Rosalia Pediatra IBCLC

Rosalia Pediatra IBCLC Consulente dell'allattamento certificata IBCLC, pediatra e mamma❤️

13/08/2025

MANIFESTO DELLA BELLEZZA BAMBINA
1. Picchiare lo spigolo contro cui si è battuto, commentando “cattivo spigolo”.
2. Giocare a nascondino e nascondere solo la testa.
3. Alitare sulla punta dell’aereo di carta senza sapere esattamente
perché.
4. La nenia che i bambini si cantano da soli, a bocca chiusa, prima di addormentarsi, quando sono molto stanchi. (Tra tutte le cose che ho sentito fare dai miei figli, la ninnananna autogestita mi uccide letteralmente di tenerezza).
5. L’istinto primordiale di inseguire i piccioni.
6. Ti**re sassi in qualsiasi specchio d’acqua di dimensioni comprese fra lo sputo e l’Oceano Pacifico. Saltare in qualsiasi specchio d’acqua putrida di dimensioni comprese tra lo sputo e l’Oceano Pacifico.
7. Non voglio andare a letto. Non sono stanc… ronf.
8. Non gioco più quando si perde. Giochiamo ancora quando si vince.
9. L’impossibilità di star composti, mantenendo tutte e quattro le gambe della sedia a terra. È fisica: la sedia, sotto un c**o bambino, dondola.
10. L’approccio creativo all’altalena. a. tradizionale, su e giù, si fa a chi va più forte. b. seduti sulla sedia, si ruota su se stessi incrociando le catene, più e più volte, con effetto trottola una volta lasciata la presa. c. la trottola umana come sopra ma con la pancia appoggiata al sedile di legno rischiando di falcidiare tutti gli astanti. d. in piedi e in piedi con salto e. ignorando le altalene e usando i tubi d’acciaio come pertiche.
11. La scalata allo scivolo, dalla parte dello scivolo naturalmente.
12. Non mi piace appena visto un piatto nuovo.
13. La voglio in bianco con b***o e parmigiano, come a scuola.
14. La colonna sonora di brrrrr, wruooooom, cshhhhh, che accompagna qualsiasi gioco.
15. La stessa storia allo sfinimento, lo stesso cartone allo sfinimento, la stessa canzoncina allo sfinimento. E dopo lo sfinimento fine. E non se ne parla più.
16. Le maglie che non hanno nessuna funzione degna di nota se non di essere buttate per terra a fare i due pali della porta.
17. Lo specchio che serve solo ed esclusivamente a riflettere boccacce.
18. Fare le facce sul finestrino appannato da dentro, per vedere il mondo fuori dall’abitacolo che sorride.
19. Gli ultimi due gradini della scala non si scendono, si saltano.
20. Il gatto accarezzato rigorosamente contro pelo.
21. Il gioco al rialzo, sui marciapiedi, sui muretti, sui divani, ma soprattutto sui testicoli di papà.
22. Cosa hai fatto a scuola? Niente.
23. La timidezza quando si arriva alla festa. Il pianto quando si va via dalla festa.
24. Il foglio che è sempre troppo piccolo per disegnarci tutto e comunque l’azzurro e il verde sono i primi a scaricarsi.
25. Le E con mille stanghette.
26. Il popcorn che scoppietta in pentola che ha il vero suono della meraviglia.
27. La lava per terra che non ti fa scendere dal letto.
28. Quando il gioco si fa duro i duri urlano “casa”, “rifo”, “non vale”, “fallo”, “tempo” (o arimo in Lombardia).
29. La difficoltà a concepire che un minuto non passa dicendo “uno”, ma è fatto di sessanta volte uno.
30. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Siamo arrivati? No. Devo fare la p**ì.
Enrica Tesio ❤️
Dipinto di Joaquín Sorolla, Corsa lungo la spiaggia, 1908🐬🐬🐬

27/07/2025

𝐋𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨.

𝐴𝑙𝑙𝑎𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑛’𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑚𝑚𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑒𝑐𝑐𝑎𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑓𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜.

