
28/06/2024
A proposito dei "genitori spazzaneve"
"Mio padre era docente di cinema all'università. La sera prima del mio esame, mi avvertì che mi avrebbe interrogato il suo assistente. Lo pregai di dire all'assistente di interrogarmi sul Neorealismo o su Fellini o Zavattini. Mio padre ebbe un gesto di disappunto, ma finì lì.
Il giorno dopo, l'assistente non venne perché malato e così si presentò mio padre. Mentre io gli sillabavo Fel-li-ni, Za-vat-ti-ni, lui con aria severissima mi disse: "Mi parli di Pabst." Continuai a sillabargli Neo-rea-lis-mo. Lui ribatté: "Mi parli allora di Dreyer." Feci scena muta. Lui con aria autoritaria indicò la porta: "Si ripresenti alla prossima sessione più preparato". A quel punto gli dissi: "Papà, ma mi bocci?" E lui: "Mi dia del lei. Ora vada!"
Me ne andai furibondo e mortificato. Mentre gli altri studenti, basiti, dicevano tra loro: "Oh, ha bocciato il figlio!" La sera, a casa, mio padre la prese a ridere dicendo: "Mi scocciava far vedere che il padre promuoveva il figlio… Comunque, la prossima volta preparati su Dreyer!"
(Carlo Verdone)
Era la fine degli anni '60 e quello fu un esame sostenuto da Carlo Verdone, da colui che un giorno sarebbe diventato uno dei più bravi attori del cinema italiano. Mi è piaciuto sempre tanto questo quadro che fa Carlo Verdone di suo padre Mario, padre incorruttibile, scomparso il 26 giugno 2009, colui che fu docente di storia e critica cinematografica, nonché studioso di tutte le forme d'arte e di spettacolo, saggista e critico cinematografico. Gli psicologici ci invitano a ricordare sempre che quelli che gli inglesi chiamano «genitori spazzaneve», coloro che ripuliscono ogni cosa davanti ai loro figli in modo che nulla possa andare loro storto e possa minacciare la loro autostima, non fanno il bene dei figli. Questo post ad memoriam.
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