23/01/2019
Ronco Biellese, 10/1/2019
Spett.le Amministrazione del Comune di Ronco Biellese,
ho letto con interesse il numero di dicembre 2018 del bollettino “Info Ronco” e vorrei fare alcuni commenti come cittadino che sente di appartenere a questa comunità.
Da più di quarant’anni mi occupo di medicina e ho avuto la fortuna di incontrare migliaia di persone. Ho condiviso con loro emozioni forti, ho assistito all’angoscia di diagnosi difficili, alle speranze di cura, alla gioia delle guarigioni e alla disperazione di destini infausti.
In tutti questi anni ho sempre cercato di mantenere fede al giuramento che prestai dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia, che tra le altre cose dice: “…giuro di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario”.
Infatti, il principio fondamentale della medicina, da molti secoli a questa parte, è che tutte le vite hanno lo stesso valore. In Italia, poi, abbiamo la fortuna di avere un Sistema Sanitario Nazionale tra i migliori del mondo (quest’anno ha celebrato i suoi 40 anni di vita), basato su tre principi fondamentali: universalità, equità, solidarietà. Principi che condivido totalmente e che pensavo fossero indiscutibili, tanto più che sono sanciti anche dalla nostra Costituzione all’articolo 32, che così recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività…”.
Come medico, dunque, non posso accettare le priorità che ci vengono proposte: “prima gli italiani”, “prima i ricchi”, “prima gli appartenenti alla fede...”. Non posso accettare di categorizzare le persone né, tanto meno, di immaginarne le separazioni: i sani dai malati, i ricchi dai poveri, gli italiani dagli stranieri, i bianchi dai neri. Mi vergogno quando, di fronte ad una richiesta di aiuto, sento dire “vada da un'altra parte, ho già aiutato…”.
Tutto ciò per spiegare come mi sono sentito quando sul bollettino, nello spazio dedicato alla minoranza, ho letto sul fondo “Prima i ronchesi, prima gli italiani!”
Sono queste le “scelte importanti e coraggiose” che dovremo fare come cittadini, secondo l’invito della minoranza?
Viviamo in un momento pericoloso, in cui ogni genere di curiosità - scientifica, giornalistica, artistica, culturale - è sotto attacco. Questo succede quando le insoddisfazioni sfociano nella rabbia e nella paura, che diventano emozioni prevalenti e vengono indirizzate verso i deboli, che non hanno i mezzi per difendersi.
Mi auguro che il futuro di Ronco Biellese non sia affidato a chi si lascia guidare da sentimenti negativi.
I nostri padri ci hanno lasciato un mondo migliore di quello che avevano ricevuto, molti di loro hanno dato la vita per difendere i principi in cui credevano. Quali sono i valori che vogliamo lasciare noi in eredità ai nostri figli?
Mario Clerico