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Siamo 13 Doule attive sul territorio del Veneto e del Trentino, formate alla Scuola delle Doule di Bassano del Grappa.

Episiotomia
30/04/2025

Episiotomia


An Episiotomy is a surgical cut intended to widen the va**nal opening.

The two most common types of episiotomies are:
1)midline (toward the a**s)
or
2)medio-lateral (diagonal, away from the a**s)

This procedure was originally intended to prevent severe tears and trauma to the perineum during a va**nal birth or to expedite a birth in the case of fetal trauma, or to allow an instrumental (forceps or vacuum) delivery.

This practice originated in the 18th century and it was thought that a surgical cut was better than a natural tear, and that it reduced the chances of incontinence (leaking urine and/or f***s) and improved sexual function.

📌The World Health Organization recommends episiotomy rates of below 10%.
📌A study done in 1983 showed that episiotomies did NOT improve incontinence or sexual function, but that it actually INCREASED the odds of the birther experiencing BOTH.
📌Episiotomies effect the birther more than the baby
📌It can lead to a traumatic birth experience
📌It can impact the birthers quality of life
📌It increases:
➖blood loss
➖chance of infection
➖incontinence
➖recovery time
➖painful in*******se
📌They do not reduce the risk of severe va**nal tearing but rather INCREASE your chances of tearing further
📌Surgeons are accustomed to sewing back together clean, straight cuts made by scalpels. Not a rugged irregular cut. A natural tear follows the lines of tissues which can be sewn back together like a jigsaw puzzle. An episiotomy ignores anatomical structures and borders and disrupts the integrity of muscles, blood vessels, nerves, and other tissues. This is what causes more bleeding, more pain, more incontinence, loss of muscle tone, and discomfort during in*******se.

💚The American College of Obstetrics and Gynecology (ACOG) changed its stance concerning the procedure, encouraging its members to take more preventative measures, and avoid episiotomy whenever possible💚

💙The World Health Organization says “Routine or liberal use of episiotomy is not recommended for women undergoing spontaneous va**nal birth.”💙

-Love,
Flor Cruz
Badassmotherbirther

25/03/2024
19/11/2023

Elective induction around a holiday is for convenience, but not yours.

With Thanksgiving & Christmas coming up, loads of unnecessary inductions and c-sections are about to happen.

Every year there is a HUGE decrease in births on (and around)...

🔆 Christmas
🔆 New Year’s Eve/Day
🔆 Easter (changes yearly - first Sunday after the full moon in April)
🔆 Memorial Day (changes yearly - last Monday in May in the US)
🔆 Independence Day (4th of July in the US)
🔆 Thanksgiving (changes yearly - last Thursday in November)

And it’s not just the United States - it's everywhere.

How could it be that all of these holidays have lower birth rates year after year?

It’s not a coincidence - it’s about convenience.

And not YOUR convenience. The convenience of providers.

No one wants to work on holidays, and hospital birth providers have a way to make sure (for the most part) that they don’t have to.

Inductions & c-sections are rarely scheduled ON holidays, but they ARE frequently scheduled in the days leading up to, or just after, a holiday.

If you are due around a holiday, and your provider suggests an induction or c-section, it’s a good idea to question why (remember that you always have the right to decline). If there is NOT a legitimate medical reason, they may be more concerned with being home in time for a holiday dinner than your well being.

For more info and references on this topic, check out my FREE holiday births handout on my website (birthuprising.com/resources).

