Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta

Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta, Psicoterapeuta, Bergamo.

"Un’occasione indimenticabile che mi ha permesso di raccontare cosa accade quando i cuori dei bambini vengono ‘malnutrit...
16/08/2025

"Un’occasione indimenticabile che mi ha permesso di raccontare cosa accade quando i cuori dei bambini vengono ‘malnutriti’ affettivamente, ma anche di testimoniare le straordinarie possibilità che l’adulto ha di colmare quel vuoto e ritrovare il nutrimento emotivo perduto."

https://youtu.be/eci5nBsk8Ko?si=pl4ActTvBMlVRp3N

Tra le meraviglie custodite in questa splendida opera, quella che più mi ha toccato è l’uso della parola “abbandono”.
Ne...
14/08/2025

Tra le meraviglie custodite in questa splendida opera, quella che più mi ha toccato è l’uso della parola “abbandono”.
Nelle mie terapie, questo termine ritorna spesso: affiora quando i pazienti ricordano la propria infanzia segnata dall’abbandono emotivo, oppure quando raccontano storie d’amore in cui si sono sentiti lasciati soli.

L’autrice di questo capolavoro, invece, utilizza il termine con un’accezione finalmente positiva, intesa come abbandonarsi alla vita.
L’abbandono non più come ferita, ma come apertura.
“Abbandònati” — dice la voce della Candiani — come a lasciarsi portare dal mistero, senza fuggire, nemmeno davanti a ciò che più spaventa: la malattia, la vecchiaia, la morte.
Abbandonarsi non significa negare la tragicità, la fatica o la sofferenza che questi eventi portano con sé, ma il suggerimento è accoglierli comunque come visitatori, portatori di messaggi fondamentali.
Ho trovato davvero toccante l’invito continuo della scrittrice ad avere una “fiducia sconfinata nell’ignoto, nel saper abitare il mistero”.

E concludo lasciando che siano le sue parole a risuonare:
“Naturalmente, è doloroso riuscire ad abbandonarsi, perdere le consolazioni a portata di mano per una dimensione aperta e senza garanzie, ma è l’accesso alla fine della sofferenza: la sofferenza di soffrire per attaccamento, avversione, ignoranza. Attaccamento al risaputo, avversione per l’insicurezza del non conosciuto, ignoranza che l’identificazione con se stessi, con le opinioni e il costante ‘mi piace/non mi piace’ è la causa dell’angoscia e della disperazione.”

I rimpianti, le delusioni e i dolori, a volte, ci allontanano da chi siamo davvero.
Siamo tentati di chiuderci, di indur...
12/08/2025

I rimpianti, le delusioni e i dolori, a volte, ci allontanano da chi siamo davvero.
Siamo tentati di chiuderci, di indurirci, di rinunciare a ciò che avremmo voluto essere o avere.
Ma non dobbiamo permettere che le sofferenze ci separino dalla nostra essenza, dalle nostre speranze e dai nostri sogni.
E, a volte, accade di ritrovarci proprio di fronte a una presenza capace di metterci a n**o — come il mare.

«Addomesticami», disse la volpe.«Che cosa vuol dire addomesticare?», disse il piccolo principe.«È una cosa da molto dime...
08/08/2025

«Addomesticami», disse la volpe.
«Che cosa vuol dire addomesticare?», disse il piccolo principe.
«È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami...
Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata... Vedi laggiù, in fondo, dei campi di grano? lo non mangio il pane e il grano per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te».
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina:
«Ah! - disse la volpe - piangerò».
«La colpa è tua, tu hai voluto che ti addomesticassi».
«È certo».
«Ma allora che ci guadagni?».
«Ci guadagno — disse la volpe — il colore del grano».
(Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe)

Ogni volta che lo leggo riesce a commuovermi come fosse la prima volta.

Un libro che ho trovato particolarmente interessante, soprattutto per come sviluppa il concetto di “paura della dipenden...
05/08/2025

Un libro che ho trovato particolarmente interessante, soprattutto per come sviluppa il concetto di “paura della dipendenza”.

“La dipendenza è percepita come pericolosa perché implica la possibilità della privazione. Può allora emergere un desiderio irrealizzabile di autosufficienza individuale, e in certe condizioni si può indulgere nell’illusione di una libertà indipendente, solo per il piacere stesso dell’illusione.”

Questa paura della dipendenza è incarnata in modo esemplare dalla figura di Don Giovanni, che Melanie Klein descrive così:
“Ho scoperto che il tipico Don Giovanni, nelle profondità della sua psiche, è ossessionato dal terrore della morte delle persone amate. Questa paura esploderebbe violentemente, manifestandosi in sentimenti di depressione e in una grande sofferenza mentale, se egli non vi opponesse una particolare difesa: la sua infedeltà.”

La paura della dipendenza, così diffusa nella nostra epoca, spinge molti a rifugiarsi nell’illusione dell’autosufficienza emotiva, ma il vuoto di legami autentici viene spesso colmato con un consumo seriale di relazioni, che maschera il bisogno negato sotto la parvenza di libertà.

Temere la dipendenza è umano: significa temere la perdita, l’abbandono, il dolore del legarsi a ciò che non possiamo controllare. È una paura che merita ascolto, non giudizio. Ma restare imprigionati in questa difesa ci condanna a una solitudine travestita da libertà.
Solo attraversandola possiamo riscoprire che avere bisogno non è una fragilità, ma la via che rende possibile l’ incontro con l’altro.

