presenti nella città di Bari. Lo fa parlando, con toni paternalistici e colpevolizzanti, di una fiducia “concessa e tradita” da parte dei frequentatori di locali e degli stessi operatori commerciali.
In questi mesi ci siamo opposti alla logica repressiva con cui l’Amministrazione ha inteso affrontare la gestione delle politiche dello svago e della socialità, anche per tramite di un suo rappresentante delegato, il Sindaco della Notte, e con numerose ordinanze. Il risultato è stato tutt’altro rispetto a quello sperato, con l’effetto di spostare in altre zone della città le stesse problematiche denunciate per i quartieri centrali.
A non finire mai sotto le critiche della classe dirigente è il modello che si è voluto imprimere negli ultimi 30 anni a questa città e le connesse responsabilità politiche e amministrative: in una città tutta votata a orecchiette, cocktail bar, dehors e b&b, con 75 locali (il 70% con solo asporto) concentrati in 0,1 km2 nel solo quartiere Madonnella, cosa mai sarebbe potuto accadere di diverso? Tristemente, non c’è alternativa allo stazionamento in strada.
A Bari transitano milioni di persone ogni anno, decine di migliaia di studenti e giovani, che si aspettano un’offerta culturale e sociale all’altezza delle città europee con cui spesso ci si compara su altri parametri. Non si può elogiare questo modello di sviluppo predatorio solo quando si moltiplicano gli arrivi turistici e si rende impossibile la garanzia di un tetto sotto il quale dormire e che rende il costo della vita insostenibile per migliaia di cittadini con ridotte capacità di spesa.
Mentre diventa sempre più difficile, per via degli ostacoli burocratici, normativi e fiscali, promuovere realtà culturali, associative e noprofit, crediamo sia essenziale rispolverare le proposte avanzate nei tavoli di confronto: censimento del patrimonio in disuso, rifunzionalizzazione degli spazi sottoutilizzati, promozione costante di eventi e rassegne con contribuzione e direzione pubblica, solo per citarne alcune.
Siamo ben lieti di apprendere della nomina - finalmente avvenuta - di una delegata specifica alle politiche giovanili, che si aggiunge a quelle già presenti alla cultura e allo sviluppo economico. C’è da riannodare i fili, quelli si, della fiducia tra la componente giovanile e il governo della città: serve lo sforzo della mediazione politica ben consapevoli che non si possono garantire solo alcuni interessi a discapito di svago e socialità.
Ci stiamo attivando con una richiesta di incontro all’amministrazione per progettare delle azioni concrete da mettere in campo nei prossimi mesi: dopo la fase partecipativa in cui abbiamo dato il nostro contributo insieme a tante altre realtà, serve finalmente sostanziare quanto emerso nelle discussioni.