23/07/2023

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.”
Anche il nostro lutto risponde a questa legge della fisica.
Perché ci sia il lutto, occorre che ci sia stato prima l’amore: non c’è lutto se ciò che perdiamo non è stato amato.
L’amore che resta, sospeso e incompiuto, dopo il lutto, è triplice: in parte è l’amore per il nostro progetto di vita che si interrompe, in parte è l’amore per il bambino, in parte è l’amore per il nostro corpo e la nostra generatività.
L’amore sospeso fa male, in tutte e tre le sue declinazioni: a volte soffriamo l’assenza del bambino che sarebbe potuto essere e non è stato, a volte soffriamo il tradimento del corpo, a volte, più semplicemente, il dolore nasce dal progetto di vita che è naufragato troppo lontano dai nostri desideri. Si può soffrire perché i nostri desideri non si sono realizzati. Siamo umane, umani. Fa parte del gioco. Non è sciocco, non è egoista: è umano desiderare, è umano sperimentare l’amarezza del sogno infranto.
Nulla si crea, quindi, perché il lutto è amore sospeso; ma nulla si distrugge, perché l’amor sospeso resta lì, a sventolarci in faccia ogni volta che apriamo gli occhi al mattino, a unghiarci il cuore con l’artiglio acuminato, a ricordarci che pur sempre d’amore si tratta, anche se per gli altri non lo è. E per questo, fa male.
Eppure questo amor sospeso, in divenire, si trasforma.
Ed è qui, a questo punto qui, che occorre pazienza e fiducia in se stesse.
La trasformazione del lutto ha un tempo: circa 18 mesi, fino a mille giorni. È un tempo lungo è necessario.
Si può vivere per tutta la vita con un artiglio piantato nel cuore?
Si può vivere con il lutto che ci prende a schiaffi ad ogni momento?
No. O comunque, molto male.
Vivere sospesi, si può, ma solo per il tempo necessario a riatterrare.
Elaborare vuol dire trasformare l’amor sospeso e poter rimuovere l’artiglio dal cuore senza strappi. Elaborare vuol dire rinascere, dalle ceneri che diventiamo dopo il lutto, tenendo insieme ciò che è stato e ciò che siamo oggi, sogni infranti inclusi.
Possiamo trasformare il dolore e riportarlo alla sua forma primigenia: l’amore triplice. Ripartendo da noi.

♥️
20/07/2023

♥️

Perché nessuno dice alle donne in gravidanza di masturbarsi per facilitare il parto?

Che l'orgasmo è un dispositivo d'apertura dell'utero.

Perché nessuno spiega che il parto è sessuale?
Che sono implicati gli stessi organi, gli stessi ormoni.

Che, come per fare l'amore, richiede intimità.

Che ci sono sudore, gemiti, sussulti, occhi ribaltati e bacini in movimento...

Come sono diventati la nascita e il sesso così rigidi e controllati?

Raggiungere l'orgasmo richiede mettere il cervello a riposo ed entrare nel corpo.
Dare alla luce lo stesso.

Il problema è che molte donne vivono fingendo l'orgasmo per corrispondere al modello patriarcale.
Il problema è che non si può fingere un parto.

L'ossitocina è il principale ormone responsabile delle contrazioni uterine, ed è molto sensibile; ha bisogno di tranquillità, luci soffuse e fiducia.

Non conta quanto vicina sei all'orgasmo: se qualcuno entra nella stanza senza avvisare, o accende luci forti o ti parla di qualcosa di tecnico, non lo raggiungerai.
Sono tutte stimolazioni della neocorteccia, che fanno produrre adrenalina inibendo il processo.

Lo chiamano errore nel processo del parto.

Non credo che si tratti di un errore, nessuno sbaglia nel dare alla luce.
Sono secoli di repressione sessuale uniti a mancanza di informazioni basate sulla paura che provocano tutti questi interventi e questa sofferenza non necessaria.

"In definitiva la nascita è un atto sessuale che si realizzerebbe con la massima gratificazione del piacere per gli esseri umani, se la sessualità delle donne che partoriscono non fosse stata distrutta" Wilhelm Reich

"Lo diciamo seriamente e invocando molte esperienze, e non in nome di teorie, filosofie, credenze: il parto può essere una successione di contrazioni adeguate, buone, perchè generano piacere" Frédérick Leboyer

Anche la maledizione divina "Partorirai con dolore" implicitamente rivela che non è sempre stato così" Casilda Rodrigañez
Crediti all'autore.