…Sono e sarò sempre fratello degli inquieti, degli incerti.Non mi salverà nessuno e non salverò nessuno, ma è bello esse...
01/08/2025

…Sono e sarò sempre fratello
degli inquieti, degli incerti.
Non mi salverà nessuno
e non salverò nessuno,
ma è bello essere liberi e appassionati, aperti al soffio di ogni cosa:
l’anima non è nient’altro
che una rosa.
Franco Arminio

Dedicato ai miei pazienti e a tutte le persone che hanno bisogno di questo tipo di vacanza.METTITI IN VACANZAA un certo ...
27/07/2025

Dedicato ai miei pazienti e a tutte le persone che hanno bisogno di questo tipo di vacanza.

METTITI IN VACANZA

A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all’infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell’infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D’ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo
la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via.
È festa nel tuo cuore,
festeggia in qualche modo
il cuore degli altri.

Franco Arminio

Alcuni splendidi passaggi di questo libro che colpiscono per la saggezza e la verità che racchiudono.Li condivido con la...
24/07/2025

Alcuni splendidi passaggi di questo libro che colpiscono per la saggezza e la verità che racchiudono.
Li condivido con la speranza che possano essere preziosi per chi avrà il desiderio di leggerli.

👉🏻 “E se la vecchiaia fosse un dono divino, proprio per educarci a investire dove vale la pena? E a condurci gradualmente, e non di botto, alla nuova vita, invisibile ed essenziale?
Qualcuno ha detto, con enorme successo: «L’essenziale è invisibile agli occhi». Perché non investiamo lì tutte le nostre risorse?
Ti sei domandato, ogni volta prima di dormire, quanto della tua giornata è stato investito nell’essenziale?”

Se solo facessimo tesoro di queste parole, potremmo forse contrastare il dilagante terrore della vecchiaia, che sembra colpire così profondamente la nostra società.

👉🏻 Un altro concetto bellissimo è quello di “saziarsi di vita”.
Nelle lingue semitiche un anziano è detto «sazio di giorni». Che bella espressione!
E come ci si sazia di vita? Amando e prendendoci cura gli uni degli altri.
I mistici dicono che, al tramonto della vita, saremo misurati sull’amore.
Sapendolo, potremmo essere indotti a vivere in pienezza questa vita già nel momento presente, per noi stessi e per gli altri...
Allora capiremmo che l’ultimo dei problemi è sapere se c’è vita dopo la morte, perché è molto più importante essere vivi prima di morire...”

👉🏻 Infine, questo testo così intenso e poetico che lascio come ultimo spunto:
“Poi un giorno mi resi conto che uno degli insegnamenti più incredibili della vita è proprio l’alternarsi del giorno e della notte.
In quell’ordinarietà c’è qualcosa di sorprendente. È meraviglioso che i giorni finiscano.
Ma chi è stato così geniale da far sì che il giorno finisse?
Perché proprio là dove c’è il limite, la fine, dove il giorno muore, scaturisce uno degli spettacoli che più incantano: il tramonto.”

Questo libro mi ha regalato una visione delle cose che avevo quasi dimenticato.
Mi ha colpito profondamente il concetto ...
18/07/2025

Questo libro mi ha regalato una visione delle cose che avevo quasi dimenticato.
Mi ha colpito profondamente il concetto di “calore delle cose”. Riporto una citazione particolarmente significativa:
“Le belle cose artigianali scaldano il cuore. Il calore delle mani si trasferisce nelle cose. Il gelo macchinico fa invece scomparire il calore cosale. Nell’epoca moderna, le cose si raffreddano.”

Un altro concetto importante affrontato nel libro riguarda la nostra crescente difficoltà a legarci alle cose.

“Se il mondo è composto solo da oggetti disponibili e consumabili, non possiamo davvero entrarci in relazione.
Oggi tendiamo a non volerci più legare né agli oggetti né alle persone. I legami sembrano fuori dal tempo, quasi ingombranti. Eppure sono proprio i legami che ci permettono di fare esperienza autentica.

Leggendo questo testo, si sono riaccesi nella mia mente tanti ricordi. In particolare, ho pensato a mia nonna.
Fin dalla mia infanzia, la casa di mia nonna era piena sempre degli stessi oggetti. Non sentiva il bisogno di cambiarli, e col tempo quegli oggetti e lei sono diventati per me un’unica presenza, inseparabile.
Ricordo soprattutto l’orologio a pendolo dorato della sala che aveva per lei un grande valore.
È sempre rimasto lì, nello stesso angolo, con lo stesso movimento costante, lucidato con cura.
Ancora oggi, ogni volta che vedo un pendolo, il pensiero va a lei.
Decisamente suo pendolo era in grado di emanare “calore cosale”.

Ritengo di avere dei pazienti straordinari.
Lo penso ogni volta che chiedo loro di avere pazienza, anche quando hanno fr...
15/07/2025

Ritengo di avere dei pazienti straordinari.
Lo penso ogni volta che chiedo loro di avere pazienza, anche quando hanno fretta di stare meglio.
Lo penso quando mi chiedono di aiutarli a non sentire più il dolore, e invece io chiedo loro di fermarsi ad ascoltarlo, insieme.
Lo penso quando mi chiedono di guarire le loro ferite, e io rispondo che alcune resteranno, ma che possiamo imparare a conviverci.
Lo penso quando mi dicono che vorrebbero essere persone diverse, e io rispondo che non li aiuterò a essere diversi, ma a riconoscere e onorare la loro essenza.
La psicoterapia è spesso molto diversa da ciò che ci si aspetta.
Ma se ci si fida, se ci si lascia guidare, allora può davvero accadere qualcosa di straordinario: si smette di fuggire da se stessi, e finalmente ci si incontra.
Ed è lì che nasce la possibilità di amarsi, accogliendo anche ferite e mancanze come parti di sé, riconoscendo che sono proprio quelle ombre a renderci unici.

Indirizzo

Bergamo

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+393383210802

Sito Web

http://www.mariachiaragritti.com/, http://www.mariachiaragritti.com/

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta:

Condividi

Digitare