GFE Brescia

GFE Brescia Organizzazione politica autonoma e indipendente attiva nella formazione e sensibilizzazione rispetto alla necessità di un’Europa più democratica e federale

Si è concluso il terzo appuntamento del progetto “nuovi europei” nel quale i professori Enrico Marelli e Sergio Vergalli...
11/04/2019

Si è concluso il terzo appuntamento del progetto “nuovi europei” nel quale i professori Enrico Marelli e Sergio Vergalli hanno espresso e sottolineato le contraddizioni di un presente imbavagliato e paralizzato, fra la necessità di riforme dirette verso delle politiche fiscali comunitarie e la mancanza della volontà politica collettiva di procedere nel processo di integrazione.

Ringraziamo inoltre il professor Marelli per averci regalato una copia del suo libro “E se l’Italia tornasse alla lira?”

Vi rimandiamo quindi sempre alla pagina www.nuovieuropei.eu per tutti i dettagli.

Associazione Brainstorm AEGEE-Brescia Europedirectbs

Ecco a voi alcuni scatti dal secondo incontro di nuovi europei. Si é parlato di relazioni internazionali e del ruolo geo...
06/04/2019

Ecco a voi alcuni scatti dal secondo incontro di nuovi europei. Si é parlato di relazioni internazionali e del ruolo geopolitico dell’Europa. Quali le trasformazioni che attraversano il nostro continente?, quali le prospettive ?

www.nuovieuropei.eu



Europedirectbs AEGEE-Brescia Associazione Brainstorm

27/03/2019

Giornale di Brescia dà spazio alle idee e all'informazione. Martedì 2 aprile il primo appuntamento di "Incontro all'Europa. Verso il voto del 26 maggio" dedicato ai giovani.
Per partecipare è richiesta la prenotazione.

Ecco alcuni scatti del primo appuntamento del percorso di formazione sulla cittadinanza europea “Perché Europa?”. Presen...
26/03/2019

Ecco alcuni scatti del primo appuntamento del percorso di formazione sulla cittadinanza europea “Perché Europa?”.
Presenti alcune classi delle scuole Leonardo, Copernico e Canossa Campus.

Vi aspettiamo al prossimo incontro sulla Geopolitica dell’Europa il 5 aprile dalle 16:00 alle 18:00, a breve sul sito tutti i dettagli. ( www.nuovieuropei.eu )

Settantuno anni.  Sono passati settantuno anni da quando il nostro continente preferì, a un passato di morte, un futuro ...
18/03/2019