Comprendo che per alcuni di voi sia difficile solo da immaginare, ma qui parliamo di sacralità, di natura, di ormoni e reazioni chimiche nel corpo... Non parliamo di pornografia, oscenità o Ka*****ra!
L'ostetrica o l'operatrice perinatale più informata, in quel momento crea una zona tranquilla e dice alle donne di stimolarsi con amore, un massaggio anche con l'aiuto del proprio compagno perché è un momento di condivisione e gioia. È amore. E grazie anche a questo amore e attenzione per il nostro corpo, ci si rilassa e si fatica meno. Non è magia popolare, basta conoscere se stessi e il proprio corpo...
E soprattutto accettare la propria natura senza averne paura.

Sempre con amore ❤️
Dr.ssa Giada Aghi
www.medicinadellapsiche.it

07/07/2023

Woman giving birth, with midwife and supporters, Chancay culture, medieval Peru. A woman-made representation.

02/07/2023

We don’t think she will make it...

As I stayed on life support, while they tried to control the bleed and stabilise me... they were starting to loose hope.

My doctor described it as if it was like he was holding me here by the heel of my ankles.

This moment that you see in the photo, was the turning point.

I was being prepped to go in for my next surgery... and my ICU nurse wanted to capture a moment of both of us alive before of went in for the surgery they didn’t think I would back from.

Marcella was stable enough to come down.

She was placed on my chest...

In that moment I remember waking slightly... and touching the top of her head with my chin.

I thought I was in recovery after my c-section... for me it had just been a couple of hours.

And then I went back to sleep.

At that moment, the nurse knew I would now fight to stay alive.

The connection between mother and baby is so powerful and in that moment... she saved my life.

She gave me the motivation to keep going.

22/05/2023

Se siete interessati al dibattito sulla sessualità, avrete avuto modo di leggere o sentir pronunciare la parola “fallocentrico”. Come tutte le parole che fanno vincere a Scarabeo, anche “fallocentrico” incute timore. Anche se il suo significato non ha nulla di astruso: fallocentrico è tutto ciò che è incentrato sul pene, e per estensione qualsiasi pensiero adotti una prospettiva maschile. In ambito sessuale, il punto di vista maschile è come l’aria che respiriamo: onnipresente, invisibile e a volte tossico, ma abbastanza facile da individuare quando lo si fa notare.

Partiamo dal fallocentrismo anatomico. Fino a pochi anni fa c’erano scienziati per i quali la clitoride era “un pene atrofizzato”, che è come dire che l’organo femminile veniva pensato a partire dal corpo maschile. Non è successo il contrario: nessuno ha mai paragonato il pene a una “clitoride sporgente”, né i testicoli a “ovaie penzolanti”, benché il paragone sia altrettanto legittimo, o altrettanto assurdo.

Lo stesso fallocentrismo è all’opera quando si parla della va**na come di un buco. Un buco è per definizione aperto, mentre la va**na no. L’unico motivo per cui ancora oggi ne parliamo come di un buco è che la osserviamo dalla prospettiva del pene (eretto). La va**na, per la cronaca, è una membrana mucosa e un muscolo, e quindi né vuota né aperta né spalancata. Restando nel solco, potrei fare anche l’esempio dell’aggettivo “misterioso” sistematicamente applicato al sesso femminile: io sono una donna, ho un sesso femminile dalla nascita e non ci trovo nulla di misterioso (mentre sono spesso incuriosita dalle percezioni maschili).

Ciò che vale per gli organi genitali vale per tutto il corpo. A scuola mi veniva insegnato che il petto delle donne era ipertrofico (rispetto a quello maschile), ma non che quello degli uomini era atrofizzato (rispetto a quello femminile). Mi insegnavano anche che le donne erano più belle e seducenti: nient’altro che opinioni presentate come fatti, ma che riflettevano un punto di vista maschile eterosessuale. Io che sono donna ed eterosessuale, trovo il corpo maschile più bello di quello femminile, e vorrei non dover combattere per affermare la mia soggettività.

