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👟 Scarpe ortopediche: perché possono fare davvero la differenzaLe scarpe non sono tutte uguali, e chi ha già provato un ...
22/12/2025

👟 Scarpe ortopediche: perché possono fare davvero la differenza

Le scarpe non sono tutte uguali, e chi ha già provato un paio di scarpe ortopediche lo sa bene. A prima vista sembrano “normali”, ma dentro hanno una struttura studiata per aiutare il piede a lavorare meglio, alleggerendo il peso su articolazioni, schiena e ginocchia. È un po’ come dare al corpo un terreno più stabile su cui appoggiarsi.

Il principio è semplice: quando il piede è ben sostenuto, tutto il resto si muove in modo più naturale. Se l’arco plantare è troppo basso, se il tallone si appoggia male o se un passo tende verso l’interno o verso l’esterno, il corpo compensa… e alla lunga si stanca. Le scarpe ortopediche servono proprio a correggere o attenuare questi piccoli squilibri, così da camminare con più comfort e meno dolore.

Molte persone scoprono che, con la scarpa giusta, migliorano fastidi che sembravano “normali”: quella tensione al polpaccio dopo una passeggiata, il mal di schiena che arriva a fine giornata, o la sensazione di affaticamento anche con tragitti brevi. Non fanno miracoli, ma sostengono il piede in maniera più precisa rispetto alle calzature comuni.

Per qualcuno diventano una vera forma di prevenzione, soprattutto se si trascorrono molte ore in piedi, se si soffre di tallonite, fascite plantare, alluce valgo o semplicemente si ha una postura che tende a “cedere”. Sceglierle significa prendersi cura dell’equilibrio del corpo a ogni passo.

Se vuoi capire quale modello potrebbe fare al caso tuo o se pensi che un supporto diverso possa alleggerire i tuoi movimenti quotidiani, in farmacia siamo qui per aiutarti a orientarti nella scelta.

💊 Scaduti o aperti da mesi? Facciamo un po’ d’ordine nell’armadietto dei medicinaliCapita a tutti di avere in casa un ar...
19/12/2025

💊 Scaduti o aperti da mesi? Facciamo un po’ d’ordine nell’armadietto dei medicinali

Capita a tutti di avere in casa un armadietto pieno di farmaci iniziati e dimenticati lì. Ogni tanto vale la pena fermarsi un attimo e dare un’occhiata, perché i medicinali non durano per sempre e, soprattutto dopo l’apertura, hanno una vita molto più breve di quanto pensiamo.

Un esempio semplice sono i colliri: una volta aperti, andrebbero usati entro un mese. È una regola importante, perché il contenuto, una volta esposto all’aria, può contaminarsi facilmente e perdere efficacia. Anche gli sciroppi non fanno eccezione: molti, dopo l’apertura, hanno una durata limitata e spesso più corta di quanto immaginiamo. Lo stesso vale per creme, pomate e antibiotici liquidi preparati in farmacia.

Controllare le scadenze non è solo un gesto di ordine, ma anche di sicurezza. Un farmaco troppo vecchio può non funzionare come dovrebbe, o addirittura creare problemi. Per questo è sempre bene leggere l’etichetta, segnare la data di apertura e, quando qualcosa è scaduto, smaltirlo nel modo giusto.

I medicinali scaduti non vanno mai buttati nel water o nel lavandino, e neppure nella spazzatura normale. In farmacia trovi i contenitori appositi per lo smaltimento sicuro: basta portarli qui, ci pensiamo noi.

Se hai dubbi su un prodotto che hai in casa, non sai quanto dura dopo l’apertura o vuoi un aiuto a capire cosa tenere e cosa no, siamo sempre a disposizione. Un piccolo controllo oggi può evitare un grande mal di testa domani.

❄️ Mani e piedi congelati? Attenzione ai geloni.Qui nell’entroterra ligure lo sappiamo bene: il freddo non è mai solo fr...
16/12/2025

❄️ Mani e piedi congelati? Attenzione ai geloni.

Qui nell’entroterra ligure lo sappiamo bene: il freddo non è mai solo freddo. È quel gelo “umido” che entra nelle ossa, ti fa stringere le mani nelle tasche e che spesso, quando si rientra in casa, regala quella sensazione fastidiosa di bruciore e prurito. È proprio questo sbalzo tra il freddo di fuori e il caldo dei riscaldamenti che può provocare i geloni.

