17/11/2025
NEUROSCIENZE e CARDIOSCIENZE: due strade diverse per comprendere la coscienza
Dopo la presentazione ufficiale delle Cardioscienze a Venezia, si apre un nuovo capitolo nella ricerca della Fondazione Casina Briga.
Le neuroscienze sono state, per decenni, il punto di riferimento per lo studio della mente umana. Analizzano il sistema nervoso, misurano impulsi elettrochimici e cercano di spiegare la coscienza attraverso l’attività del cervello. Ma questa prospettiva oggi mostra limiti evidenti: non riesce a chiarire come l’esperienza soggettiva emerga dai neuroni, né come il vissuto si unifichi in un’unica percezione coerente.
È qui che nasce la proposta innovativa delle Cardioscienze, sviluppate da Flavio Burgarella e presentate per la prima volta al pubblico a Venezia il 15 novembre 2025.
Esse rappresentano un cambio di paradigma, perché riconoscono nel cuore – e non soltanto nel cervello – l’organo chiave della connessione coscienziale.
Secondo il modello Burgarella Quantum Healing (BQH)®, il cuore non è solo una p***a meccanica, ma un vero e proprio oscillatore quantico, capace di generare campi toroidali e onde scalari magnetiche endogene. Attraverso questi campi, il cuore diventa un’interfaccia privilegiata tra conscio, inconscio, superconscio e Campo Continuo, svolgendo una funzione che le neuroscienze non contemplano.
Mentre il cervello elabora informazioni e costruisce la percezione sensoriale, il cuore connette, sintonizza e trasduce informazione non locale, permettendo ciò che il modello BQH definisce transpercezione: una percezione non-duale che supera i limiti del circuito senso → cervello → risposta.
Le neuroscienze studiano la hardware biologica.
Le Cardioscienze studiano la coerenza informazionale che rende possibile l’esperienza stessa.
Non si tratta di contrapporre le due discipline, ma di integrarle in una visione più ampia: la Medicina Personalizzata di Campo Continuo, dove la guarigione non è solo un atto clinico, ma un riallineamento del Campo che tiene insieme corpo, mente e spirito.
La presentazione veneziana ha segnato un momento storico.
Le Cardioscienze aprono una nuova via nello studio della coscienza: una via cardiocentrica, coerente, non-duale.
Una via che restituisce al cuore il ruolo che la scienza, per troppo tempo, gli aveva negato: essere il ponte tra la vita biologica e la vita cosciente.