
29/05/2024
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L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che viene rilasciato nel sangue quando, dopo aver mangiato, i livelli di glucosio aumentano. L’insulina aiuta le cellule del corpo ad assorbire il glucosio dal sangue e ne riduce la produzione da parte del fegato, evitando così che i livelli di zucchero nel sangue diventino troppo alti.
Dopo l’ingestione di carboidrati (dolci, pane, pasta, riso, patate, ecc), i livelli di zucchero nel sangue aumentano. Il pancreas rilascia insulina nel sangue, fino a raggiungere le cellule dei diversi tessuti e segnalando alle stesse di prelevare il glucosio circolante, facendo in modo che i livelli ematici di questo zucchero diminuiscano. Tale funzione è particolarmente importante in quanto il glucosio in quantità troppo elevate può avere effetti tossici, provocando gravi danni alle cellule.
L’insulino-resistenza fa sì che le cellule muscolari, adipose ed epatiche non rispondano correttamente alla presenza dell’insulina, con il risultato che la loro capacità di assorbire glucosio dal sangue cala.
Se c’è un’insulino-resistenza le cellule smettono di rispondere all’insulina quando essa arriva in corrispondenza della loro superficie; come risposta il pancreas produce quantità ancora maggiori di insulina, la cui quota nel sangue aumenta ulteriormente portando ad una condizione denominata iperinsulinemia. Ciò aggrava ancora di più la situazione, con il risultato che in poco tempo si assisterà ad un aumento dei livelli sia di insulina sia di zuccheri nel sangue, frutto dell’inefficace tentativo dell’organismo di contenere le quantità circolanti di zuccheri.
Quando la concentrazione di glucosio nei vasi sanguigni supera una certa soglia viene diagnosticato il diabete di tipo 2, una malattia purtroppo sempre più comune (in Italia ne sono affetti più di 3 milioni di persone).
Diversi fattori possono contribuire allo sviluppo di insulino-resistenza, come:
aumentata quantità di grassi circolanti nel sangue, dovuta, spesso a diete ipercaloriche e all’eccesso di tessuto adiposo.
diete ricche di carboidrati, con assunzione di cibo svariate volte nella giornata, a poche ore di distanza tra un’assunzione e l’altra
infiammazione cronica;
sedentarietà, in quanto l’attività fisica tende al contrario ad aumentare la sensibilità delle cellule all’insulina;
alterazioni del microbiota intestinale: nell’intestino vivono miliardi di batteri in perfetto equilibrio tra di loro e con il nostro corpo. Se insorgono peggioramenti del loro ambiente ne possono derivare conseguenze negative per il metabolismo, tra cui anche l’insulino - resistenza;
E’ importante rendersi conto che la condizione di insulino-resistenza può affliggere anche soggetti normopeso o sottopeso.
All’insorgenza, solitamente l’insulino-resistenza non dà sintomi; essi si manifestano in un secondo momento, come conseguenza degli alti livelli di glucosio nel sangue e possono essere: fame, letargia, difficoltà di concentrazione, ipertensione arteriosa, aumento di peso, soprattutto a livello del ventre, trigliceridemia e LDL elevate.
Per diagnosticare l’insulino-resistenza, esistono vari metodi, uno dei più utilizzati è l’HOMA-IR Index , un metodo matematico che si basa sulle concentrazioni di glucosio e insulina a digiuno.
E’ necessario cambiare efficacemente il proprio stile di vita e rivolgersi ad uno specialista con lo scopo di ottenere due importanti risultati:
- prevenzione del diabete
- dimagramento