18/11/2025
LA VOLONTÀ e L’INCOSCIO.
Partiamo da un gesto quotidiano: mangiare.
La scelta degli alimenti da ingerire è soggettiva e l’atto di portare il cibo dal piatto alla bocca è realizzato attraverso il sistema nervoso volontario, cosciente.
Ma quando il cibo è entrato in bocca e viene processato nell’intestino è fuori dalla nostra volontà.
Noi non possiamo intervenire per la sua digestione e assorbimento dei nutrienti, e neppure comandare il tempo di permanenza del cibo dentro il lungo sistema gastro enterico. Perché l’intestino è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, svincolato dalla nostra volontà.
Dove passa il cibo lascia il suo segno sulle cellule e sui neuroni posti nella parete intestinale.
Tutte le stimolazioni sensoriali viscerali lasciate dal cibo vengono veicolate dal nervo vago e portate al cervello cranico, all’ipotalamo che è il regista metabolico e psichico dell’intero organismo.
Quindi noi con il gesto di portare il cibo dal piatto alla bocca condizioniamo il sistema nervoso autonomo che agisce in proprio, fuori dalla nostra volontà.
Tutto il sistema legato alla psiche, alle emozioni è correlato al sistema nervoso autonomo.
Cioè il nostro corpo vive gran parte della nostra vita fuori dalla nostra volontà.
Migliaia di reazioni biochimiche, ormonali, psichiche avvengono senza l’intervento della nostra volontà e coscienza.
Tutte le funzioni vitali (battito cardiaco, ritmo del respiro, temperatura corporea, profilo ormonale…) sono gestite dal sistema nervoso autonomo.
Tutto il tessuto adiposo è sotto il controllo dell’ipotalamo, è innervato da fibre nervose del sistema nervoso autonomo.
La malattia avviene quando non c’è la sincronicità tra sistema nervo volontario (coscienza) e il sistema nervoso autonomo (incoscio e privo della nostra volontà).
Dott.ssa Marzia Cusumano