È un complesso sistema di comunicazione tra madre e figlio, comunicazione che passa tramite il seno, il latte, il corpo e gli occhi dei due partecipanti… Un mondo di significati passa nel momento dell’allattamento, nei mesi dell’allattamento, negli anni dell’allattamento, e costruisce una parte importante del rapporto tra la mamma e il suo piccolo.



L’aspetto nutritivo dell’allattamento non è il solo, né il più importante. Fin dal primo momento in cui si attacca al seno, il neonato si tranquillizza perché ritrova la sua nutrice, riconosce il suo odore, recupera la fusionalità persa con il taglio del cordone. Sono sensazioni che lo placano e lo rassicurano.

▪️𝗖𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗼.
Ogni poppata è un ritrovarsi: attraverso la continua ripetizione del contatto, il bambino costruisce dentro di sé una certezza. Attesa e incontro sono continue ripetizioni di separazioni e fusioni: questo permette la nascita del 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗲́. Molti studi confermano che, in allattamento, il bambino è consapevole di essere parte di un duo.

Verso il 3° mese, il bambino capisce che è lui stesso a far arrivare il latte, succhiando. Si attacca e poi si stacca, sorride alla mamma e riprende a poppare. Con il biberon questo non accade allo stesso modo perché il metodo di suzione è molto diverso.

▪️𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶.
Una mamma che allatta trasmette le proprie 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 attraverso il corpo (ritmo cardiaco, sudorazione…). Tutte queste comunicazioni arrivano al bambino, sono insegnamenti importanti che avvengono all’interno di un 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼, fisico, con la mamma, e rimarranno la base della vita emotiva del bambino e dell’adulto che diventerà.

▍𝗜𝗹 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗺𝗲𝘀𝗶.

Lungo il periodo dell’allattamento, il significato del seno per il bambino si modifica via via. In prima istanza è qualcosa a cui attaccarsi, soddisfacendo così il semplice bisogno di avere una buona presa e di succhiare; è qualcosa che fa sì che la bocca si muova. Poi diventa qualcosa che permette al bambino di saziarsi.

Successivamente compare la mamma dietro a quel seno: il suo volto, la sua voce e l’interazione reciproca tra i due. Tutto questo si realizza e si consolida con l’allattamento.

Per il bambino, avere il seno a disposizione, all’inizio, gli permette di vivere nell’illusione di essere ancora una cosa sola con la mamma, perché non è pronto per sentirsene separato. Piano piano, nel corso delle settimane e dei mesi, il piccolo imparerà ad aspettare, grazie a tutte le volte in cui ha ricevuto risposta immediata dalla mamma ai suoi bisogni.

Inevitabilmente arriverà il momento in cui dovrà aspettare, perché la mamma non lo sentirà subito, perché sarà in bagno, perché sarà al telefono. Quindi non serve farlo aspettare di proposito per “abituarlo”.

Nel corso del tempo, avere il seno a disposizione lo farà sentire importante, efficace (come quando, al 3° mese, capisce di essere lui a “produrre” il latte), e gli farà ritrovare l’abbraccio materno, dal di fuori e dal di dentro. Il latte materno e il seno sono cibo, bevanda, consolazione, aiuto nell’addormentarsi, compagnia, rimedio contro la noia… ma soprattutto un mezzo per crescere forte e sicuro di sé.

▍𝗜𝗹 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗺𝗲𝘀𝗶.

Dopo i 7-8 mesi, il seno comincia ad avere un’importanza più significativa per il bambino, come oggetto che calma e rasserena, e questo non è un male. Anzi, di fatto, è assai conveniente, perché l’allattamento continua a favorire la costruzione del legame e rende più significativa l’esperienza di dipendenza. Da questa dipendenza iniziale, il bambino guadagnerà un senso di indipendenza più grande.

Quando i bimbi crescono e imparano a gattonare e camminare, poi a parlare, il seno rappresenta la sicurezza, il loro porto sicuro, dove ancora possono rifugiarsi in qualsiasi momento (quando la mamma è presente) per fare il pieno di coccole.

★ Ogni bambino ha un suo proprio rapporto col seno. In alcuni periodi si intensifica, in altri rallenta, rimanendo sullo sfondo, ma dura a lungo, anni, se si ha la pazienza di arrivare al momento in cui il bambino si sente pronto a staccarsene. E poi si potrà godere dei frutti di questi anni di relazione di allattamento.


