28/06/2023
Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora
il cammino ripiglia. (E. Montale)
Paola Di Blasio ci ha lasciati in questi giorni. La SISST le deve moltissimo, sia da un punto di vista scientifico sia da un punto di vista umano. Per alcuni di noi, soprattutto, Paola è stata maestra e guida e la sua morte è un dolore profondo: ci sentiamo sicuramente più soli.
Ricorderemo la sua risata e la sua simpatia, la sua determinazione e il suo esserci, discreto e forte, sempre. Paola ha sempre scompigliato il mare scientifico che ha attraversato con acume, intelligenza e con importanti spinte in avanti che hanno permesso alla psicotraumatologia in Italia di costruire le sue basi e di tracciare tante linee che poi sarebbero state riprese negli anni da altri autori, anche stranieri. Ha sempre avuto una visione innovativa e, soprattutto, sistemica del trauma, tradotta, poi, nella visione trauma-orientata che, oggi, la SISST ha portato in Italia anche grazie ai suoi insegnamenti.
La centralità della narrazione traumatica e, dunque, della rappresentazione delle esperienze sfavorevoli, nei suoi studi è, oggi, ancora al centro del dibattito scientifico internazionale, rivelandosi, tempo dopo, una cartina al torna sole nella comprensione della funzionamento della memoria traumatica.
E, concentrandosi, sui fattori di rischio e di protezione ha sempre evidenziato l’importanza di guardare al trauma come un esito di traiettorie evolutive complesse, risultato di bilanciamenti articolati che Paola ha sempre affrontato con disincanto e, allo stesso tempo, stupore senza mai arretrare nella ricerca di una strada per capirne ogni dettaglio. La sua eredità scientifica è immensa.
Potremmo scrivere molto altro rispetto alla sua produzione scientifica ma vogliamo anche ricordare la fortuna di esserle, semplicemente, stati accanto, ognuno di noi in modo diverso ed egualmente intenso. Paola lascia un’eredità umana rara. A volte assorta nelle sue riflessioni perché a tratti amava ascoltare il silenzio del pensiero, in altri momenti – dopo che, solitamente, aveva raggiunto una sua chiarezza, c’era in lei il desiderio di condividere ricerca, nuove idee e progetti. In quelle situazioni, l’intensità della passione e del suo carisma avvolgevano di una ricchezza straordinaria gli altri che venivano pervasi da una vivacità intellettuale ed emotiva che scavavano nel profondo. Si usciva dal suo ufficio con l’idea che fosse possibile continuare a spingere oltre l’orizzonte le proprie intuizioni scientifiche ed umane. In questo c’è il senso della generatività che Paola ci ha lasciato come dono prezioso.
Avremmo voluto che restasse con noi per molto più tempo. Non è stato possibile. Certo, porteremo con noi per sempre il suo modo di scompigliare lo status quo, il coraggio di continuare a camminare e il soffio gentile e, allo stesso tempo, fermo con cui ha dato dignità ai bambini che hanno vissuto esperienze traumatiche e a tutte le persone che hanno condiviso con lei una parte di strada.
Vittoria Ardino e Luca Milani,
direttivo SISST organizzazione no-profit