Quando il corpo passa da una temperatura molto bassa a una molto più alta, i piccoli vasi sanguigni delle mani e dei piedi reagiscono in modo brusco. Il risultato è quel rossore, il gonfiore e il prurito che molti conoscono fin troppo bene. Non è nulla di grave, ma è parecchio fastidioso e, se trascurato, può diventare doloroso.

Proteggere la pelle prima che il freddo la colpisca fa davvero la differenza. Creare una barriera con creme specifiche aiuta a schermare la pelle dagli sbalzi termici, mentre le calze termiche o le solette isolanti mantengono più stabile la temperatura dei piedi quando si cammina all’aperto. In alcuni casi può essere utile anche un prodotto che aiuti a riattivare la microcircolazione: spesso basta migliorare un po’ il flusso sanguigno per sentire mani e piedi subito meno “sofferti”.

Se senti che ogni inverno è sempre la stessa storia o vuoi capire quali prodotti possono davvero aiutarti, in farmacia siamo qui per consigliarti ciò che può proteggere la pelle e rendere il freddo umido un po’ meno nemico.

❄️ Winter Blues: perché in inverno ci si può sentire più giù di tonoQuando arriva l’inverno molti notano un cambiamento ...
07/12/2025

❄️ Winter Blues: perché in inverno ci si può sentire più giù di tono

Quando arriva l’inverno molti notano un cambiamento nel proprio umore. Non serve parlare di tristezza profonda: a volte è solo quella sensazione di essere più lenti, più svogliati, con meno energia e meno entusiasmo del solito. È quello che spesso viene chiamato winter blues.

Si tratta di un fenomeno molto comune e legato soprattutto alla luce. In inverno le giornate sono più corte e il sole lo vediamo molto meno. Il nostro corpo, che regola i suoi ritmi proprio grazie alla luce, può “confondersi”: la produzione di melatonina cambia, ci si sente più assonnati, e allo stesso tempo può calare la serotonina, una delle sostanze che aiutano il buon umore. È un po’ come se il corpo entrasse in modalità risparmio energetico… e anche la mente segue.

Contano anche il freddo, la minore attività fisica e la tendenza a restare di più in casa. Tutti piccoli fattori che messi insieme possono farci sentire rallentati e, a volte, più emotivi o più irritabili. Non è una colpa nostra: è semplicemente il modo in cui reagiamo all’ambiente che cambia.

La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, il winter blues è temporaneo e migliora quando tornano giornate più luminose o quando troviamo qualche abitudine che ci aiuta a “riaccendere” il corpo: una passeggiata alla luce del giorno, un po’ di movimento, qualche attenzione in più alla qualità del sonno o all’alimentazione.

Se però il calo dell’umore diventa forte, dura troppo a lungo o senti che ti limita nella vita quotidiana, è sempre importante parlarne con il medico: chiedere aiuto è un gesto di cura, mai un segno di debolezza.

✨ Il singhiozzo: da dove arriva e come possiamo calmarlo?Capita a tutti: stai parlando tranquillo, magari dopo pranzo, e...
05/12/2025

✨ Il singhiozzo: da dove arriva e come possiamo calmarlo?

Capita a tutti: stai parlando tranquillo, magari dopo pranzo, e… hic! Il singhiozzo arriva senza invito. In realtà è solo un piccolo spasmo del diaframma, il muscolo che ci aiuta a respirare. Quando si contrae all’improvviso, le corde vocali si chiudono e nasce quel famoso “hic” che ci fa interrompere qualsiasi discorso.

Di solito compare dopo aver mangiato un po’ troppo in fretta, quando si beve qualcosa di molto caldo o di molto freddo, oppure quando si inghiotte aria senza accorgersene. A volte basta un cambio di temperatura o una risata più forte del previsto.

Per farlo passare esistono tanti rimedi popolari. Alcuni funzionano più per distrazione che per vera “scienza”, ma in certi casi la distrazione è proprio la chiave: trattenere il fiato, bere qualche sorso d’acqua, cambiare postura o concentrarsi su un gesto semplice può aiutare il diaframma a rilassarsi e tornare al suo ritmo naturale. Non c’è nulla di male nel provare: spesso è questione di qualche secondo e il singhiozzo si stanca prima di noi.