𝒫𝓊ℴ𝒾 𝓁ℯℊℊℯ𝓇ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ:
𝐋𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚.
https://www.facebook.com/share/16V1qETDnc/?mibextid=wwXIfr

🗨️
Dᴏᴛᴛ.ssᴀ Lᴜᴄɪᴀ Tʀᴀʙʙɪᴀ, Psɪᴄᴏʟᴏɢᴀ Cʟɪɴɪᴄᴀ ᴇ Pᴇʀɪɴᴀᴛᴀʟᴇ
𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 luciatrabbiapsicologa.com/articoli/2021/03/le-emozioni-dell-allattamento-per-mamma-e-bambino/



📷 Ellen Hill

27/07/2025

“Ho 2 anni.
Oggi mi sono svegliato e volevo vestirmi da solo, ma mi hanno detto: " No, non abbiamo tempo, lascia fare a me!"
Mi ha reso triste.
Volevo mangiare da solo per la colazione, ma mi hanno detto: "No, metti troppo disordine, lascia fare a me!"
Mi ha frustrato.
Volevo camminare fino alla macchina e salire da solo, ma mi hanno detto: "No, dobbiamo andare lì, vieni tra le mie braccia."
Mi ha fatto piangere.
Più tardi ho voluto giocare con i blocchi ma mi hanno detto "No, non così! Cosi '..." ho deciso che non volevo più giocare con i blocchi. Volevo giocare con una bambola che qualcun altro aveva, così l'ho presa, mi hanno detto: "No, non farlo, devi condividere".
Non sono sicuro di quello che ho fatto, ma mi ha reso triste. Così ho pianto. Volevo un abbraccio, ma mi hanno detto: "Smettila di piangere, va tutto bene, va tutto bene, vai a giocare".
Mi dicono che è il momento di riordinare, lo so perché qualcuno continua a dire: "Metti via i giocattoli!"
Non so come fare, aspetto che qualcuno mi mostri... "Che stai facendo? Perché stai lì impalato? Raccogli i tuoi giocattoli!..."
Non avevo il diritto di vestirmi da solo per andare dove dovevo andare, ma ora mi chiedono di raccogliere e riordinare cose...
Non sono sicuro di cosa fare. Qualcuno potrebbe mostrarmi come farlo? Da dove cominciare? Dove mettere queste cose? Sento molte parole, ma non capisco quello che mi viene chiesto. Ho paura e non mi muovo.
Mi stendo per terra e piango.
Al momento del pranzo volevo prendere il tempo di usare le posate, il bicchiere, l'asciugamano, ma mi hanno pulito la bocca, "Bevi questo!...Lascia fare a me, sei troppo piccolo”.
Mi ha fatto sentire piccolo.
Ho provato a mangiare il cibo davanti a me, ma non ho fatto bene. "Sbrigati a finire!”.
Mi ha fatto ve**re voglia di gettare via le cose e piangere.
Non posso scendere dal tavolo perché nessuno mi lascia... perché sono troppo piccolo e non ci riesco.
Ho fame e sono frustrato e triste.
Sono stanco e ho bisogno di qualcuno che mi consoli.
Non mi sento al sicuro o sotto controllo.
Questo mi spaventa. Piango ancora di più.
Nessuno tiene conto di quello che provo. Mi parlano di capricci ma le cose che provo dentro sono più forti di me!
Tuttavia dovrei sapere come “condividere”, "ascoltare" o "aspettare un minuto"?
Dovrei sapere cosa dire e come comportarmi o gestire le mie emozioni. Ci si aspetta che io stia seduto tranquillamente o sappia che se lancio qualcosa si romperà... ma non conosco queste cose.
Non sono autorizzato ad esercitare le mie abilità di camminare, spingere, ti**re, abbottonarsi, versare, servire, arrampicarsi, correre, lanciare o fare cose che potrei fare, che il mio corpo ha voglia di provare.
Le cose che mi interessano e mi rendono curioso, sono le cose che non sono autorizzato a fare!
Non sono così terribile...
Sono frustrato. Sono nervoso, stressato, sopraffatto e confuso. Ho spesso bisogno di un abbraccio.
Ho 2 anni, 2 anni e mezzo, 3 anni...
Ascoltami e impara a crescere.”

