Beatrice Bellini - Psicologa

Beatrice Bellini - Psicologa Psicologia, Psicoterapia, Ipnosi www.psicologoabergamo.it

Quando il passato pesa e il futuro spaventa: riconoscere la malinconia senza farsene inghiottire. Ne scrivo qui.
05/10/2025

Quando il passato pesa e il futuro spaventa: riconoscere la malinconia senza farsene inghiottire. Ne scrivo qui.

La malinconia è un sentimento comune al genere umano. Uno stato d’animo noto a chiunque, soprattutto in questo particolare momento della nostra vita.

25/09/2025

La graduale scomparsa del tempo (soggettivo, passato semplice, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato…) genera un pensiero ancorato solo al presente, limitato all’istante, incapace di proiettarsi nel tempo.
La generalizzazione delle semplificazioni ortografiche, la sparizione delle maiuscole e della punteggiatura costituiscono altrettanti colpi mortali inferti alla sottigliezza dell’espressione.
Cancellare la parola “Miss” non significa soltanto eliminare l’estetica di un termine, ma anche promuovere l’idea che tra una bambina e una donna non vi sia alcuna differenza.
Meno parole e meno verbi composti significano meno capacità di esprimere emozioni e meno possibilità di formulare un pensiero.
Studi hanno dimostrato che alcune forme di violenza, sia nella sfera pubblica sia in quella privata, derivano direttamente dall’incapacità di tradurre le emozioni in parole.
Senza le parole per costruire il ragionamento, il pensiero complesso caro a Edgar Morin viene ostacolato, reso impossibile.
Quanto più povera è la lingua, tanto meno esiste il pensiero.
La storia è colma di esempi e di scritti, da George Orwell in 1984 a Ray Bradbury in Fahrenheit 451, che mostrano come le dittature di ogni orientamento impediscano il pensiero riducendo e distorcendo il numero e il significato delle parole.
Non esiste pensiero critico senza pensiero. E non esiste pensiero senza parole.
Come costruire un ragionamento ipotetico-deduttivo senza padroneggiare il condizionale? Come immaginare il futuro senza coniugare il tempo futuro? Come percepire la temporalità, la successione degli eventi nel tempo — passato o futuro — e la loro durata relativa, senza un linguaggio che distingua ciò che sarebbe potuto essere, ciò che è, ciò che potrebbe essere, e ciò che sarà dopo ciò che potrebbe accadere o è già accaduto?
Se oggi dovessimo lanciare un grido d’allarme, esso sarebbe rivolto a genitori e insegnanti: fate parlare, leggere e scrivere i vostri figli, i vostri studenti.
Insegnate e praticate il linguaggio nelle sue forme più varie, anche quando sembra complicato — soprattutto quando è complicato. Perché è in questo sforzo che risiede la libertà.
Coloro che, con il pretesto di semplificare l’ortografia, di purificare il linguaggio dai suoi “difetti”, di abolire generi, tempi, sfumature, insomma tutto ciò che crea complessità, agiscono in realtà come i becchini della mente umana.
Non c’è libertà senza esigenze. Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.

Christophe Clavé

E la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo…Bisogna immaginare Sisifo felice.
05/09/2025

E la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo…
Bisogna immaginare Sisifo felice.

23/08/2025
Se n’è andato il Maestro che ha creduto in me quando io ancora non ci riuscivo. Avrei voluto chiamarlo per parlargli del...
16/07/2025

Se n’è andato il Maestro che ha creduto in me quando io ancora non ci riuscivo. Avrei voluto chiamarlo per parlargli delle architetture della psicologia, per raccontargli del libro che sto scrivendo, della strada che anche grazie a lui ho intrapreso. La sua scomparsa mi lascia un vuoto grande, come solo le presenze luminose fanno quando si spengono.
Ciao Prof., o meglio Marco, come volevi ti chiamassi sempre🖤

La fatica non è un esercizio muscolare stupido. Saper fare fatica è una cosa che tu non puoi comperare, puoi comperare l...
28/05/2025

La fatica non è un esercizio muscolare stupido.
Saper fare fatica è una cosa che tu non puoi comperare, puoi comperare la tecnologia, l’attrezzatura e ti puoi comperare anche una squadra.
Ma la fatica, quella la devi fare tu.

Provare il forte desiderio di realizzare e amare i propri obbiettivi è ciò che ti permette di essere resiliente alla fatica.

Simone Moro

Sabato 10 maggio alle ore 10 presso il circolo velico di Sarnico sarà presentato il progetto di inclusività in barca a v...
07/05/2025

Sabato 10 maggio alle ore 10 presso il circolo velico di Sarnico sarà presentato il progetto di inclusività in barca a vela di cui faccio parte.
Vi aspetto numerosi ⛵️

Tutto il calendario delle uscite sul lago di Iseo 2025 e il calendario delle crociere in mare nell’arcipelago toscano

"I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa ...
12/04/2025

"I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa sola e non perdere tempo a saperle tutte, il piacere dell’erudizione è riservato ai perdenti. Più cose uno sa, più le cose non gli sono andate per il verso giusto."

