Dott.ssa Gemma Galeati

Dott.ssa Gemma Galeati Psicoterapia psicoanalitica

«Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ...
27/05/2025

«Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia.»
(Luis Sepúlveda - "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare")

Questa esperienza è rivolta a chi intende sperimentare un percorso evolutivo attraverso l’uso della propria *Voce*, “par...
12/03/2025

Questa esperienza è rivolta a chi intende sperimentare un percorso evolutivo attraverso l’uso della propria *Voce*, “parlata” e “cantata”, alla scoperta delle diverse possibilità espressive e di coscienza di sé. Il lavoro si svolgerà a ritmo di risonanze individuali e di gruppo, apprendendo aspetti energetici e psicologici della Coscienza, per poi sperimentarli nella loro applicazione vocale. È richiesta la scelta di 2 brani musicali in lingua italiana, da portare con sé assieme al testo, stampato o scritto.Il corso sarà tenuto dalla *Dott.ssa Alice Dondi*, Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista, appassionata da sempre di Voce!Costo della giornata:80 € pranzo incluso Per info e prenotazioni scrivere su whatsapp alla segreteria del corso: 338-3320598

https://www.ecopsicologia.it/service/green-psi/Un corso dedicato agli psicologi, una novità di Ecopsiché che si terrà  d...
12/02/2025

https://www.ecopsicologia.it/service/green-psi/
Un corso dedicato agli psicologi, una novità di Ecopsiché che si terrà dal 25 al 28 marzo a Canossa in provincia di Reggio Emilia. Una piccola introduzione teorica con una grande opportunità di pratica che è nato a partire dall’esperienza formativa con gli studenti di psicologia della facoltà della Valle d'Aosta

Seminario intensivo, dedicato a psicologi e psicoterapeuti, per avvicinarsi alla pratica dell'Ecopsicologia negli incontri individuali.

03/12/2024

UNA DOMANDA A SE STESSI
La domanda fondamentale alla base di tutte le altre domande dell’esistenza riguarda il rapporto dell’io con l’io. Ponendosela, nasce l’esperienza della duplicità dell’io: di un io che ritiene di sapere e di un io che metta in discussione tale pretesa. Lo stato naturale di chi si identifica pienamente con sé dice: io = io. Alcuni però sperimentano una frattura, e tale dolorosa e più profonda esperienza li conduce a dire: io ≠ io.

Allora rispetto a se stessi si diventa una domanda, un problema, un enigma, forse anche un mistero. L’identificazione naturale della coscienza con se stessa viene meno, nasce una differenza che produce uno spazio vuoto. E da questo spazio vuoto venutosi a creare tra l’io fenomenico e l’io riflessivo sorgono le domande: io, chi sono in verità? Sono quello che parla di giorno o quello che sogna di notte? Credo davvero a quello che dico? Mi identifico in quello che faccio? Cosa voglio realmente? Sono sincero con me stesso? Che cosa sono qui a fare? Ho un obiettivo da compiere, forse addirittura una missione, oppure tutto è indifferente?
Agostino, vivendo la stessa esperienza, aveva scritto: «Ero diventato una grande domanda a me stesso» («Factus eram ipse mihi magna quaestio»). Ma è proprio diventando una domanda a se stessi che si diventa se stessi.
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31/10/2024

Se si chiede a una crisalide cosa vuole essere, essa non dirà mai che desidera diventare una farfalla, perchè non sa di esserlo in potenza.
Una crisalide risponderà quindi di voler diventare una crisalide, mentre in realtà diventerà una farfalla.
Nel momento critico dello smarrimento la nostra richiesta tende a un ritorno al "prima".
Ignoriamo se il nostro naufragio ci farà approdare a un'altra isola, se la sofferenza ci aprirà al tesoro.
La soluzione, il senso, non sono mai evidenti.
Accettare il rischio del proprio esistere non significa strappare una promessa, significa invece, come diceva Jaspers, essere aperti alle possibilità.

(Aldo Carotenuto - da “Metamorfosi e individuazione”)

25/10/2024

LA SPERANZA
si configura nel sentire che, pur in mezzo a mille traversie e pesanti involuzioni come l’attuale momento storico, la natura e la storia quali si svolgono sul nostro pianeta sono orientate a un senso complessivo individuabile nella maturazione della libertà in termini di consapevolezza, creatività e responsabilità.