Testo in inglese di un autore sconosciuto tradotto da Deborah Cohen-Tenoudji

27/06/2025

Il microbiota gioca un ruolo fondamentale nella salute, influenzando l'apparato gastrointestinale, respiratorio e nervoso sin dai primi 1000 giorni di vita.
La sua composizione si forma già durante la gravidanza e si evolve nel tempo, influenzata da fattori come l'allattamento al seno e l'esposizione ad antibiotici. La prematurità e le modalità di alimentazione possono alterare il microbiota, aumentando così il rischio di disbiosi.
E’ per questi motivi che la Società Italiana di Neonatologia (SIN), anche in occasione della Giornata Mondiale del Microbioma, che ricorre il 27 giugno, ribadisce l’importanza dell’allattamento materno, “prima medicina” per il neonato, capace di plasmare il suo microbiota e influenzare positivamente la sua salute a lungo termine, fin dai primi giorni di vita.

27/06/2025

𝐋’𝐮𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.

Uno studio condotto in Islanda su oltre 22.000 bambini ha dimostrato che, quelli che avevano dovuto effettuare terapie antibiotiche nelle prime ore di vita o che erano entrati in contatto con gli antibiotici durante il travaglio per infezione materna, hanno presentato negli anni successivi un aumento di:
- infezioni;
- assunzione di terapie antibiotiche;
- asma (Fonte 1).

Sebbene sia imprescindibile la terapia antibiotica somministrata durante o dopo il parto (es. profilassi per tampone rettale-vaginale positivo per Streptococco beta emolitico di gruppo B - che non è quello della faringite!) o sepsi neonatale, trovo molto interessante come ciò comporti delle conseguenze negli anni successivi.

Ad esser critico andrebbe stabilito se, chi ha assunto antibiotici alla nascita per sepsi neonatale e ne assume poi anche negli anni successi, sia in qualche modo predisposto alle infezioni batteriche o se sia di per sé la precoce assunzione di antibiotici ad avere ad es. degli effetti sul microbiota, con tale conseguenza.

Resta il fatto che facciamo un uso troppo spesso inappropriato di antibiotici che, nel 2022, avrebbero causato la morte di oltre 3 MILIONI di bambini nel mondo a causa di infezioni batteriche incurabili (Fonte 2).

E che entro il 2050 diventeranno la prima causa di decesso nei Paesi industrializzati, superando quella attuale, che sono i tumori (Fonte 3).

Buona notte,
Dott. Giorgio Cuffaro

Fonti:
1. https://journals.lww.com/pidj/abstract/9900/infant_antibiotic_exposure_is_associated_with.1351.aspx
2. https://www.bbc.com/news/articles/cy0xk86l9g9o.amp
3. https://www.quotidianosanita.it/m/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=125805

Immagine: https://www.giuseppemarini.com/public/?p=1531

26/06/2025
🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento  "Cinque cose che nessuno ti dice sull'allattamento"Ogni mamma merita di iniziare...
13/06/2025

🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento

"Cinque cose che nessuno ti dice sull'allattamento"

Ogni mamma merita di iniziare il suo percorso informata, sostenuta e senza pressioni. Ecco alcune verità che spesso non vengono dette abbastanza:

1. Può far male all’inizio, ma non dovrebbe far male a lungo
Un po’ di fastidio nei primi giorni può essere normale: è un corpo che impara. Ma se l’allattamento fa male davvero, non è normale. Di solito è questione di attacco scorretto o posizione da correggere… e si può risolvere!

2. Il latte non arriva tutto subito
Nei primi giorni il tuo corpo produce colostro, un “oro liquido” concentrato e perfetto per il neonato. Il latte maturo arriva dopo qualche giorno, intorno al 2°-5° giorno. Non significa che non hai latte, è solo fisiologia.

3. Il tuo bambino non si attacca ogni tre ore come un orologio
Ogni neonato ha il suo ritmo. Molti si attaccano spesso, anche ogni mezz’ora, e fanno poppate lunghe o brevissime. Si chiama “cluster feeding” ed è del tutto normale. Seguire il bambino è più utile che guardare l’orologio.

