24/04/2024
Pausa caffè, una pausa salutare? Scopriamolo…
Sono sicuro che la maggior parte di voi, la mattina appena svegli, abbia una sola certezza: la giornata non può iniziare senza un buon caffè!
Si offre volentieri ed ha tanti significati; è spesso servito in una piccola tazzina ma ha un ruolo sociale molto grande. Appunto per questo, dopo l’acqua, è la prima bevanda consumata in Italia: il 91% della popolazione ne beve almeno una tazzina al giorno e oltre un italiano su due lo consuma più volte nel corso della giornata!
Pertanto, essendo una costante alimentare giornaliera, è bene capirne l’impatto sulla nostra salute.
Non si può parlare di caffè senza parlare di caffeina, la sostanza psicoattiva responsabile delle proprietà energizzanti del caffè, utilizzata soprattutto per aumentare la produttività lavorativa e contrastare stanchezza e sonnolenza. Questa azione è svolta grazie alla capacità della caffeina di oltrepassare la barriera ematoencefalica, giungere a livello cerebrale e contrastare (antagonismo recettoriale) l’azione della adenosina, un neurotrasmettitore che fisiologicamente si accumula nel corso della giornata inibendo l'eccitazione neuronale e aumentando gradatamente la sonnolenza. In dosi moderate (da 40 a 300 mg), la caffeina può ridurre l'affaticamento, aumentare la vigilanza e ridurre il tempo di reazione. Ricordo che una tazzina di caffè espresso contiene circa 60mg di caffeina, mentre una tazzina di caffè preparata con la moka ne contiene circa 100mg e quindi un consumo moderato corrisponde a 1-3 caffè al giorno.
Ma iI caffè non è soltanto Caffeina! In esso sono presenti altre sostanze biologicamente attive, che hanno effetti positivi sulla salute umana. Infatti, da recenti studi scientifici è emerso che il consumo di caffè, rispetto alla non assunzione, è stato associato ad una riduzione del rischio per:
- malattie cardiovascolari, con il rischio più basso per 2-3 tazze al giorno.
- diabete di tipo 2 in una relazione dose-risposta, con associazioni simili per il caffè con caffeina e decaffeinato. Questo per ribadire che il caffè non è “solo” caffeina.
- calcoli biliari e renali e cancro alla cistifellea, con un'associazione più forte per il caffè con caffeina rispetto a quello decaffeinato, suggerendo che la caffeina in questo caso può svolgere un ruolo protettivo.
- malattia di Parkinson e di Alzheimer.
- cancro dell'endometrio e carcinoma epatocellulare ed in misura minore di melanoma, cancro della pelle non melanoma, cancro al seno e cancro alla prostata.
Inoltre, in uno studio prospettico di Febbraio 2024, utilizzando i dati di 1719 pazienti con Carcinoma al Colon Retto in stadio I-III, il consumo di caffè è stato associato a un minor rischio di recidiva del Carcinoma e di mortalità per tutte le cause.
Viceversa, un consumo di 5 o più tazzine al giorno di caffè espone ai rischi di un eccesso di caffeina: reflusso gastroesofageo, gastrite, ansia, agitazione, irritabilità, tremori, ma anche nei casi limite, ipertensione, tachicardia, palpitazioni finanche alla morte per dosi tossiche di caffeina (10-14gr.) equivalenti all’impensabile consumo di 80-100 tazzine di caffè in un solo giorno.
Attenzione particolare poi al consumo di caffeina in gravidanza: passando la barriera placentare viene accumulata nel feto che ha una bassa capacità di metabolizzarlo. Bisogna consumarne una quantità massima di 200mg al giorno corrispondente ad un massimo di 2 tazzine di caffè. Nessun pericolo invece per quello decaffeinato.
Da medico chirurgo non posso infine non sottolineare un aspetto farmacologico, spesso troppo sottovalutato anche da alcuni colleghi, essendo il caffè una costante in tutti i nostri pazienti: c'è un'interazione tra il caffè e molti importanti farmaci. Questo merita un’attenzione particolare per tutti i pazienti che assumono farmaci durante la giornata: il mio consiglio è, oltre a chiedere al proprio medico specialista di fiducia, di distanziare il consumo di caffè di almeno 2 ore dall’assunzione da qualsiasi farmaco. Essendo molto sensibile all’argomento e reputandolo molto importante dal punto di vista medico ho creato una comoda tabella dove è possibile consultare i principali farmaci coinvolti in questa interazione.
IN CONCLUSIONE, la pausa caffè può essere considerata sicuramente una pausa salutare, soprattutto se si limita alle 2-3 volte al giorno e se si distanzia dall’assunzione di alcuni farmaci indicati in tabella.
Tra i consigli pratici:
- meglio non posticipare troppo l’ultimo caffè con caffeina: avendo quest’ultima un assorbimento completo in circa 45 minuti ed un picco a circa 2 ore consiglio caldamente di non prendere caffè oltre le 17.00/18.00 se non si vuol rischiare di interferire con il ritmo sonno/veglia.
- limitare l’assunzione di caffè, in tutti i pazienti che soffrono di gastrite e reflusso gastroesofageo, pena un rischio del peggioramento della sintomatologia, anche se dipende sempre da caso a caso.
- consiglio caldamente a tutti di imparare a prenderlo amaro, senza aggiungervi zucchero ne, tanto meno, dolcificanti. Imparerete ad apprezzarlo di più, terrete a bada molto meglio l’appetito e col tempo non riuscirete a tornare indietro. E poi di zuccheri semplici ne consumiamo fin troppi nella moderna alimentazione, nascosti in prodotti impensabili con nomi depistanti.
Almeno il caffè prendiamolo al naturale, preferendo sempre quando possibile, un prodotto biologico e di qualità.
Non mi resta che augurarvi un buon caffè salutare, da assaporare con calma e consapevolezza, da soli o in buona compagnia!
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Bibliografia STUDIATA per scrivere questo post:
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/ijc.34879
https://www.bmj.com/content/359/bmj.j5024 -39
https://www.mzb-group.com/yep-content/media/Coffee%20and%20Health-NEJM%2020203.pdf
https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa2204737
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7397437/?report=classic