Studio di Psicologia Borgosesia Dr.ssa Gallo Elisa

Studio di Psicologia Borgosesia  Dr.ssa Gallo Elisa Studio Privato di Psicologia Comprender(si) per vivere meglio. Dott.ssa Gallo Elisa cell. 3398629882

Fare delle difficoltà occasione di crescita

Consultazione psicologica e percorsi di sostegno rivolti a bambini, adolescenti, adulti, coppie e genitori.

04/07/2025

PERCHÉ LE PERSONE NON VOGLIONO GUARIRE?

Dopo tanti anni di lavoro come terapeuta, posso dirlo senza paura di essere smentito: molte, troppe persone non vogliono guarire.

Dicono di volerlo, lo raccontano agli altri, a se stessi, ma in fondo non lo vogliono davvero.

Ippocrate, da grande saggio qual era, diceva: “Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare a ciò che lo ha fatto ammalare.”

Sembra assurdo, eppure succede continuamente: una persona mi contatta, dice di voler iniziare un percorso. Poi improvvisamente scompare. Non risponde più al telefono, non si fa più trovare.

Accade anche nei seminari: partecipano con entusiasmo, si commuovono, condividono feedback profondi e meravigliosi… ma poi spariscono.
Non procedono nel cammino. Restano dove sono.

Succede molto più spesso di quanto si immagini, purtroppo.
All’inizio mi arrabbiavo. Mi sentivo frustrato, mi chiedevo dove stessi sbagliando, mi prendevo la colpa.
Col tempo ho smesso. Anche se, lo ammetto, questo resta un tema vivo dentro di me.
So che voler guarire, o non volerlo, tocca temi profondi, complessi.

Ci sono persone che si aggrappano alla sofferenza come a un’amaca, dondolandocisi dentro.
Il cambiamento fa paura.
Fa paura alla carne, al corpo, alla storia che ci raccontiamo da anni.
Fa paura lasciare una casa dove non siamo più accolti.
Mollare un lavoro che ci spegne l’anima e il desiderio.
Separarci da chi abusa di noi.
Dire un no. Dire una verità.
Fa paura smettere di pensare che tutta la nostra vita sia rimasta congelata in un evento del passato.

La guarigione richiede sempre un atto di verità e la verità, spesso, fa più male del dolore stesso.

Nietzsche scriveva: “Si ha abbastanza coraggio per soffrire, ma non per cambiare.”
Sì, è così. Per molti, guarire è un atto di infedeltà. Come se guarendo si tradisse qualcuno: una parte di sé, un legame perduto, una storia antica.
E come tutti i traditori, piuttosto che guarire, raccontano un mucchio di bugie, di scuse e pretesti.

Rimanere nell’infelicità, nel piccolo inferno che conosciamo, può sembrare più sicuro, ma ci logora dentro. Ci spegne lentamente, giorno dopo giorno.
A volte, tragicamente, non vogliamo guarire perché il dolore è l’ultimo legame che abbiamo con ciò che abbiamo perso.

Rumi scriveva: “La ferita è il luogo da cui entra la Luce.” La ferita può essere feritoia.
Sia ringraziato il cielo per tutte le volte in cui abbiamo avuto il coraggio di aprire gli occhi e cambiare strada!
E allora forse guarire significa proprio questo: lasciare che la luce entri.
Accogliere la trasformazione.
Permettersi di essere liberi, anche se questo fa maledettamente paura.
Non per dimenticare, ma per vivere pienamente.
Perché la guarigione è un atto d’amore verso se stessi.
É un sì alla vita, un sì al cambiamento, un sì alla verità.

Dott. Stefano Manera

14/02/2025

Cos’è l’empatia:

L’empatia è non svegliare chi sta sognando.
Alcune speranze sono fragili
alcune illusioni servono per respirare.
Non tutto va spezzato
non tutto va riportato alla realtà.

L’empatia è capire la stanchezza.
Non dire “passerà”
non dire “fatti forza”.
Dire: siediti
ci sono giorni in cui bisogna fermarsi.

L’empatia è sapere che alcune cicatrici hanno voce.
Alcune parlano piano
altre urlano nella notte.
Ascoltarle, senza cercare di cancellarle.

L’empatia è non giudicare la lentezza.
Alcuni arrivano tardi alla felicità
alcuni impiegano secoli a fidarsi.
Bisogna aspettarli senza fretta.

L’empatia è accorgersi della fame invisibile.
Non solo di pane
ma di sguardi, di mani, di presenza.
Alcuni muoiono senza mai dirlo.

L’empatia è un battito di ciglia.
A volte basta quello per dire “ho capito”
senza una sola parola.

L’empatia è non avere paura di amare.
Sapere che forse non sarà ricambiato
che forse sarà ignorato
che forse farà male
ma amare lo stesso
perché è questo che ci rende umani.

L’empatia è essere un porto.
Non una prigione, non una catena
ma un luogo dove si può arrivare
dove si può partire
dove si può restare
senza dover chiedere il permesso.

L’empatia è il contrario del giudizio.
Non è dire cosa andrebbe fatto
non è misurare il dolore
non è spiegare come si sta al mondo.
È dire: se vuoi, sono qui.

L’empatia è non avere paura della nudità.
Mostrarsi senza corazze
senza vernice, senza luci di scena
per dire all’altro:
possiamo essere fragili insieme.

L’empatia è prestare il proprio sguardo.
Far vedere all’altro
che esiste ancora un orizzonte
che c’è sempre un punto
dove il cielo si apre.

L’empatia è tenere stretto un filo invisibile.
Anche quando l’altro si allontana
anche quando non risponde
anche quando sembra aver dimenticato
che c’eri.

