23/05/2024
La situazione a Gaza, innescata dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, è atroce ed inaccettabile: oltre 33 mila morti tra i quali almeno 10 mila donne e 14 mila bambini, decine di migliaia di feriti, centinaia di giornalisti e operatori umanitari uccisi.
Tutta la popolazione di Gaza si trova ad affrontare una crisi umanitaria, sanitaria ed alimentare senza precedenti, intrappolata da mesi senza vie di fuga e costretta a lottare per la vita in condizioni impensabili.
Una generazione di bambini, ragazze e ragazzi sta vivendo un livello di violenza e atrocità senza precedenti, rischiando di essere cancellata, tanto da far dire a molti sanitari che siamo di fronte ad una generazione di traumatizzati e sopravvissuti.
Ci uniamo al Presidente della Repubblica, a Papa Francesco, alle Autorità internazionali, a milioni di persone per chiedere il cessate il fuoco nella striscia di Gaza, per una tregua umanitaria che consenta di dare soccorso alla martoriata popolazione della zona, per il rilascio degli ostaggi e la fine del conflitto, perché si esca dalla logica della catena azioni-reazioni che porta a devastanti escalation e inutili massacri. Riteniamo necessario mettere in campo tutte le azioni possibili con le stesse modalità seguite per la guerra in Ucraina.
Siamo convinti che è nostro dovere evitare lo scivolamento in una mentalità di guerra che si fonda su una cultura e, sovente, una economia bellica, non rimanendo indifferenti a quanto sta accadendo.
La Psicologia, di fronte a queste immani tragedie, può ricordarci, al di là di ogni facile demagogia, che la diversità non necessariamente divide: il riconoscimento dell’alterità dell’altro è la base non solo della convivenza rispettosa, ma, ancora più profondamente, della nostra stessa identità e del nostro senso di sé.
Per leggere il comunicato 👇🏻
https://www.psy.it/il-cnop-sulla-guerra-e-sulla-situazione-di-gaza/