04/11/2024
Se ti sei sentita una bambina o un bambino modello, se ti stai domandando se valga la pena crescere i tuoi figli attraverso questo sguardo educativo, questo post è dedicato a te 👇🏻
"Ogni bambino ha il legittimo bisogno di essere guardato, capito, preso sul serio e rispettato dalla propria madre. Un’immagine di Winnicott illustra benissimo la situazione: la madre guarda il bambino che tiene in braccio, il piccolo guarda la madre in volto e vi si ritrova…a patto che la madre guardi davvero quell’esserino indifeso nella sua unicità, e non osservi invece le proprie attese e paure, i progetti che imbastisce per il figlio, che proietta su di lui. In questo caso nel volto della madre il bambino non troverà sé stesso, ma le esigenze della madre. Rimarrà allora senza specchio, e per tutta la vita continuerà invano a cercarlo”.
Questo affermava Alice Miller nel suo libro "Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé".
Alice Miller, psicoanalista tra le massime voci del trauma infantile, ci aiuta a comprendere le ombre che si celano dietro ad una genitorialità volta al perfezionismo, alle aspettative ed al narcisismo. Nella sua disamina ci consente di comprendere come nelle complesse e aggrovigliate trame della relazione genitori-figli sia possibile ritrovare le origini della sofferenza e della fragilità psicoemotiva della persona adulta.
Esistono bambini che, per temperamento, tendono a mostrare un atteggiamento particolarmente pacato, mite, senza che i genitori, in termini prescrittivi, agiscano un'imposizione del loro volere.
Esistono poi, molti altri bambini che, sempre per temperamento, mostrano precocemente una spiccata propensione all'affermazione del Sè, con azioni e comportamenti dissonanti dalle aspettative genitoriali.
Accade poi che, nel corso della propria crescita e nella relazione con i propri genitori, molti di questi bambini, adempiano prepotentemente alle aspettative di mamma e papà rispecchiando l'immagine di bambino "esemplare".
Talvolta, il "bravo bambino modello", che è l’orgoglio di mamma e papà, si forgia attraverso sottili violenze, fisiche e psicologiche, che vanno dalle prevaricazioni ai maltrattamenti più o meno marcati.
Violenze silenziose e, quasi impercettibili, perché il bambino dipende dall'affetto dei genitori, è bisognoso del loro amore e, in questo passaggio evolutivo, è altresì rivolto alla loro idealizzazione. Quello stesso bambino, sensibile e ricettivo ai bisogni dei genitori e alle loro aspettative, cerca di adattarvisi: mette così da parte le proprie esigenze, a partire da quella primaria di essere amato per quello che è, amato in modo integrale e disinteressato.
Accade così che questo bambino nasconda i propri sentimenti più spontanei come la rabbia o l’indignazione, considerati inaccettabili dagli adulti e, così facendo perde la propria integrità originaria.
Questo bambino “esemplare”, tende di conseguenza a sviluppare una profonda insicurezza emotiva: si tratta di un vero e proprio “impoverimento psichico” con conseguenze notevoli in termini di sviluppo relazionale e benessere psicologico. Per ritrovare il proprio benessere non è sufficiente (come sostiene la stessa Miller) recuperare consapevolezza del proprio vissuto, ma è necessario ritornarvi attraverso uno sguardo "altro" , offerto dalla psicoterapia. Per trovare il proprio Sé autentico si rende necessario vivere i sentimenti negati durante l'infanzia come la rabbia, la vergogna, l’odio, la paura, l'abbandono: si tratta di sentimenti legittimi ed emozioni autentiche, che devono però ritrovare spazio entro un orizzonte emotivo complesso.
In questo, la relazione terapeutica, che non ha il potere di restituire il mondo perduto dell’infanzia né può modificare ciò che è ormai passato, permette di arrivare ad una “comprensione emotiva” di ciò che è stato, attraversando il dolore di ciò che irrimediabile è stato perduto. Ciò getta le basi psichiche per la ricerca di un autentico Sé 🌷.