20/08/2025
Oggi, sotto l’ombrellone, ho assistito a una scena che mi ha colpito profondamente.
Una famiglia, una bimba che avrà avuto 4-5 anni, rientra dal bagno con il papà. Appena uscita dall’acqua, la piccola esclama: «Papà, ho fame!».
Fin qui, nulla di strano. È normale che i bambini abbiano appetito dopo aver giocato e nuotato. Ma la risposta del padre mi ha lasciato pensare.
Invece di chiedere alla figlia cosa desiderasse, ha iniziato a elencare le opzioni disponibili: «Vuoi il succo di frutta? Il gelato? O magari i biscotti, i taralli, o invece preferisci il panino con la Nutella…».
Alla fine, la bambina ha addentato una brioche confezionata al cacao. Un prodotto industriale, ultraprocessato, ricco di zuccheri e grassi scadenti.
E lì, sotto il sole di agosto, mi son chiesto: questa è la normalità che stiamo costruendo?
Un bambino chiede cibo, e l’offerta – quasi automatica – sono calorie vuote, zuccheri, farine raffinate, grassi idrogenati. Prodotti che non nutrono, ma riempiono. Prodotti che saziano per mezz’ora, ma aprono la porta – giorno dopo giorno – a obesità infantile, insulino resistenza, diabete e malattie cardiovascolari.
👉 Non sto parlando di un’eccezione, ma di una regola.
La cultura alimentare che respiriamo (e insegniamo ai nostri figli) è questa: quando hai fame, riempi lo stomaco con ciò che è veloce, economico e dolce.
E così facendo, senza rendercene conto, stiamo consegnando alle nuove generazioni un futuro fatto di patologie, dipendenze alimentari e infelicità.
Da nutrizionista, dopo 15 anni di esperienza, posso dirlo con certezza: i carboidrati semplici e gli zuccheri sono i veri nemici della salute moderna. Sono la benzina che alimenta l’epidemia di sovrappeso e malattie cardio-metaboliche.
E allora la domanda che mi pongo – e che vi pongo – è:
💡 Vogliamo continuare a riempirci o vogliamo finalmente nutrirci?