Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta

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NO è anche una delle prime parole che i bambini imparano a dire. Ma ti sei mai chiesto come sia nato il No? E soprattutt...
03/10/2025

NO è anche una delle prime parole che i bambini imparano a dire. Ma ti sei mai chiesto come sia nato il No? E soprattutto: a cosa serve?
Così inizia questo albo illustrato, che ci racconta la storia del No e ci mostra quanto spesso il No di alcune persone, e persino di interi popoli, sia stato il punto di partenza di una vera rivoluzione. Come il No di Rosa Parks, che in Alabama scelse di non alzarsi dal pullman quando l’autista le chiese di cedere il posto ad un signore con la pelle chiara. Quel semplice No cambiò la storia.

Ma ci sono anche i No che proteggono, detti da adulti e bambini per tutelare chi amiamo: “Non dire cose brutte ai tuoi compagni, potresti far loro molto dispiacere” è uno di questi.
Anche i più piccoli, però, hanno il diritto di capire il perché di un No, soprattutto quando non è chiaro, così da poter trovare insieme soluzioni e modi diversi di affrontare le situazioni.

Molto spesso ascolto storie di persone compiacenti che si indeboliscono dicendo troppi si.
Questo libro può essere prezioso per aiutare bambini (e adulti) a scoprire il valore del No: strumento di protezione, di affermazione di sé e, a volte, di coraggio davanti alle ingiustizie della vita e del mondo.

L’isola del nonno
Un albo bellissimo, regalato da una cara amica, per aiutare i miei bambini ad affrontare nel modo migl...
20/09/2025

L’isola del nonno
Un albo bellissimo, regalato da una cara amica, per aiutare i miei bambini ad affrontare nel modo migliore il saluto al nonno.
Con i nonni si vivono avventure meravigliose e si imparano cose preziose, quelle che solo loro sanno insegnare.
Poi, ad un certo punto, il viaggio insieme si interrompe.
È necessario salutarli e continuare il cammino, ciascuno per la propria strada.
Ma gli insegnamenti e i ricordi rimangono, come un ponte che unisce per sempre.
Ora i miei piccoli sanno che il nonno non è lontano:
vive nei sorrisi che ha regalato, nelle storie che ha raccontato, nei gesti che ha insegnato.
Ogni volta che chiudono gli occhi e lo pensano, lui è lì.
E così il saluto diventa solo un arrivederci,
perché l’amore di un nonno resta per sempre.

Ho acquistato questo libro mesi fa, quando ancora non immaginavo che la fine mi avrebbe toccata così da vicino. Oggi, co...
19/09/2025

Ho acquistato questo libro mesi fa, quando ancora non immaginavo che la fine mi avrebbe toccata così da vicino. Oggi, con occhi diversi, mi sorprende ancora di più la bellezza del suo messaggio: chi ci lascia non scompare davvero. La loro presenza cambia forma, assume una nuova consistenza, ma continua a camminare accanto a noi.
Nella storia, il protagonista sceglie di tornare come farfalla, per restare vicino alla sua compagna in un’altra dimensione. Una metafora delicata e potente, che ci invita a riconoscere nei piccoli segni intorno a noi l’amore di chi non è più fisicamente presente.
Perché l’amore che ci è stato donato non svanisce ma torna sempre come in una ruota senza fine.

Ora sto cominciando ad intravedere i messaggi nascosti nella tua perdita.Ho compreso cose sulla mia vita, cambiamenti da...
17/09/2025

Ora sto cominciando ad intravedere i messaggi nascosti nella tua perdita.
Ho compreso cose sulla mia vita, cambiamenti da perseguire, che solo in questo modo avrei potuto cogliere.
Non si placa il dolore profondo ma si aggiunge la gratitudine per i doni che persino con la sua morte mi ha lasciato.
Ci sono persone, che senza nemmeno accorgersi, hanno passato la loro vita a lasciare cose bellissime in eredità.
Ps la canzone è una delle tue (e delle mie ) preferite …

«Dove?» è la domanda della morte. Qual è il dove della morte? Lasciar depositare la notizia è un percorso lungo, che lo ...
15/09/2025

«Dove?» è la domanda della morte. Qual è il dove della morte?
Lasciar depositare la notizia è un percorso lungo, che lo sappiano le ossa, gli organi, la pelle, gli strati di noi. Che si inserisca la notizia nella memoria, piano piano, senza l’esplosione del mattino.
Lo chiamano lutto.
Se accogli i suoi inviti, le sue chiamate a sentire la morte, interrompere tutto, sedersi o sdraiarsi e assaggiare l’assenza, allora è un dono.
Se fingi che non ti chiami, se riempi ogni attimo di distrazione, ti fa a pezzi, brandelli di te che non stanno nell’intero del reale cambiato: aggiornare il file, con questo buco che vuole spazio, vuole ospitalità.
Spesso si pensa che la soluzione al dolore sia altrove, ma è nel dolore la soluzione del dolore, sentendolo, abitandolo, assaporandolo, a poco a poco diventa parte di noi, non piú un estraneo, ma un ospite scomodo, irruente, tempestoso e infine un amante e dopo la fine un pezzo di noi.

L’unica piccolissima consolazione in questa grande tragedia è che te ne sei andato come avresti voluto tu: sulla tua ama...
10/09/2025

L’unica piccolissima consolazione in questa grande tragedia è che te ne sei andato come avresti voluto tu: sulla tua amata Kawasaki, vicino alla tua azienda alla quale hai dedicato tutta la tua vita e accanto ai tuoi dipendenti, che per te sono stati una seconda famiglia.
Quando ti ho dato il mio ultimo saluto, ti ho promesso che avrei continuato a trasmettere la tua eredità più importante: la tua voglia di vivere sempre e comunque… perché, come spesso dicevi, “in qualsiasi condizione, anche la peggiore, vale sempre la pena di vivere”.
Sarai sempre vivo, papà, continuerai a vivere in me.