Se però il singhiozzo diventa insistente e continua per ore, oppure torna molto spesso senza un motivo chiaro, allora è sempre bene parlarne con il medico, perché potrebbe essere il segnale che il corpo vuole dirci qualcosa.

In farmacia siamo sempre qui se vuoi capire meglio da cosa può dipendere o se hai bisogno di un consiglio personalizzato.

A Mezzanego ci piace parlare di prodotti solo quando hanno davvero un senso nella vita di tutti i giorni.E in questo per...
26/11/2025

A Mezzanego ci piace parlare di prodotti solo quando hanno davvero un senso nella vita di tutti i giorni.
E in questo periodo tra freddo, pelle che tira e capelli che fanno un po’ quello che vogliono alcune linee diventano semplicemente utili.

La Vebix Phytamin è pensata per chi sta notando un po’ più capelli del solito sul cuscino o nella spazzola. Lo shampoo e le fiale lavorano sul cuoio capelluto per rinforzare il bulbo e sostenere la ricrescita. Non promette magie, ma un aiuto concreto sì.

Per la pelle, i prodotti Vebix per l’igiene e l’idratazione quotidiana fanno la loro parte: bagnoschiuma delicati, creme corpo che nutrono davvero, creme mani che diventano indispensabili appena cala la temperatura. Sono piccoli gesti da routine che, giorno dopo giorno, fanno la differenza.

E sono proprio questi prodotti Vebix ad avere la sorpresa del momento: per il Black Friday c’è un 2x1 dedicato alla linea.
Non è il cuore del discorso, ma se è una di quelle cose che “prima o poi la devo prendere”… ecco, ora è quel momento giusto in cui la prendi e te ne porti a casa due.

Passa quando vuoi, ti facciamo vedere tutto e ti consigliamo quello che può fare al caso tuo 💚

La carie è una delle malattie più comuni al mondo, eppure è anche una delle più facili da preve**re. Inizia in modo sile...
23/11/2025

La carie è una delle malattie più comuni al mondo, eppure è anche una delle più facili da preve**re. Inizia in modo silenzioso, quasi invisibile: un piccolo punto opaco sullo smalto che, se trascurato, può trasformarsi in un vero e proprio buco nel dente. Ma cosa sono esattamente le carie, e perché si formano?

Ogni volta che mangiamo, soprattutto zuccheri e carboidrati, i batteri presenti nella bocca li “digeriscono” producendo acidi. Questi acidi attaccano lo smalto, lo strato duro che riveste i denti, erodendolo poco a poco. Se il processo continua nel tempo, si apre una breccia che arriva alla dentina, e da lì fino alla polpa, dove passano nervi e vasi sanguigni: è allora che arriva il dolore.

Le carie si formano più facilmente quando la placca batterica non viene rimossa bene, oppure quando la bocca è spesso acida, per esempio dopo snack frequenti, bevande zuccherate o una scarsa igiene orale. Anche una ridotta produzione di saliva, che normalmente serve a “lavare via” gli acidi, può contribuire.

La prevenzione parte da gesti semplici ma fondamentali: lavarsi i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio al fluoro, passare il filo interdentale e fare controlli regolari dal dentista. Il fluoro, in particolare, aiuta a rinforzare lo smalto e a renderlo più resistente agli attacchi acidi. Anche la dieta ha un ruolo importante: limitare gli zuccheri e preferire cibi più naturali e ricchi di fibre aiuta a mantenere la bocca più sana.

Spesso la carie non dà sintomi nelle prime fasi, ma un controllo periodico può intercettarla prima che faccia danni. E se hai dubbi o fastidi ai denti, non aspettare: un consiglio in farmacia o una visita di controllo possono evitare problemi ben più grandi.

Con il ritorno a scuola e il freddo che fa ve**re voglia di stare più vicini, tornano anche loro: i pidocchi. Piccoli, f...
20/11/2025

Con il ritorno a scuola e il freddo che fa ve**re voglia di stare più vicini, tornano anche loro: i pidocchi. Piccoli, fastidiosi e decisamente insistenti, sono un classico di questo periodo dell’anno... e no, non hanno nulla a che fare con la scarsa igiene. Si trasmettono semplicemente per contatto diretto, quando i bambini giocano, si abbracciano o si scambiano cappelli, sciarpe e felpe.

