03/05/2023
🧐 L’occlusione venosa retinica è caratterizzata da una perdita improvvisa e indolore della vista, di grado da lieve a grave dovuta all’arresto di flusso ematico all’interno delle vene che drenano il sangue dalla retina causato da un trombo.
🧐 In generale si separano due grandi forme principali: occlusione venosa centrale, che coinvolge la vena centrale della retina, e occlusione venosa di branca, che si riferisce ad una diramazione del vaso venoso centrale.
Il blocco della circolazione determina aumento della pressione all’interno della rete capillare provocando emorragie, diffusione di liquido e materiale plasmatico nello spessore della retina potendo portare allo sviluppo di aree ischemiche (aree scarsamente irrorate) e/o di edema maculare.
🧐 Le complicanze più temute sono:
- l’edema della parte retinica centrale, deputata alla visione distinta (edema maculare);
- l’assenza di irrorazione della regione maculare;
- la proliferazione di vasi sanguigni anomali, che si formano in seguito all’ischemia retinica, che tendono facilmente a sanguinare e a portare a complicanze gravi.
🧐 L’Occlusione Venosa Retinica colpisce più frequentemente pazienti di età superiore ai 60 anni, ipertesi, con disturbi cardiocircolatori e diabete mellito.
Tra i fattori predisponenti vanno ricordati altresì il fumo, alcune anomalie della coagulazione (come la deficienza di proteine C e S e la presenza di anticorpi anti-fosfolipidi).
🧐 La diagnosi di occlusione venosa retinica viene posta principalmente mediante valutazione oftalmoscopica ma risultano particolarmente utili esami strumentali quali la fluorangiografia e la tomografia a coerenza ottica:
- fluorangiografia: permette di identificare con precisione l’estensione del segmento retinico coinvolto dall’occlusione venosa retinica, le zone di non perfusione capillare e l’eventuale esistenza di neovasi oculari.
- OCT: consente di individuare e quantificare l’edema maculare.