Umberto Eco - "Numero zero"

Jim Carrey una volta disse:Il dolore non è solo un'emozione: è un disfacimento, uno spazio dove un tempo c'era qualcosa ...
21/03/2025

Jim Carrey una volta disse:

Il dolore non è solo un'emozione: è un disfacimento, uno spazio dove un tempo c'era qualcosa e ora non c'è più. Ti attraversa, scavando dentro di te e lasciando un vuoto doloroso là dove prima risiedeva l’amore.

All'inizio sembra insopportabile, come una ferita che non si chiuderà mai. Ma col tempo, i bordi lacerati iniziano a rimarginarsi. Il dolore si attenua, ma l’impronta rimane—un silenzioso ricordo di ciò che è stato. La verità è che non si "va avanti" davvero. Si va avanti con il dolore. L’amore che hai provato non scompare; si trasforma. Resta negli echi delle risate, nel calore dei ricordi, nei momenti di silenzio in cui ancora cerchi ciò che non c’è più. E va bene così.

Il dolore non è un peso da nascondere. Non è una debolezza di cui vergognarsi. È la prova più profonda che l’amore è esistito, che qualcosa di meraviglioso ha toccato la tua vita. Quindi permettiti di sentirlo. Permettiti di soffrire. Permettiti di ricordare.

Non esiste una scadenza, né un “modo giusto” per elaborare il lutto. Ci saranno giorni pesanti e altri più leggeri. Alcuni momenti porteranno ondate inaspettate di tristezza, mentre altri ti riempiranno di gratitudine per l’amore che hai avuto la fortuna di vivere.

Onora il tuo dolore, perché è sacro. È la testimonianza della profondità del tuo cuore. E col tempo, attraverso la sofferenza, troverai guarigione—non perché avrai dimenticato, ma perché avrai imparato a portare con te sia l’amore che la perdita.

“Nei nostri momenti più bui, non abbiamo bisogno di soluzioni o consigli. Ciò che desideriamo è semplicemente una connes...
29/01/2025

“Nei nostri momenti più bui, non abbiamo bisogno di soluzioni o consigli. Ciò che desideriamo è semplicemente una connessione umana, una presenza tranquilla, un tocco delicato. Questi piccoli gesti sono le ancore che ci tengono fermi quando la vita sembra troppo.”
Ernest Hemingway

LA PAURA DELLA MORTE“Non conta quanti anni si viva ma quanta vita c’è in quegli anni… Non piangere perché è finito, sorr...
20/01/2025

LA PAURA DELLA MORTE

“Non conta quanti anni si viva ma quanta vita c’è in quegli anni… Non piangere perché è finito, sorridi perché c’è stato”….

Per talune persone, il cui pensiero è il protendere a una lunga esistenza, la clessidra ideale dei minuti, delle ore, dei mesi, degli anni, fa gocciolare tanti granelli in una trama vuota, simile a un pulviscolo. Per costoro la rappresentazione della vita è uno squarcio di luce che la morte rinchiude: un bagliore nella monotonia quando tutto alla fine si spegne.

Ma la cronologia da sola non è rilevante e gli antichi greci lo sapevano molto bene usando due vocaboli diversi per indicare il tempo: oltre all’ovvio chrónos quantitativo, scandito dall’orologio, importante è il kairós, che è appunto la vita qualitativa immessa in quegli anni cronologici.
In altri termini, possiamo dire che, se desidero che la mia vita abbia un senso per me, bisogna che abbia un senso anche negli altri e che la metta a disposizione di quel senso.

Poi c’è la seconda modalità di pensare alla propria vita con la paura che si spenga una gioia, che si concluda una tappa della vita, di perdere un affetto.
Si deve, invece, essere sereni di aver vissuto un’esperienza bella, di aver attraversato stagioni feconde, di aver realizzato un progetto, di aver seminato nel tentativo di cercare di imparare a stare al mondo.
Si può sopportare la fine delle cose se si è provato a viverle.

Senza la pretesa di insegnare alcunché a qualcuno, concludo con una frase che mi è capitato spesso di riferire ai miei pazienti che temono la morte - tratta dalle mie letture sul Bushido: “Vivere non è scampare la morte. Vivere è morire in battaglia”.

Indirizzo

Via Ghislandi N. 4/Passaggio Del Calepino-
Bergamo
24125

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 21:00
Mercoledì 08:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
Venerdì 18:00 - 21:00

Telefono

3397463734

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