I pidocchi si attaccano ai capelli per succhiare un po’ di sangue dal cuoio capelluto (non fa male, ma provoca prurito) e depongono le uova, chiamate lendini, che si fissano al fusto del capello. Una volta schiuse, le nuove larve continuano il ciclo, e in poche settimane l’infestazione può estendersi a tutta la famiglia.

La prevenzione in questi casi è tutto. Esistono shampoo e lozioni con ingredienti naturali che rendono i capelli un ambiente poco ospitale per i pidocchi, ideali da usare in periodi “a rischio”, come ora. È utile anche controllare regolarmente la testa dei bambini, soprattutto dietro le orecchie e sulla nuca, dove le lendini tendono a nascondersi meglio.

Se però il contagio avviene, niente panico: in farmacia si trovano trattamenti efficaci, sia sotto forma di shampoo che di lozioni, in grado di eliminare pidocchi e uova in poche applicazioni. Dopo il trattamento è importante passare un pettine fitto per rimuovere le lendini rimaste e lavare tutto ciò che è venuto a contatto con i capelli: lenzuola, cappelli, sciarpe e cuscini.

Con un po’ di attenzione e qualche accorgimento mirato, il problema si risolve in fretta. E se hai dubbi su quale prodotto usare o vuoi un consiglio per prevenirli, passa in farmacia: meglio parlarne subito che grattarsi dopo!

Quando arrivano i mesi più umidi, molti iniziano a dire “mi fanno male le ginocchia, deve cambiare il tempo”… e spesso n...
16/11/2025

Quando arrivano i mesi più umidi, molti iniziano a dire “mi fanno male le ginocchia, deve cambiare il tempo”… e spesso non è solo una sensazione. In realtà, l’umidità e i cambi di pressione atmosferica possono davvero influire sulle articolazioni, soprattutto in chi soffre di artrosi, dolori cronici o infiammazioni.

Il motivo non è del tutto semplice, ma si sa che le variazioni di umidità e temperatura possono modificare leggermente la pressione nei tessuti e nei liquidi che circondano le articolazioni. Questo può causare una sensazione di tensione, rigidità o dolore, specialmente nelle giornate fredde e umide, quando i muscoli tendono anche a contrarsi di più. È un po’ come se il corpo “sentisse” il tempo attraverso le sue giunture.

In questi periodi, muoversi diventa ancora più importante. L’attività fisica leggera, come camminare o fare stretching, mantiene le articolazioni più mobili e aiuta la circolazione. Anche il calore dà sollievo: un bagno caldo o una borsa termica possono fare meraviglie contro la rigidità. Allo stesso modo, mantenere il peso sotto controllo e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta a ridurre lo stress meccanico sulle articolazioni.

Se però il dolore diventa costante o peggiora, è sempre meglio parlarne con il medico o in farmacia: a volte bastano piccoli accorgimenti o trattamenti mirati per migliorare di molto la qualità della vita nei mesi freddi.

L’ictus è uno di quei temi che vale sempre la pena affrontare, anche solo per conoscerlo meglio e saper reagire nel modo...
14/11/2025

L’ictus è uno di quei temi che vale sempre la pena affrontare, anche solo per conoscerlo meglio e saper reagire nel modo giusto se dovesse succedere a qualcuno vicino.

Si tratta di un’interruzione improvvisa del flusso di sangue verso una parte del cervello: può essere causato da un’arteria che si ostruisce (ictus ischemico) o che si rompe (ictus emorragico). In entrambi i casi, le cellule cerebrali rimangono senza ossigeno e iniziano a danneggiarsi in pochi minuti: ecco perché riconoscere i segnali precoci è fondamentale.

I campanelli d’allarme più comuni sono improvvisi e riconoscibili: un lato del viso che si “abbassa”, difficoltà a muovere un braccio o una gamba, parole che escono confuse o non riescono proprio a uscire. Anche una perdita momentanea della vista, vertigini o un forte mal di testa diverso dal solito possono essere segnali d’allarme. In questi casi bisogna chiamare subito il 118: ogni minuto conta.

