25/07/2025
Quando entriamo in sintonizzazione col bambino, col ragazzo oppure con l’adulto, tramite la connessione tra i cervelli destri sia del paziente sia del terapeuta (il cervello destro gioca un ruolo centrale nella regolazione delle emozioni), consentiamo di espandere l’inconscio emotivo della persona, un’esperienza importante che gli permette di tollerare le emozioni più negative e prendere una sicurezza che prima sembrava irraggiungibile.
❓Se pensiamo alla psicoterapia in età evolutiva, alla domanda di Daniel Siegel
potremmo rispondere così.
✅ Perché il bambino non risponde alle parole, ma al tono, allo sguardo, alla qualità
della relazione.
✅ Perché sentirsi visti –che Siegel definisce un bisogno fondamentale per la salute
mentale – significa esistere nella mente dell’altro, essere riconosciuti come
soggetti.
✅ Perché quando il terapeuta mostra un interesse autentico per ciò che il bambino
ama, si attiva il suo Social Engagement System, il sistema neurofisiologico che
permette l’apertura alla relazione e alla regolazione.
✅ Perché quando l’interesse del terapeuta è sincero, crea sicurezza.
✅ Perché quando il terapeuta diventa curioso permette al bambino diventare un
narratore della sua storia.
✅ Perché questo tipo di esperienza relazionale plasma le reti neurali, integra
emozioni, costruisce rappresentazioni di sé stabili e coerenti.
✅ Perché è nella sintonizzazione affettiva con un altro significativo che il cervello in
via di sviluppo costruisce i suoi modelli di sé e dell’altro.
✅ Perché attraverso la co-costruzione relazionale e la cooperazione, permettiamo
al bambino di sentirsi parte attiva del percorso di cura.