Il fallocentrismo ha ovvie conseguenze sui nostri comportamenti. Cominciamo dalla più ovvia: il rapporto sessuale è definito dalla penetrazione, ovvero da una pratica relativamente inefficace ai fini del piacere femminile. Se avessero lasciato che le donne formulassero la definizione di rapporto sessuale, dubito che avrebbero scelto l’unico tipo di rapporto che può risultare in una gravidanza o in una malattia, oltretutto senza garantire l’orgasmo.

Ciò che vale per i comportamenti vale anche per l’immaginario, per le fantasie e i desideri.
E già che parliamo di penetrazione: no, l’uomo non “prende” la donna. Se prendiamo in mano una mela, la mela è dentro la mano. Sessualmente parlando, sono quindi le donne a “prendere gli uomini”… tranne ovviamente quando gli stimolano la prostata (nel qual caso sono effettivamente “prese” al loro interno). En passant, vorrei ricordare che da qualche anno il punto di vista femminile sul rapporto sessuale possiede un suo vocabolario: il pene penetra sì la va**na, ma la va**na “circlude” il pene, ovvero lo avvolge e lo tiene. Il contrario della penetrazione è la “circlusione” (neologismo che ti fa anche vincere a Scarabeo).

Ciò che vale per i comportamenti vale ovviamente anche per l’immaginario, per le fantasie e i desideri. Ancora oggi molti specialisti ripetono che nella coppia il rapporto sessuale è necessario, anche a breve distanza dal parto. La formula adottata è che bisognerebbe “sforzarsi”: una scorciatoia per dire che è la donna a doversi adeguare all’uomo (essendo lei, secondo un’altra formula consolidata, a non avere “abbastanza libido”).

Tracce di fallocentrismo del desiderio affiorano perfino nel diritto in Francia, perché qui per denunciare uno stupro bisogna dimostrare che c’è stata una violazione del consenso, ovvero si dà per scontato che la donna abbia detto sì. Nel diritto spagnolo e in quello svedese succede il contrario: è l’accusato di stupro a dover dimostrare che il rapporto era consensuale, perché il presupposto scontato è che la donna abbia detto no.

Il fallocentrismo si estende naturalmente anche all’immaginario erotico e pornografico, che in genere ritrae pratiche piacevoli per gli uomini e talvolta estremamente violente per le donne. Lo sguardo maschile è una categoria a sé stante: il cosiddetto genere Pov (da point of view, punto di vista), in cui il rapporto sessuale è “visto” attraverso gli occhi dell’uomo, ma molto raramente attraverso quelli della donna. Questi contenuti sono consumati in modo massiccio, e anche da un pubblico femminile, al punto che alcune femministe cominciano a parlare di “colonizzazione del desiderio femminile”, condizionato dallo sguardo, dai gesti e dai codici degli uomini.

Chiuderei questa pagina fallocentrica chiamando in causa uno degli obiettivi della sessualità: la procreazione. Nei libri scolastici su cui sono cresciuta, l’ovulo femminile, immancabilmente passivo, attendeva di essere fecondato da uno spermatozoo. Oggi sappiamo che ovulo e spermatozoo interagiscono, senza che nessuno domini o penetri l’altro! Con lo stesso fallocentrismo viene letto lo sviluppo del feto femminile, che sarebbe caratterizzato da una semplice “assenza” del cromosoma Y, e quindi del testosterone, cosa che renderebbe “passivo” anche il processo di femminilizzazione.