Ma perché viene l’ictus? Le cause più frequenti sono l’ipertensione non controllata, il colesterolo alto, il fumo, il diabete e la sedentarietà. Tutti fattori che nel tempo danneggiano i vasi sanguigni, rendendoli più fragili o più soggetti a ostruzioni.

La buona notizia è che molto si può fare per prevenirlo. Controllare regolarmente la pressione, mantenere uno stile di vita attivo, seguire una dieta equilibrata e smettere di fumare sono abitudini che, anche se sembrano piccole, riducono drasticamente il rischio. E un controllo periodico in farmacia o dal medico può davvero fare la differenza.

Novembre è il mese in cui finalmente ci si concede il piacere di una tisana calda tra le mani. Fuori fa freddo, la piogg...
09/11/2025

Novembre è il mese in cui finalmente ci si concede il piacere di una tisana calda tra le mani. Fuori fa freddo, la pioggia batte sui vetri, e una tazza fumante sembra quasi un abbraccio. Ma come si prepara davvero una tisana “perfetta”?

La prima cosa è scegliere le erbe giuste. In questo periodo l’organismo ha bisogno di calore e di un piccolo aiuto per affrontare i primi freddi: lo zenzero e la cannella risvegliano la circolazione, il fi*****io e la liquirizia aiutano la digestione dopo i pasti più abbondanti, mentre la camomilla, la melissa o la passiflora accompagnano dolcemente verso la sera.

Una volta scelta la miscela, il segreto sta nel tempo di infusione: né troppo breve, né troppo lungo. In media 5-10 minuti bastano per estrarre aroma e principi attivi, senza rendere la tisana amara. L’acqua non deve bollire furiosamente: basta portarla quasi al punto di ebollizione e poi versarla sulle erbe, lasciando che il profumo si sprigioni piano piano.

Anche il momento conta. Bere una tisana con calma, magari lontano dallo schermo e in un’atmosfera rilassata, aiuta davvero a sentirne i benefici. È un piccolo gesto di cura quotidiana, un modo per rallentare quando fuori tutto corre.

Se vuoi scoprire nuove combinazioni o capire quale tisana può fare al caso tuo, passa in farmacia: novembre è il mese perfetto per sperimentare e trovare la tua preferita.

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di luce blu (quella emessa da schermi di smartphone, computer, tablet e TV) co...
08/11/2025

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di luce blu (quella emessa da schermi di smartphone, computer, tablet e TV) come di un nemico silenzioso per gli occhi. Ma quanto c’è di vero? E soprattutto, servono davvero gli occhiali con filtro per la luce blu?

La luce blu è una parte della luce visibile, con lunghezze d’onda corte e un’energia più elevata rispetto ad altri colori. È presente naturalmente nella luce solare e, in misura molto minore, viene emessa anche dai dispositivi digitali. Non è quindi una “luce cattiva”, anzi: durante il giorno aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia e a mantenere alta l’attenzione. Il problema nasce quando ne siamo esposti troppo a lungo, specialmente di sera, quando lo schermo del telefono o del computer tiene “acceso” il cervello e ostacola la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi.

Molti lamentano anche occhi secchi, stanchezza visiva o mal di testa dopo ore davanti agli schermi, ma queste sensazioni non dipendono solo dalla luce blu. Spesso sono dovute al fatto che, concentrandoci, sbattiamo meno le palpebre o guardiamo lo schermo da troppo vicino.

E gli occhiali con filtro blu? Gli studi più recenti mostrano che non ci sono prove solide del loro effetto protettivo sulla vista, anche se alcune persone riferiscono di sentirsi più riposate usandoli. Potrebbero quindi dare un po’ di comfort soggettivo, ma non sono una “cura” né una barriera indispensabile.

In pratica, la miglior difesa resta il buon senso: fare pause regolari, mantenere la giusta distanza dallo schermo e ridurre l’uso dei dispositivi la sera. Se invece avverti spesso fastidio o secchezza agli occhi, è sempre meglio parlarne con un oculista o chiedere consiglio in farmacia : anche piccoli accorgimenti possono fare la differenza.

Indirizzo

Piazza Spinetto 117
Borgonovo Di Mezzanego
16046

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45
Martedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45
Mercoledì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45
Giovedì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45
Venerdì 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45
Sabato 08:30 - 12:30
15:30 - 19:45

Telefono

+390185336084

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