4. Allattare richiede energia… ma anche tanta pazienza
L’allattamento è relazione, contatto, disponibilità. Richiede il corpo, il tempo, il cuore. Non è solo nutrire: è esserci. Ricorda di prenderti cura anche di te stessa: una mamma serena vale più di mille regole.

5. Chiedi aiuto
Non sei sbagliata se hai bisogno di una mano. A volte bastano piccoli accorgimenti per fare una grande differenza. Rivolgerti a una consulente per l’allattamento è un gesto d’amore verso te stessa e il tuo bambino.

🧡 Se stai allattando o stai per iniziare e hai domande o difficoltà, scrivimi: sono qui per ascoltarti e supportarti. Nessuna mamma dovrebbe sentirsi sola in questo momento così delicato.
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07/06/2025

🤰🍎 Evento Gratuito: "*Fertilità e maternità tra nutrizione e allattamento*" 🤱✨

Cari genitori e futuri genitori,
Siamo felici di proporre un nuovo appuntamento completamente GRATUITO da Megamamma a Bari! Un'occasione unica per fare chiarezza e ricevere preziosi consigli su temi fondamentali per il vostro percorso genitoriale.
Parleremo di "Fertilità e maternità tra nutrizione e allattamento" con due esperte d'eccezione:
Dott.ssa *Rosalia Muciaccia*: Pediatra e consulente IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant)
Dott.ssa *Claudia Pernice*: Biologa Nutrizionista

Un pomeriggio dedicato a informazioni scientifiche, consigli pratici e risposte alle vostre domande, in un ambiente accogliente e pensato per voi.

Non mancate! L'ingresso è libero, ma i posti sono limitati.
📅 24 giugno alle 18
📍Megamamma via Guido de Ruggiero, 42 Bari
🎟EVENTO GRATUITO

Essere mamma di una bambina "grande" che ancora allatta è un'esperienza intensa, profonda, a volte inaspettata.Guardo mi...
31/05/2025

Essere mamma di una bambina "grande" che ancora allatta è un'esperienza intensa, profonda, a volte inaspettata.

Guardo mia figlia crescere a vista d’occhio — gambe lunghe, parole sempre più complesse, domande che sorprendono, sguardi consapevoli. È la stessa bambina che ogni giorno cerca ancora il mio abbraccio, quel contatto profondo che l’allattamento sa dare, anche ora, anche “da grande”.

Confesso che a volte resto incredula: come può una bimba così autonoma desiderare ancora questo momento tutto nostro? Eppure è proprio lì che ritrovo la risposta. In quella connessione che non ha età. In quel bisogno che non è solo nutrimento, ma presenza. Radici. Calore. Sicurezza.

Allattare una bambina che cresce così in fretta è come tenere aperto un canale invisibile tra il suo mondo in espansione e il mio cuore. È un tempo che scorre lento, controcorrente. È un atto che non giudico e che non impongo: è un linguaggio tra noi, che cambia, evolve, ma che ancora ci appartiene.

Non sempre è semplice. Richiede ascolto, rispetto reciproco, fiducia nei propri tempi e nel proprio sentire. Ma ogni volta che lei si avvicina, ogni volta che i suoi occhi incontrano i miei in quel momento di intimità silenziosa, sento che stiamo costruendo qualcosa che va ben oltre il gesto.

Allattare una bimba “grande” non è restare indietro: è accompagnarla, con delicatezza, mentre spicca il volo.

🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento Milky Pill n°26: "Le posizioni dell'allattamento"Qual è la posizione migliore per...
31/05/2025

🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento
Milky Pill n°26: "Le posizioni dell'allattamento"

Qual è la posizione migliore per allattare?

È una delle domande più frequenti che ricevo.
La risposta, però, non è universale.
Perché non esiste una posizione giusta per tutte
Esiste la posizione giusta per te, in quel momento, con il tuo bambino.

