27/04/2025
Il tema degli embrioni congelati è un tema complesso, perché le problematiche sanitarie si intrecciano con le posizioni etiche e richiederebbe un approccio “laico” al problema, che andrebbe discusso su una di quelle “Isole per stranieri morali”, tanto care a Carlo Flamigni. Cosa che avviene in tutti i Paesi, anche quelli a fortissima connotazione cattolica, come la Spagna. Invece, in Italia, si privilegia un approccio ideologico, che rimanda direttamente ad uno Stato etico nel quale il decisore politico decide cosa è giusto e cosa no. Oggi apprendiamo che il destino di questi embrioni era (giustamente) tra le preoccupazioni del Papa (e ci mancherebbe) ma che la sua morte “non ha permesso di rendere esecutiva la sua decisione”. In due righe hanno cancellato un paio di secoli di separazione dei rapporti tra Stato e Chiesa, con il primo ridotto a ruolo ancillare della seconda. Rendere gli embrioni adottabili, equiparando le procedure a quelle per l’adozione dei minori, come vorrebbe questo governo, vorrebbe dire conferire loro lo stato giuridico che si acquisisce alla nascita, con tutte le conseguenze che questo comporterebbe. Non solo sulle procedure di riproduzione medicalmente assistita (dovremmo smettere di parlare di procreazione, perché non si “crea” assolutamente niente), ma anche sulla possibilità di interrompere la gravidanza. Senza contare che, da un punto di vista puramente tecnico, non essendoci procedure che con assoluta certezza ci possano indicare gli embrioni vitali, tra quelli generati, questo approccio esporrebbe tutti gli operatori al rischio di possibili contenziosi per un reato che sarebbe equiparabile all’omicidio. Non mi addentro nelle questioni tecniche ma questo porterà alla paralisi del sistema.
“….Occuparsi di queste vite agli albori era uno dei desideri di papa Francesco, come ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera Sergio Alfieri, primario di chirurgia addominale del Policlinico Gemelli e coordinatore dei medici del Pontefice. A gennaio i due hanno avuto una conversazione schietta sul tema. «Il Papa è stato netto. “Sono vita, non possiamo consentire che siano utilizzati per la sperimentazione oppure che vadano persi. Sarebbe omicidio”» ha detto Alfieri aggiungendo che si stava valutando «anche con il ministero della Salute, tra le varie opzioni, il modo per concederli in adozione ma non c’è stato il tempo perché il Papa potesse rendere esecutiva la sua decisione»
Tre ministeri al lavoro per definire le questioni tecniche e legali di un progetto che stava a cuore a papa Francesco. Roccella: seguiremo le norme esistenti. Schillaci: valutiamo la donazione