Claudia Proserpio IBCLC - Psicologa Clinica e Perinatale, Psicoterapeuta

Claudia Proserpio IBCLC - Psicologa Clinica e Perinatale, Psicoterapeuta Psicologa clinica e perinatale, psicoterapeuta, IBCLC consulente allattamento e sonno. Ipnobirthing

08/10/2025

👉🏻Il seno per addormentarsi non è di per sé un problema clinico:

Nei primi mesi i risvegli notturni sono fisiologici e diminuiscono gradualmente: parliamo di traiettorie maturative, non di “cattive abitudini” da estirpare. Meta-analisi e studi longitudinali descrivono proprio questo andamento normale di durata del sonno, numero di risvegli e periodi di sonno prolungato.

L’allattamento (anche notturno) è associato, in media, a più arausal ma non a peggiore sonno complessivo; in diverse coorti i lattanti allattati al seno mostrano durate notturne/totali uguali o persino maggiori rispetto ai formula, pur con più micro-risvegli. Questo rende riduttivo patologizzare l’addormentamento al seno.

In età 6–12 mesi, molti bambini continuano normalmente a svegliarsi e a poppare di notte (senza differenze nette tra allattati e non).

🤷🏻‍♀️La dissociazione “seno-sonno” può entrare in conflitto con salute, sicurezza e obiettivi familiari:

Le linee guida OMS raccomandano l’allattamento a richiesta e il responsive feeding; forzare la dissociazione può contrastare questi principi.
Organizzazione Mondiale della Sanità

Il protocollo clinico ABM n.37 (2023) sottolinea la fisiologia dell’allattamento notturno e avverte che nei primi mesi interventi di “sleep training” non sono indicati; promuove invece programmi di cura “a segnali” per il sonno.

💪🏻Cosa vuol dire davvero “lavorare sul sonno” in modo scientifico e centrato sulla famiglia:
⚠️Ridurre la consulenza sul sonno al mantra “non addormentare al seno” non è evidence-based: ignora la fisiologia dei risvegli, i benefici e le raccomandazioni sul responsive feeding, i trade-off con gli obiettivi di allattamento e la sicurezza notturna, e dimentica interventi multicomponente con efficacia documentata (routine, timing, strategie comportamentali graduali). Un vero approccio fondato sulla scienza del sonno e sulla famiglia è personalizzato, rispettoso dell’allattamento e della sicurezza, e usa strumenti integrati e basati sulla scienza (non dogmi) per raggiungere gli obiettivi che genitori e bambino si danno insieme al professionista.

Ti aspetto nei commenti ❤️

06/10/2025

✨️Perché le 19:30 non sono un orario “magico”?

Non esiste un’ora universale: l’orario ideale dipende da età, ritmi biologici (ciclo circadiano), quantità di sonno diurno e caratteristiche del bambino.

Contesto familiare e culturale: routine serali, orari dei pasti, ritorno dei genitori dal lavoro e luce ambientale variano molto.

Flessibilità > regola fissa: un orario rigido può funzionare alcuni giorni e fallire in altri, creando stress inutile.

⚠️Ogni bambino ha un proprio “cronotipo”

Alcuni piccoli sono più “allodole” (si addormentano presto, si svegliano presto), altri più “gufi” (tendono a tardi).

Il cronotipo si osserva, non si impone. Forzare un “presto” su un bambino naturalmente “tardivo” spesso allunga i tempi di addormentamento e aumenta i risvegli.

😴💤I fattori che incidono sull’orario di addormentamento

Pressione di sonno (quanto è stanco): dipende da quante ore sono passate dall’ultimo risveglio e dalla qualità dei pisolini.

Ritmo circadiano: luce del giorno, buio serale e costanza delle routine spostano avanti/indietro la “finestra” naturale.

Età: nei più piccoli sono brevi, poi si allungano; cambi di età = aggiustamenti di orario.

Sonno diurno: pisolini troppo tardi o troppo lunghi possono spingere in avanti la notte.

Stimolazione serale: giochi intensi, schermi, uscite tardive “accendono” il sistema nervoso.

Alimentazione: pasti/scatti di crescita influenzano tempistiche e bisogno di contatto.

Salute e sviluppo: dentini, raffreddori, salti di sviluppo e nuove abilità (rotolare, gattonare) possono ritardare l’addormentamento.

Temperamento: alcuni bambini hanno più bisogno di decomprimere e allungano naturalmente il wind-down.

Come capire il “momento giusto” per il tuo bambino? 💗
1) Osserva i segnali (cues)

Precoci: sguardo che si perde, rallenta il gioco, si aggrappa/ricerca contatto, sbadigli isolati.

Tardivi (già oltre la soglia): iperattività, “secondo vento”, irritabilità, proteste alle routine, salti continui: qui la pressione di sonno è alta ma il corpo è “attivato”.

👉🏻 Agisci ai primi segnali precoci.
👉🏻Definisci una fascia oraria, non un minuto esatto.

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Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
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Psicologia - Psicoterapia -Psicologia Perinatale

La Dr.ssa Claudia Proserpio è iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia nella sezione A. Psicoterapeuta a indirizzo psicoanalitico con specializzazione in Analisi Immaginativa conseguita presso l’Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona.

Da anni svolge attività clinica, di supporto psicologico, psicoterapia del profondo e consulenza presso il suo studio privato.

Specializzata in terapie individuali con adulti, coppie e bambini, offre sedute individuali e incontri in piccoli gruppo attorno ai temi della psicologia del femminile e della psicologia perinatale.

Utilizza tecniche e metodologie adatte a molteplici sintomatologie, quali stress, ansia, somatizzazioni, depressione, fobie, affiancamento consulenziale pre e post-partum, insonnia, conflittualità famigliare e di coppia, mobbing e stress lavoro-correlato, dipendenze, disturbi del comportamento alimentare, disturbi dell’apprendimento.