
09/07/2025
Lo scopo funzionale del senso di vergogna è quello di aiutarci a gestire le minacce sociali e di mantenerci entro i confini dei limiti sociali e familiari prevalenti.
Quando ci accorgiamo di aver tradito un patto o quando gli altri ci accusano di averlo fatto, proviamo vergogna.
La psicofisiologia della vergogna è notevolmente simile a quella della sottomissione: la persona distoglie e abbassa lo sguardo, ha una postura passiva e collassata, manifesta rossore.
Se un senso acuto di vergogna ha una funzione adattiva, la vergogna cronica ha un effetto devastante e, purtroppo, è un sentimento pervasivo nei soggetti traumatizzati.
La vergogna cronica ostacola la neurocezione della sicurezza, poiché le rappresentazioni mentali degli altri sono associate a critiche e rifiuto e le rappresentazioni di sé comprendono un senso di mancanza di dignità, competenza e amabilità.
Diventa dunque impossibile raggiungere un autentico senso di connessione con gli altri.
Spesso l'organizzazione della personalità dei pazienti dissociati si basa su un cronico senso di vergogna: la presenza di parti interne che inducono vergogna attraverso autocritica e auto persecuzione e di altre che si vergognano in costante conflitto tra loro è causa del cronicizzarsi di questo sentimento.
Nel mondo interiore e in quello relazionale, dominio e sottomissione diventano modalità di interazione fondamentali con cui la persona cerca di alleviare il senso di vergogna.
(Tratto da: Neurobiologia interpersonale e pratica clinica - Siegel, Shore, Cozolino; immagine "Shame" di Rosa Gunasingha)
✅ Diventare consapevole delle tue parti interne e di come si relazionano fra loro e con gli altri può aiutarti ad andare oltre la vergogna.