
29/07/2025
❤️
Se hai TEMPO, leggilo… saprai cosa fare dopo.
Buon pomeriggio.
L'OROLOGIAIO CHE RIPARAVA VITE
Ogni mattina, alle 7:30, il vecchio Martín apriva la sua piccola orologeria nel centro della città. A 78 anni, le sue mani erano ancora le più precise del quartiere.
La gente diceva che riparava gli orologi come si curano le ferite: con pazienza infinita.
Un pomeriggio piovoso entrò Daniel, un dirigente di 32 anni, il volto teso per lo stress.
Lasciò cadere sul bancone il suo costoso orologio e disse:
—Ho bisogno che lo aggiusti urgentemente. Ha perso due minuti in una settimana e ho riunioni importanti. Può averlo pronto per domani?
Martín osservò prima il giovane, poi l’orologio.
—Gli orologi sono come le persone — rispose calmo. — Quando si affrettano troppo, qualcosa dentro comincia a guastarsi.
Daniel guardò il telefono con impazienza e replicò:
—Mi serve solo che funzioni perfettamente.
—Ci vorranno tre giorni — sentenziò l’anziano.
—Impossibile! Le pago il doppio se lo ha pronto domani.
Martín scosse la testa e ripose l’orologio in un cassetto.
—Torna tra tre giorni. E nel frattempo, porta questo.
Gli porse un vecchio orologio da tasca in bronzo.
Daniel lo guardò con disprezzo, ma lo accettò per necessità.
Nei giorni seguenti, Daniel notò qualcosa di strano. Quel vecchio orologio funzionava in modo diverso: alcune ore sembravano durare un’eternità, altre volavano via in un lampo.
Durante le riunioni noiose, le lancette si muovevano appena. Ma quando pranzava con la figlia piccola, il tempo volava.
Il terzo giorno tornò, incuriosito e confuso.
—Il suo orologio è difettoso. Il tempo scorre in modo irregolare.
Martín sorrise e disse:
—Non è difettoso. È sincronizzato con la tua anima, non con i satelliti. Segna il tempo secondo come lo vivi, non secondo come lo misuri.
In quel momento gli restituì il suo orologio di lusso, perfettamente sistemato, e aggiunse:
—Questo tornerà a perdere precisione se continuerai a perdere la vita.
Daniel guardò entrambi gli orologi, confuso...
—Le persone moderne guardano l’orologio cento volte al giorno, ma non hanno mai tempo — continuò Martín. — Indossano orologi perfetti su polsi vuoti.
—E cosa mi consiglia, allora? — chiese Daniel, sinceramente interessato.
—Di capire che esistono due tipi di tempo: quello che passa e quello che vivi. Mio padre mi insegnò che un orologio misura i secondi, ma solo il cuore misura i momenti.
Mentre Daniel osservava il vecchio orologio da tasca con occhi nuovi, domandò:
—Quanto le devo per la riparazione?
—Per l’orologio, cinquanta euro. Per la lezione sul tempo… quella la paghi vivendo in modo diverso.
Qualche settimana dopo, Daniel tornò e posò l’orologio da tasca sul bancone.
—Si è rotto? — chiese Martín.
—No — rispose Daniel, sorridendo. — Voglio comprarlo. Ho lasciato il mio lavoro nella capitale. Aprirò la mia attività qui, con orari che mi permettano di andare a prendere mia figlia a scuola.
L’anziano rispose:
—I più preziosi orologi non si vendono, si tramandano. Tienilo. Un giorno capirai che la puntualità più importante è quella di esserci quando la vita ti chiama.
Martín morì quell’inverno. Nel testamento lasciò la sua orologeria a Daniel, con una nota:
—A colui che ha imparato che aggiustare orologi non è importante quanto aggiustare vite.
Oggi, entrando in quella bottega, si legge un cartello:
“Non vendiamo tempo. Ricordiamo solo come viverlo.”
A volte abbiamo bisogno che si fermino i nostri orologi…
per far tornare a ba***re il nostro cuore.