Quello che conta davvero è che:
✔️ Tu sia comoda
✔️ Il tuo bambino sia ben sostenuto
✔️ L’attacco al seno sia efficace e senza dolore

Le posizioni più comuni includono:
🔸 Culla classica
🔸 Culla incrociata
🔸 Rugby (utile in caso di taglio cesareo o gemelli)
🔸 Sdraiata sul fianco
🔸 Reclinata o Biological Nurturing

🧠 Focus: Biological Nurturing
È una posizione in cui la mamma si appoggia in modo semi-reclinato e il bambino è a pancia in giù sul suo corpo.
Questa postura facilita l’attivazione degli istinti del neonato, promuove un attacco profondo e spesso risolve difficoltà legate a:

* attacchi superficiali
* tensioni
* rifiuto del seno
* agitazione del neonato durante la poppata

👩‍🍼 Il bello di questa posizione è che non serve "mettere il bambino al seno", ma è lui che trova il seno seguendo i suoi riflessi innati.
Tu devi solo… lasciarti andare. E fidarti. 🌿

📣 Se stai cercando una posizione che ti faccia sentire meno rigida, più rilassata, più in contatto… prova la reclinata.
E se qualcosa non funziona, ricordati: non devi farcela da sola. Chiedere aiuto è forza, non debolezza.

💬 Ti va di raccontarmi in che posizione allatti più spesso?

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🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento Milky Pill n°26: "Il tuo latte, la sua medicina"Lo sapevi che il latte materno "c...
21/05/2025

🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento
Milky Pill n°26: "Il tuo latte, la sua medicina"

Lo sapevi che il latte materno "cambia formula" quando il tuo bimbo è malato?

Durante un'infezione acuta, il corpo della mamma compie qualcosa di straordinario: adatta la composizione del latte materno per offrire al piccolo una protezione ancora più mirata.

Quando il bambino si ammala, le sue saliva e i suoi germi entrano in contatto con il capezzolo durante la suzione. Questo stimola il sistema immunitario materno a produrre più anticorpi specifici, cellule immunitarie e fattori antinfiammatori che vengono trasmessi al bambino proprio attraverso il latte.

In pratica, il latte diventa una "terapia su misura", supportando il sistema immunitario del piccolo e aiutandolo a guarire più in fretta.

Allattare durante la malattia del bambino non solo è sicuro, ma è spesso uno degli strumenti più preziosi che una mamma ha per aiutarlo a stare meglio.

Nb: l'allattamento al seno NON sostituisce in alcun modo farmaci o altre terapie mediche. Se il tuo piccolo è malato, chiedi sempre il parere del tuo pediatra di fiducia che saprà indirizzarti al meglio.

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🤱🩷💊Milky Pills~Pillole di Allattamento Milky Pill n°25: "Sonno e allattamento: nemici giurati?"Quante volte hai sentito ...
15/05/2025

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Milky Pill n°25: "Sonno e allattamento: nemici giurati?"

Quante volte hai sentito dire che "se vuoi dormire, devi smettere di allattare"?
È una delle frasi più diffuse (e scoraggianti) che si sentono nei primi mesi di vita di un bambino.

Ma la verità è che sonno e allattamento non sono in conflitto. Anzi, possono andare sorprendentemente d’accordo.

Durante l’allattamento – soprattutto quello notturno – il corpo rilascia ormoni come ossitocina e prolattina, che favoriscono il rilassamento e il ritorno al sonno. Non si tratta solo di nutrire: è un momento di regolazione emotiva e fisiologica, sia per il bambino che per chi lo allatta.

È vero: i risvegli notturni nei neonati e nei bambini piccoli sono normali. Ma l’allattamento può essere uno strumento potente per calmare e riaddormentare rapidamente il bambino, senza pianti prolungati o stimoli forti.

E il riposo della mamma?
Non va trascurato!
Con alcune strategie come il co-sleeping sicuro, l’allattamento in posizione distesa e i riposini frequenti insieme al bambino anche chi allatta può trovare un ritmo di riposo sostenibile.

Il sonno non è fatto solo di “ore consecutive”, ma anche di qualità, recupero e adattamento ai bisogni reali del momento.

In sintesi?
Allattare non significa condannarsi alla stanchezza eterna.
Con il giusto supporto, è possibile allattare e dormire.
Non servono soluzioni drastiche, ma informazioni chiare e rispetto per il ritmo di ciascuna famiglia.

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