Psicologa Dott.ssa Chantal Giobini

Psicologa Dott.ssa Chantal Giobini Psicologa e specializzanda psicoterapeuta sistemica. Terapia individuale, di coppia e familiare.

DAL WEBDIMMI COSA POSTI E TI DIRÒ CHE DISTURBO DI PERSONALITÀ HAIPOST IRONICO... Ogni tanto ironizziamo un po' 🤣Il Narci...
17/10/2025

DAL WEB
DIMMI COSA POSTI E TI DIRÒ CHE DISTURBO DI PERSONALITÀ HAI
POST IRONICO... Ogni tanto ironizziamo un po' 🤣

Il Narcisista:
Posta solo se illuminato come una statua di marmo e rigorosamente da un’angolazione che gli restituisce il profilo “più iconico dell’universo”. Didascalia: “Non tutti possono capire la mia energia.”
Traduco io: nessuno ti sta inseguendo, tranne la tua autostima in caduta libera.

Il Borderline:
Un giorno pubblica frasi d’amore struggente, il giorno dopo cancella tutto e posta “Non ho più bisogno di nessuno.”
Nel frattempo blocca e sblocca la stessa persona sette volte. Prima di colazione.

Il Paranoide:
Scrive lunghi post contro “loro” (chiunque siano, tanto non frega niente a nessuno…).
Ogni emoji è un codice segreto, ogni like una cospirazione.
Non mette mai la localizzazione, “perché il sistema controlla tutto”.

L’Istrionico:
Ogni post è una performance teatrale.
Piange in diretta, ride in differita, e conclude sempre con “Io vi amo tutti!”.
In realtà, ama solo il tasto “like” e “visualizzazioni”.

Lo Schizoide:
Posta una volta ogni tre anni, di solito un paesaggio grigio con la scritta “…”.
Nessuno capisce mai nulla. Lui ne va fiero.

L’Ossessivo-Compulsivo:
Feed perfettamente simmetrico, colori coordinati, didascalie numerate.
Se un hashtag è fuori posto, va in crisi esistenziale e ristruttura tutto il profilo alle 3 di notte.

L’Antisociale:
Posta frasi tipo “Le regole sono per chi non ha il coraggio di infrangerle”.
Segue solo se stesso e tre armi bianche.
Commenta gli altri con un “bro, rispetto” mentre pianifica la prossima “mossa”.

Il Narcisista Maligno (livello pro):
Alterna prediche morali a selfie allo specchio.
Predica empatia, pratica manipolazione.
Il suo “buongiorno” ha lo stesso tono di una minaccia.

Il Dipendente:
Ogni post è un appello velato al partner.
Frasi tipo “Io do tutto, ma non vengo mai capito.”
Spoiler: l’altro nel frattempo è in vacanza, senza rete Wi-Fi e senza sensi di colpa. Con un altro/a ovviamente.

Conclusione clinica (un po' disperata) :
I social media sono diventati il più grande DSM interattivo della storia.
Solo che invece dei criteri diagnostici, abbiamo i filtri di Instagram.

𝗗𝗼𝗻𝗮𝗹𝗱 𝗪𝗶𝗻𝗻𝗶𝗰𝗼𝘁𝘁 – 𝗶𝗹 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗦𝗲́Concepì la figura della 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮, capace di rispondere in modo realis...
25/09/2025

𝗗𝗼𝗻𝗮𝗹𝗱 𝗪𝗶𝗻𝗻𝗶𝗰𝗼𝘁𝘁 – 𝗶𝗹 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗦𝗲́
Concepì la figura della 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮, capace di rispondere in modo realistico ma non perfetto ai bisogni del bambino, e introdusse il concetto di 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 come ponte tra sé e il mondo.
La sua idea più nota è il 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗦𝗲́, una difesa che nasce quando l’ambiente non riconosce l’autenticità del bambino. Psicopatologicamente porta a depressione, vuoto, impossibilità di provare spontaneità.
Winnicott parlò anche di 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, luogo del gioco e della creatività, che se soffocato conduce a gravi sofferenze psichiche. La sua eredità è parte viva della 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼 contemporanea.

