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Caffè Alzheimer”, il progetto sperimentale per prendersi cura di pazienti e familiari
15/07/2025

Caffè Alzheimer”, il progetto sperimentale per prendersi cura di pazienti e familiari

09/07/2025

Il fatidico giorno arrivò, ma invece di dirigersi verso il lettino, la paziente si accomodò velocemente sulla mia poltrona!

In quel momento ho dovuto prendere una decisione istantanea e lasciare andare tutte le interpretazioni possibili.

Semplicemente mi sono diretto verso il lettino libero e mi sono sdraiato...
Continuammo così per qualche settimana, durante le quali scoprii che essere un analista sul lettino non mi costava il mio ruolo da "capitano della nave"...
La situazione ... rimase inalterata finché lei non mi parlò di una segretaria nel posto di lavoro che aveva preso l'ufficio di qualcun altro e di come (proprio lei) avrebbe dovuto affrontarel'argomento con la segretaria così che tutti potessero tornare al loro legittimo posto.

Ovviamente colsi l'occasione per parlare di questa segretaria e questo fu il primo passo verso il nostro poter programmare un ulteriore spostamento...
Comprendere questo "fatto" ed essere in grado di giocare con "le postazioni reciproche" ci permise un lavoro fecondo.

La trasformazione in gioco consentì una metabolizzazione e trasformazione delle angosce persecutorie della paziente.

Antonino Ferro, Sogni, trasformazioni, decostruzioni. In Civitarese e Ferro, Vitalità e gioco in psicoanalisi, pp. 6-7.

A chi ogni giorno mi insegna il mestiere ❤️
28/06/2025

A chi ogni giorno mi insegna il mestiere ❤️

Alcuni pazienti hanno ancora molte perplessità, ritrosie e, perchè no?, scetticismi in merito all'importanza dello psicologo nel percorso di cura oncologico.

Questa bella lettera di ringraziamento ci racconta, in modo semplice e onesto, perchè è utile, sano ed efficace rivolgersi ad un professionista psiconcologo.

Il testo completo è disponibile qui: https://t.ly/EGzME

03/04/2025
06/03/2025
16/12/2024

La parola, in psichiatria, può salvare una persona, o può perderla.

Quasi al di là dei suoi contenuti, sono i modi, con cui la parola è comunicata (i gesti e il silenzio, lo sguardo e le espressioni del volto), a definirne la dimensione terapeutica, o quella antiterapeutica.

La parola è esposta a rischi molto alti: è una parola sempre arrischiata; e chiunque sia sommerso, o anche solo sfiorato, da una esperienza umana, che trascini con sé angoscia e tristezza, dissociazione e smarrimento, rivive in sé antenne sensibilissime nel cogliere il senso nascosto delle parole; e ogni parola può essere, di volta in volta, quella decisiva: la parola che crea fiducia, e stabilisce un contatto emozionale (la parola che incrina le solitudini e libera gli aquiloni della speranza nei vortici storditi del vento); ma la parola, anche, che accresce nella sua indifferenza, o nelle sue dissonanze, l'isolamento e la introversione, il dolore e la fuga dal reale.

~ Eugenio Borgna, Le intermittenze del cuore, 2008

20/07/2024

ESSERTI E NON AVERTI

Quando due si lasciano, non parte chi se ne va: parte chi resta. Chi se ne va era partito già molto tempo prima. È chi resta, invece, il solo a partire, cambiare condizione, forma del vivere, giornate, veglie, sussulti. Questo, non altro pensiero, si muoveva a Saffo nel petto, la notte in cui salutò Anattoria, l’achea, la bella. Un uomo gliela portava via: un uomo e una nave.
«Ti amo», disse all’improvviso Anattoria.
Questo non avrà mai il tuo sposo: questo sapere dell’amore, per quanto lui ti abbia, per quanto ti desideri, ti copra e frema: tu non sei lui, e lui non è te. E invece io parlo ed è la tua voce, muovo le mani e sono le tue, tuo il mio sguardo, i tuoi pensieri crescono in me, e pure i sogni sono i sogni di Anattoria. Esserti e non averti. Quando un uomo perde un amore, perde solo qualcuno, qualcosa. A noi non è concesso: non te ne vai tu sola, ma il mondo che abitavamo insonni, come gli dèi. Non perdo Anattoria, perdo l’universo che eravamo.
«Ti amo», sussurrò Saffo.

Da Viaggi del tempo immobile. Roberto Vecchioni (1997)

in “Pennelli come bisturi. Autopsia psicologica di Edvard Munch”. Liliana Dell’Osso e Daniela Toschi. Alpes Italia

28/06/2024

Lo sapevate che... mentre scriveva il suo Siddharta, Hermann Hesse cadde in depressione e interruppe il suo lavoro.

Ebbe la fortuna di conoscere Carl Jung che lo aiutó a uscirne e terminò con successo il suo romanzo. Da quel momento Hesse e Jung divennero grandi amici. Un giorno erano insieme quando Hesse aprí una lettera di un giovane ragazzo, il quale gli chiedeva quali fossero le cose piú importanti nella vita di uomo. Di fronte ad una domanda del genere i due amici, non sentendosi in grado di dare una risposta, consultarono un testo di Confucio e vi trovarono la stessa domanda. La risposta di Confucio era questa: Le cose piú importanti nella vita di un uomo sono due: essere coerenti con se stessi il piú possibile e imparare ad amare.

«Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.

Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.»

in “Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera”

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PSY

Appassionatamente curiosa nei confronti della mente umana e delle relazioni. Mi occupo di psicologia clinica, psicoanalisi, psico-oncologia, neuroscienze e psichiatria.