Alcune di queste affermazioni circolano ancora oggi su internet, con il loro sottinteso che le donne siano uomini incompiuti. A tale proposito, non vi sorprenderà sapere che in campo scientifico il fallocentrismo fa disastri: gli studi medici sono condotti più spesso su uomini (o animali maschi), il che spiega come mai malattie femminili come il vaginismo o l’endometriosi siano rimaste a lungo nell’ombra… e perché ancora oggi la maggior parte dei farmaci sia concepita per il corpo maschile.

Avrete capito dove voglio arrivare: non solo la visione maschile del sesso è onnipresente, ma fa anche danni (all’insegnamento, al diritto, alla medicina o in camera da letto). Diversamente da quanto sentiamo ripetere in continuazione, infatti, la differenza tra i sessi non si basa sull’opposizione né sulla complementarietà, ma su una chiarissima gerarchia. In tutti gli esempi che ho citato, lo sguardo maschile “prevale” su quello femminile, finendo per cancellare l’esperienza delle donne.

È vero che qualcosa ha cominciato a cambiare, ma la rivoluzione non è affatto scontata. Il fallocentrismo si annida nel cuore degli automatismi mentali: possono volerci anni per riappropriarsi del proprio corpo, delle proprie percezioni e delle proprie fantasie. Ma quando una donna si riappropria della sua esperienza soggettiva senza passare per il filtro maschile, recupera sia il desiderio sia il piacere. Siamo in periodo di pulizie primaverili, non sarebbe ora di ripulirsi anche lo sguardo?

> Maïa Mazaurette* <
"Lo sguardo maschile domina la sessualità e fa danni", Le Monde, pubblicato su "Internazionale" il 17/05/2023 a cura di Pierluigi Longo (Traduzione di Matteo Colombo).

* Maïa Mazaurette è lo pseudonimo di una scrittrice, editorialista, blogger e pittrice francese, nata a Parigi nel 1978. Nelle sue opere tratta principalmente temi legati alla sessualità, al genere, al ruolo delle minoranze e al corpo. In Italia è stato pubblicato il suo libro "Il chiodo fisso" (Mondadori). Ha una rubrica mensile sul quotidiano francese Le Monde.

Nella immagine una illustrazione da un libro persiano di narrativa erotica del XV secolo.
Per gentile concessione di Wellcome Images.

26/04/2023

LA BELLEZZA 20 MILA ANNI FA

Questa piccola statuina è stata datata, pensate un pò, fra il il 23.000 e il 19.000 a.C. (WOW!) e oggi conservata al Museo di Storia Naturale di Vienna.
La Venere di Willendorf, alta 11 cm e scolpita in pietra calcarea, è il più antico capolavoro della storia della scultura, una delle prime rappresentazioni di quello che sembra il corpo di una donna.
Secondo gli studiosi la statuetta come le altre simili ad essa è legata al culto della madre terra. Infatti gli attributi femminili sono esaltati e messi in mostra per evocare la fertilità della progenitrice.
La statuina è l’immagine della fecondità, il simbolo stesso della maternità in senso astratto: ad essere raffigurata non è una donna in particolare, ma la Donna stessa, il suo concetto, la Dea Madre.
Non ha volto e la testa è ricoperta da un’acconciatura o da un copricapo. Non ha caratteri particolari che la identifichino eccetto quelli che ne fanno una creatura atta a donare la vita: ecco allora che i seni, il ventre, la v***a e le cosce sono estremamente sviluppati; ecco che il colore rosso ocra, il colore della passione e del sangue mestruale che annuncia la capacità della donna di poter mettere al mondo un bambino.
Ecco spiegata “donna grassa” rappresentata e venerata come una Venere: Dea Madre e genitrice di tutte le creature e dell’essere umano stesso.
A mio parere a dir poco emozionante!
Se la scienza e l'astronomia ti appassionano seguici su Nuovi Mondi - Astronomia e Scienza

Fonte: Museo di Storia Naturale di Vienna

12/04/2023

Indirizzo

Contrà Privà
Bassano Del Grappa
36061

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