Il mio punto di vista
Da anni, scienziati, ricercatori, medici si interrogano circa la veridicità e l’utilità delle medicine e delle cure alternative, dividendosi tra chi le rigetta tout court, chi la osserva con curiosità pur mantenendosi a debita distanza, chi la consiglia integrandola alla medicina tradizionale e tra chi invece la studia, la applica e la promuove ai propri pazienti e nei propri reparti.
Da anni, scienziati, ricercatori, medici si interrogano circa il potere della mente e del pensiero, come mezzo straordinario per la guarigione del paziente.
Non sempre la medicina convenzionale è sufficiente a dare risposte concrete e soluzioni a malattie psico-somatiche o/a determinate patologie che costringono molte persone a convivere con mali senza nomi e mali senza cure.
Non sempre la medicina alternativa è sufficiente a dare risposte concrete e soluzioni sia alle malattie più comuni sia a casi di gravi patologie, con il rischio, come accaduto negli ultimi anni, di trasformarle in vere e proprie tragedie, a causa di ignoranza e superficialità.
Non si tratta di screditare l’una e promuovere l’altra. Al contrario, l’integrazione tra medicina convenzionale e medicine alternative, tra scienza e fede, tra mente e corpo, credo sia fondamentale per il raggiungimento del “benessere della persona” nella sua interezza.
Per le discipline olistiche “l’uomo non è malato perché ha una malattia, ma ha una malattia perché è malato”.
La pranoterapia considera l’individuo nella sua globalità: pertanto ogni disturbo, ogni disagio, ogni sintomo, sono segnali di un disordine energetico che coinvolge la persona (corpo, mente, emozione, spirito) e ne compromette il benessere.