L’empatia è l’arte del non invadere.
È essere porta socchiusa
mai muro, mai sbarra
mai chiave imposta nella serratura.

L’empatia è guardare con occhi nuovi.
Sentire il peso di una giornata
nelle spalle di uno sconosciuto
vedere la stanchezza
nelle mani che reggono
una busta della spesa.

L’empatia è bussare piano.
Sapere che ogni anima è una casa
e non tutte vogliono ospiti
non tutte hanno stanze libere.

L’empatia è abbracciare con tutto il corpo.
Non solo con le braccia
ma con il respiro, con il tempo
con la voglia di far sentire all’altro
che non è mai troppo tardi
per essere accolti.

L’empatia è passare una mano
tra i capelli di chi ami.
E farlo come se stessi sistemando
qualcosa nel mondo
come se un gesto semplice potesse
rimettere in ordine anche un giorno difficile.

25/01/2025

Una ragazza mi ha fatto tre domande: come posso impedire alle persone di allontanarsi da me? Perché mi sento sola? Come faccio a diventare più bella?

Queste tre domande, così semplici in apparenza, racchiudono tutto! Allora le risposi: non chiederti come impedire alle persone di andarsene, ma chiediti: «chi dovrei far restare.» Perché hai bisogno di chi aggiunge, non di chi toglie! Non conta la quantità ma la qualità. Non quanti ti circondano ma coloro che non se ne vanno. Non chi ricambia il tuo sorriso, ma chi accarezza le tue lacrime.

Ricordati sempre che la solitudine non è non avere gente accanto, ma non essersi trovati. Fu Dante a insegnarmi che: «Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto». Trovare e «trovarsi» ecco il senso della vita. Non lasciare che gli altri definiscano chi sei. O che la paura della solitudine ti condizioni. Non per «tutti» o per «chiunque» ma per chi ne è degno: questo vuole il cuore.

E se il mondo ti fa credere che non sei bella, che non vali nulla, che così come sei non vai bene, non sei tu a non essere bella, ma è il mondo a essere diventato più brutto. Da vecchi non rimpiangeremo di non essere stati più belli ma di non essere stati più felici. Perché ci sono cose come «successo», «perfezione», «popolarità» che ti impediscono di trovare. Di trovarti. Jung diceva una grande verità: ci sono persone su questa terra che mettono amore e bellezza in ciò che fanno e persone che portano pace quando se ne vanno. Perché la bellezza non è qualcosa da possedere ma qualcosa da creare. Qualcosa da amare. Felice è chi sa amare. Ed è questo che ti auguro! Ama, splendi, e sii luce in un mondo di grigie fotocopie.

31/12/2024

Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita.
Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti, né pietire uno sguardo
o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili.
Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio con curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva.
Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte.
E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima.
- Paolo Crepet

14/09/2024

- E allora vai
- Avrò paura?
- Sì
- Poca o tanta?
- Tantissima
- A destra o a sinistra?
- Se puoi non schierarti mai, resta al centro. Del tuo cuore.
- E se arriva il lupo?
- Il lupo arriva, ma anche il gatto, il cane, l'orso, le acciughe, il vento, il sole, la neve. Amore mio, arriverà tutto, non posso ometterti niente.
- E se mi perdo?
- Che ti perdi non è un forse, ma una certezza; quindi quando ti perdi chiedi informazioni
- A chi?
- Ecco, a chi. Se dovesse succedere prima di aver imparato a riconoscere tutte le erbe spontanee, i fiori e gli alberi, aspetta, non chiedere a nessuno, chè poi può succedere che scambi ciliege per bacche velenose.
Aspetta, impara i prati i boschi e soprattutto i venti, poi, se ancora sarai perduta, saprai da sola a chi rivolgerti.
- Morirò?
- Sì
- Aiuto!
- Rinascerai tante volte, la morte si dimentica, prima o poi.
- Eh, prima o poi, ma il tempo è contato
- No, il tempo è contatto, è toccare tutto, provarci almeno, tutte le parti.
- Mi risolverò?
- Non sei un rebus, sei un puzzle senza pezzi mancanti. Imparerai a metterli insieme, dal verso e con lo sguardo giusto.
- Promettimelo.
- Di più, te lo giuro.
- Incontrerò l'amore?
- Te lo auguro. Fermati da chi ti vuole sfogliare. Che l'amore, per me, assomiglia molto a qualcuno che ti tiene la fronte mentre tu, vomiti i giorni più duri.
- Allora vado?
- Allora vai...

(Francesca Pacchetti)

22/07/2024

Questi gesti dimostrano che ti apprezzi e apprezzi gli altri, e che sei in grado di mantenere relazioni sane ed equilibrate. ❤️⁣

18/05/2024

"Ho imparato a mettermi da parte, Lloyd"
"O forse ha solo capito la differenza tra l'essere centrale e l'essere centrato, sir"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Chi è centrale ha bisogno di un mondo intorno per sapere qual è il suo posto, sir"
"E chi è centrato?"
"Il suo mondo ce l'ha dentro, sir"
"E si sente sempre al giusto posto..."
"E si sente sempre stella nell'universo… sir"

Simone Tempia ~ Vita con Lloyd
Art. dal web

08/05/2024

Discutere per vincere il litigio o discutere per chiarire? 💬👇

07/04/2024

Indirizzo

Via Luigi Lenot, 6 "Lingottino"
Borgosesia
13011

Orario di apertura

Lunedì 12:30 - 22:30
Martedì 12:30 - 22:30
Mercoledì 12:30 - 22:30
Giovedì 12:30 - 22:30
Venerdì 12:30 - 22:30

Telefono

+393398629882

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