Settantuno anni.
Sono passati settantuno anni da quando il nostro continente preferì, a un passato di morte, un futuro di speranza.
Sei Paesi: Lussemburgo, Belgio, Francia, Italia, Germania, Olanda.
I tre più grandi fra questi, per estensione e popolazione, uscivano da un conflitto iniziato almeno settantacinque anni prima, con la Guerra Franco Prussiana del 1870-1871, che sancì la nascita dello Stato Tedesco. Settantacinque anni di tradimenti e giuramenti violati, accordi cancellati, armi chimiche, stermini, oppressioni, settantacinque anni di trincee, carri armati, embarghi commerciali, settantacinque anni passati a convincere i propri popoli che l'altro era il nemico: malvagio, barbaro, inferiore per razza o volere divino.
Eppure, dopo aver visto le proprie case divorate dal fuoco delle bombe, dopo aver mirato le distese di profughi in fuga e l'orrore dei morti sui campi di battaglia, dopo aver posato gli occhi rinsecchiti dalla fatica del pianto su di metà del nostro continente occupata da un regime anti-democratico in maniera permanente, dopo aver accettato le aspre condizioni americane, tutti, vincitori e vinti, gli europei cominciarono a capire. Non furono solo gli ideali che quella tanto non citata tradizione giudaico cristiana porta con sé a insegnarci la fiducia e il rispetto. Non furono nemmeno le leggi imposte dagli occupanti, Rossi o a Stelle e Strisce che fossero. Fu la voglia di sopravvivere.
Francia e Germania non misero in comune risorse strategiche come acciaio e carbone perché la televisione o i maestri fra i banchi di scuola avevano insegnato loro bontà e pace.
Lo fecero perché avevano capito che non c'era altro modo. Lo fecero perché avevano capito che il mondo era cambiato. E settantuno anni dopo, il mondo sta per cambiare di nuovo.
Con la caduta dell'URSS, l'avanzata della Cina, la colonizzazione comunista dell'Africa e il cambio di visione strategica degli USA e, per estensione, della NATO, l'Europa non può più permettersi, citando Kissinger, d'essere “gigante economico, nano politico, verme militare”.
L'”ombrello” si sta chiudendo: non più l'etichetta “occidentali” ci darà riparo dalla fredda pioggia siberiana o dalle calde tempeste di sabbia che da sud e da est si preparano ad investirci.
In questo momento storico, lapalissiana si rivela innanzi ai nostri occhi la grande battaglia che già Altiero Spinelli anticipava nei suoi illuminanti scritti: quella, in Europa, ma non solo, fra coloro che rimpiangono quel sopracitato passato di morte e nazionalismo, annacquato da demoniaci ideali di razza e lingue inventate; e coloro i quali sono pronti al sacrificio nel nome di una speranza di vita.
L'Unione Europea si sgretola e indebolisce sotto gli occhi divertiti di chi stava imparando a temerla: la Russia di Putin finanzia apertamente qualsiasi partita si appelli a valori populisti ed euroscettici, e gli USA di Trump ci trattano come rivali, minacciando sanzioni e guerre commerciali a ogni piè sospinto.
Oggi, come settantuno anni fa, siamo chiamati ad una scelta.
Oggi, come settantuno anni fa, abbiamo tutte le scuse, tutte le ragioni, per preferire la diffidenza, l'orgoglio, l'egoismo, ad una qualsivoglia forma d'unità e comunione europea. Oggi, come settantuno anni fa, la nostra sopravvivenza, la nostra libertà, è minacciata. C'è una differenza soltanto.
I sette e passa decenni alle nostre spalle non ci hanno insegnato, come insegnarono ai nostri avi, invece, il dolore della guerra. Quella della pace è oggi una scelta difficile, quasi impossibile, poiché si tratta di un passo di assoluta e totale fede.
Nessuno di coloro i quali voteranno alle imminenti elezioni europee ha visto un forno crematorio, un gulag, un carro armato sparare contro la propria città, un aereo alleato bombardare un ospedale nemico. Noi non abbiamo la stessa esperienza. Ma abbiamo qualcosa di più, della paura. Abbiamo la possibilità di salvare il mondo.
Abbiamo la possibilità di guidare l'umanità fuori dalle battaglie più sanguinose della nostra epoca. Di tutelare l'ambiente, lo sviluppo, la ricerca, la libertà e la democrazia in maniera pacifica e sicura.
Questo, però, possiamo farlo tutti insieme, preferendo, all'essere piccole pecorelle smarrite e belanti, un unico grande lupo, che con vigore ulula alla Luna d'un mondo nuovo, un mondo migliore, un mondo di libertà e uguaglianza, tolleranza e rispetto, un mondo europeo, e un'Europa nel mondo.
Cosa lasceremo, ai nostri figli? Un mondo morente, in fiamme, per il quale sarà troppo tardi, oppure...

Emanuele Abrami, de www.ilcorodellaluna.it, tesoriere GFE Brescia ( https://www.facebook.com/gfebrescia / https://www.ilcorodellaluna.it/perche-europa )

Settantuno anni. Sono passati settantuno anni da quando il nostro continente preferì, a un passato di morte, un futuro di speranza. Sei Paesi: Lussemburgo, Belgio, Francia, Italia, Germania, Olanda…

06/03/2019

On Monday, in a direct appeal to European citizens, French President Emmanuel Macron called on EU changes.

Young European Federalists [JEF] believes that "President Macron is right: resignation and conformity with the status quo are Europe’s downfall". Read more: https://bit.ly/2H3yEac

Per Brescia l’  è stato il primo evento a contatto diretto con la popolazione, a cui abbiamo proposto un questionario. S...
22/09/2018

Per Brescia l’ è stato il primo evento a contatto diretto con la popolazione, a cui abbiamo proposto un questionario. Sarà forse contro tendenza e chiaramente rappresentante solo di una piccola parte della società civile, ma ci ha ridato convinzione che il movimento NO Europa sia molto più rumoroso che reale.

In occasione dell’  convocata dal Movimento Federalista Europeo (MFE) e Gioventù Federalista Europea Gfe/Jef Italy abbia...
22/09/2018

In occasione dell’ convocata dal Movimento Federalista Europeo (MFE) e Gioventù Federalista Europea Gfe/Jef Italy abbiamo volantinato in piazza chiedendo ai cittadini la loro posizione sul tema europeo, da noi ritenuto il vero spartiacque fra una prospettiva democratica e liberale, piuttosto che una involuzione pericolosamente nazionalista.

In questa prospettiva condividiamo il nostro appello invitando tutte le associazioni interessate a sostenerlo attivamente, per poter offrire un’alternativa valida al progetto distruttivo proposto da certe forze politiche.

Scatti dell‘annuale assemblea di sezione: dibattito per una Brescia europea con il candidato consigliere Alessandro Cant...
12/06/2018

Scatti dell‘annuale assemblea di sezione: dibattito per una Brescia europea con il candidato consigliere Alessandro Cantoni. (che ad oggi sappiamo essere stato anche eletto😅)

Indirizzo

Via Dei Mille 23
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25122

Telefono

3803835980

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