23/09/2024
29/06/2024

"Ricordo notti intere in cui la mia paura si trasformava in terrore e pietrificazione perché mi rifiutavo di sentirla, non ero pronta. In realtà, una sensazione non può durare che al massimo due o
tre minuti, poi cambia. E la paura arriva a ondate, ha pause, intervalli, a capo. Quello che la può rendere apparentemente continua sono le nostre aggiunte, i commenti, le critiche, l’autonarrazione"

Chandra Livia Candiani "Il silenzio è cosa viva"

05/06/2024

Abbi cura di te.
Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante.
Lottare per un’idea senza avere un’idea di sé è una delle cose più pericolose che si possano fare.
Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.
Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti.
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.
Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta.

(Susanna Tamaro - da "Va dove ti porta il cuore")

01/06/2024

FEDELI ALL'ESPERIENZA
Secondo Schweitzer ogni convinzione dotata di forza esistenziale è irrazionale, non nel senso che sia contraria alla ragione ma nel senso che non proviene da essa e dalla sua capacità di conoscenza, ma dalla volontà di vita. Io penso che egli avesse ragione a sostenere tale origine non razionale: l’energia vitale infatti non proviene dalla conoscenza oggettiva, che al contrario può persino bloccare l’azione imprigionando la coscienza nei suoi labirinti, ma proviene da una dimensione al di là della ragione e afferrabile dal sentimento. Prima, insomma, c’è la vita; poi il sentimento della vita; infine, il pensiero della vita codificato dalla ragione.

La vita naturalmente deve farsi vagliare e purificare dalla ragione e dalla sua criticità, perché altrimenti sarebbe preda dell’irrazionalità risultando dannosa per sé e per gli altri; se pretendesse però di basarsi solo sulla analiticità della ragione, sarebbe sterile e finirebbe nella meschinità che calcola tutto, anche i minuti concessi agli amici. Non si tratta di essere né irrazionalisti né razionalisti, bensì, semplicemente, fedeli all’esperienza, la quale attesta che la vita viene prima della ragione e che si esprime anzitutto come cuore, passione, desiderio. Si tratta di prendere atto che le convinzioni che ci danno energia vitale nel cammino dell’esistenza non nascono come ragionamenti. Come definirle allora? Intuizioni? Forse. Ma che cos’è l’intuito?
L’intuito è una forma di intelligenza che prescinde dalla ragione. Applicato alla vita spirituale, esso percepisce quanto affermato da Schweitzer: «La massima conoscenza è sapere che siamo circondati dal mistero».
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“Quando cammini in un bosco, e ti guardi attorno, vedi una moltitudine di alberi. Alcuni di essi sono piegati, altri son...
18/04/2024

“Quando cammini in un bosco, e ti guardi attorno, vedi una moltitudine di alberi. Alcuni di essi sono piegati, altri sono dritti, altri ancora sono sempreverdi, e chissà cos’altro. E tu guardi l’albero e gli consenti di essere così. Capisci perchè è fatto in quella maniera. Intuisci che non ha ricevuto abbastanza luce, e così si è piegato in un certo modo. E non ne fai un dramma. Glielo consenti. E lo apprezzi. Ma appena ti avvicini alle persone, cambi prospettiva. E passi il tuo tempo a dire ‘sei troppo così’ o ‘io sono troppo così’. Entra in gioco un pensiero giudicante. E così io mi sforzo di trasformare le persone in alberi. Che significa apprezzarle per quello che sono”

Ram Dass

29/02/2024

Quando si lavano i piatti bisognerebbe soltanto lavare i piatti; il che significa che mentre si lavano i piatti bisognerebbe essere pienamente consapevoli di stare lavando i piatti. A prima vista può sembrare un po’ sciocco: perchè insistere tanto su una cosa così banale? Ma è proprio questo il punto. Il fatto di essere qui a lavare queste scodelle è una meravigliosa realtà. Sono pienamente me stesso, seguo il mio respiro, conscio della mia presenza e conscio dei miei pensieri e delle mie azioni. Nulla può sballottarmi qua e là a suo piacere come una bottiglia in balia delle onde.

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