11/02/2025
Cavalcando un po’ l’onda dell’ultimo trend che sta spopolando dello shooting fatto dall’AI, volevo fare una riflessione insieme a voi anche dopo gli incontri che ho fatto stamattina in alcune classi di una scuola superiore, rispetto proprio all’impatto che i social possano avere sulla possibile insorgenza di un disturbo alimentare.
Per quanto io mi sia estremamente divertita a vedermi in vari contesti (ho fatto perfino la simulazione di come potrebbero essere i miei figli secondo l’AI e come sarei stata se avessi vissuto negli anni 50), riguardare me stessa in altre vesti mi ha fatto sentire un po’ inadeguata.
Alcune domande che mi sono fatte sono state: “perché non sono così bella nella realtà?“, “perchè il mio corpo non è così nella realtà?”, ho anche pensato che se fossi nata in un’altra epoca, magari il mio corpo sarebbe stato ritenuto socialmente più “adeguato”.
Tutte queste riflessioni sono spesso condivise anche nelle classi, quando i ragazzi manifestano il confronto con le immagini che vedono sui social, e che spesso rappresentano per loro (e non solo) degli standard di bellezza irraggiungibili.
Questo non vuol dire che io ritenga sbagliato utilizzare l’intelligenza artificiale e, ripeto, io stessa mi sono divertita nel creare delle immagini che rappresentassero me in vari contesti, penso però che a volte in alcune persone si possano generare confronti tra se stessi e una realtà che di per sé è generata dal niente e che, appunto, non esiste.
Bisogna sempre provare a riconoscere questi strumenti come distanti da noi, non siamo quello che vediamo dopo un editing, non siamo quello che vediamo dopo un’immagine di noi realizzata dall’AI, noi abitiamo in un corpo diverso, in un corpo vero, che è il risultato di tanti aspetti differenti.
❤️🩹