Rapita dalla copertina e dalle immagini all’interno, ho acquistato subito questo libro.
Racconta la storia di una bambin...
31/08/2025

Rapita dalla copertina e dalle immagini all’interno, ho acquistato subito questo libro.
Racconta la storia di una bambina che gioca libera nella natura insieme al suo amico gatto, e in un attimo mi ha riportata alla mia infanzia.
Ricordo che avevo sempre un gatto tra le braccia. Passavo ore a osservarli, attratta da qualcosa di profondo e misterioso. Solo più tardi ho compreso che quella creatura morbida non era un semplice compagno di giochi, ma un elegante maestro di equilibrio.
Amavo la loro capacità di donare affetto senza invadere, il loro continuo tentativo di rimanere in equilibrio persino nelle cadute, il modo unico di abbandonarsi al riposo e, nello stesso tempo, la prontezza fulminea davanti a un imprevisto.
Sanno chiedere e amano la vicinanza affettiva, ma non rinunciano mai alla loro autonomia.

Il loro modo di essere mi appariva quasi magico.
Ancora oggi, con un gatto tra le braccia, imparo ogni giorno che l’equilibrio non è assenza di contrasti, ma la loro più perfetta armonia.

Ci sono libri così densi che si potrebbe parlarne all’infinito. Questo è uno di quelli, e già il titolo stesso è un indi...
27/08/2025

Ci sono libri così densi che si potrebbe parlarne all’infinito. Questo è uno di quelli, e già il titolo stesso è un indizio della sua ricchezza. Tra i molti concetti contenuti, ne condivido due che considero particolarmente importanti e utili.

“Nell’eliminazione della contraddizione sta la patologia del vivere: quella che vuole i buoni di qui e i cattivi di là, le madonne di qui e le puttane di là, i sani di qui e i matti di là, i promossi e i bocciati dalle ideologie assolutizzanti e imperanti. E se provassimo a tenere acceso un lumino d’incertezza e cercassimo, dentro e fuori di noi, un filo di Arianna?”

Questa citazione dell’autrice mette a fuoco un tema universale, che in psicoterapia diventa ancora più evidente: la nostra tendenza a voler rimuovere la contraddizione e la difficoltà di integrare parti di noi che viviamo come opposte o inconciliabili. In realtà, proprio quelle parti raccontano di bisogni e necessità fondamentali, che non possono essere né eliminati né negati senza rischiare di generare sofferenza.

La nostra inclinazione è spesso quella di voler allontanare ciò che Jung chiamava “Ombra”.
Per Jung, infatti, la relazione essenziale dell’esistenza è quella tra l’Io e l’Ombra, cioè tra vita e negatività, tra l’esperienza umana e l’inevitabile confronto con il male, con la morte, con il limite. È proprio l’elaborazione incessante di questa tensione a costituire la condizione esistenziale in cui la vita può diventare valore.
Viviamo però in una cultura che tende sistematicamente a rimuovere l’Ombra: il male, il negativo, la morte. Una cultura che preferisce esaltare solo gli aspetti luminosi e solari, tentando quasi primitivamente di esorcizzare l’inquietudine che l’Ombra porta con sé.

Eppure, come scrive l’autrice:
“Il doppio è la nostra ricchezza ed è anche il nostro limite. Ed è proprio il limite che ci salva dall’onnipotenza esaltante.”

Nei percorsi di psicoterapia, tra le tante tematiche che emergono, accettare il nostro essere “doppi” e imparare ad accogliere le inquietudini delle parti che percepiamo come ombre è un passaggio cruciale. Solo così possiamo riconoscerle come degne del nostro amore e della nostra integrazione.

“Se ti perdi”Ho trovato questo albo illustrato di grande ispirazione perché racconta uno stato emotivo che i bambini, ma...
20/08/2025

“Se ti perdi”
Ho trovato questo albo illustrato di grande ispirazione perché racconta uno stato emotivo che i bambini, ma molto spesso anche gli adulti, sperimentano: il senso di smarrimento.
Nel libro, il protagonista è un coniglietto di pezza che scivola dalle mani della sua padroncina mentre la macchina è in corsa. Improvvisamente, il coniglietto prende vita e comincia a dare voce a ciò che si prova quando ci si sente persi, abbandonati, senza più un punto di riferimento.
Ed è in quel momento che una voce narrante comincia a guidarlo, suggerendogli come affrontare questo stato di smarrimento. Lo invita a fermarsi, respirare, guardarsi intorno, ascoltare i suoni, e cercare qualcuno disposto ad accoglierlo, a offrirgli uno sguardo o un sorriso.
Il libro ci insegna così a “ritornare su un piano di realtà”, utilizzando sia i propri sensi — per riconnettersi a sé stessi — sia la capacità di cercare aiuto negli altri — come risorse esterne. In questo modo, lo smarrimento può trasformarsi in un’occasione di incontro con parti di sé e con nuovi punti di riferimento.

Ansia, panico, paura: emozioni che sembrano inghiottirci, possono trasformarsi in curiosità e apertura. Sentirsi persi non è solo un momento difficile: è un passaggio prezioso, un invito a esplorare territori di sé e del mondo che altrimenti rimarrebbero nascosti. L’incertezza ci costringe a rallentare, a osservare, a chiedere aiuto, e in questo spazio sospeso possono emergere risorse e scoperte inattese.

Indirizzo

Bergamo

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+393383210802

Sito Web

http://www.mariachiaragritti.com/, http://www.mariachiaragritti.com/

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