L’amore non è ideale. Vive di mancanze, di contraddizioni, di imperfezioni.Ed è proprio lì che diventa umano, autentico,...
11/09/2025

L’amore non è ideale.
Vive di mancanze, di contraddizioni, di imperfezioni.
Ed è proprio lì che diventa umano, autentico, capace di trasformarci.
Credo molto in questo. Credo soprattutto che la presenza di contraddizioni, errori, fallimenti nel proprio essere, non neghi la presenza di amore, perché lo rendono profondamente umano.

"Mi sono spesso chiesto dove vada a finire il dolore che proviamo, se sia vero che possiamo dimenticare e andare avanti ...
25/08/2025

"Mi sono spesso chiesto dove vada a finire il dolore che proviamo, se sia vero che possiamo dimenticare e andare avanti o se qualcosa rimane sempre dentro di noi.

Non c’è alcun dubbio sul fatto che il passato è la base del futuro e la memoria è il fondamento dell'identità.

La funzione selettiva dei ricordi permette di compiere scelte coerenti nel presente, evitando di ripetere le risposte dannose e orientandosi verso un futuro più efficace.

Ma accanto ai ricordi 'normali', buoni o cattivi che siano, tutti ci portiamo dentro in maggiore o minore misura un certo numero di ricordi traumatici di situazioni che, in un modo o in un altro hanno segnato la nostra vita.

Sono tracce incise profondamente nel cervello, nel corpo e nella psiche da esperienze travolgenti, che non mutano e non si aggiornano col passare del tempo.

Il corpo dissipa il trauma, cioè lascia andare via il vissuto traumatico per via corporea.

L'idea di fondo è che il trauma non sia una malattia da curare, ma una reazione spontanea dell'essere umano a eventi dolorosi, radicata nell'istinto di sopravvivenza, e che vada attraversato per giungere a una risoluzione.

Attraversare il dolore per ritrovarsi dalla parte opposta, diversi, cambiati e forse poter abbandonare una volta per tutte la nostra sofferenza."

Peter Levine

16/08/2025
09/08/2025
Ma tu, vuoi guarire?Riflessione all'apparenza superficiale, ma necessaria.
17/06/2025

Ma tu, vuoi guarire?
Riflessione all'apparenza superficiale, ma necessaria.

Finisce la mia esperienza come docente al Liceo Gambara. È stata impegnativa, ma bella.Bella perché impari sempre qualco...
09/06/2025

Finisce la mia esperienza come docente al Liceo Gambara. È stata impegnativa, ma bella.
Bella perché impari sempre qualcosa di nuovo, perché ti metti in gioco, perché il rapporto che instauri con i ragazzi non é fatto solo di lezioni e voti, ma anche di confidenze, storie di vita, risate, pianti. Loro imparano da te e tu impari da loro.
Voglio dire grazie per l'opportunità e al legame che mi avete dato il permesso di costruire con voi.

Tutto ciò non è tanto diverso da quello che succede in terapia: la persona dall'altra parte acconsente a farmi entrare, più o meno gradualmente, nel suo mondo interno, costruendo così una relazione emotiva, motore essenziale per il percorso terapeutico.
Anche in questo caso, la relazione é stata fondamentale.

Grazie e buona vita a tutti voi ragazzi/e 💜

17/04/2025

“Quando siamo stati poco amati, noi cerchiamo una persona che ci faccia andare bene questa cosa. Spiego meglio: noi cerchiamo una persona che somigli un pochino al nostro genitore, e quindi che sia una persona poco affettiva in fondo, una persona un po’ fredda, una persona che si manifesti poco, che abbia magari pure lui paura di amare, oppure una persona un po’ dura. E quello va bene perché è come se rivivessimo la storia col genitore, ma questa volta deve andare a lieto fine. Per cui se lui o lei ci amano apertamente non rappresentano il genitore, contano meno, sono persone che appaiono addirittura deboli a volte. Se l’altro un po’ si nega, ci emoziona parecchio perché somiglia al genitore che si nega e riconquistare quel genitore che si nega è salvare il nostro passato.
Passato che non ricordiamo, eh, attenzione. Passato che non ricordiamo ma di cui abbiamo conservato le emozioni.

Quando siamo così protesi a conquistare l’amore dell’altro, l’altro non lo vediamo e quindi non lo amiamo, e quindi non sappiamo amare. [...] Quando siamo così preoccupati da come ci tratta l’altro, cioè se ci ha dato segni di amarci, se ci preferisce, se ci ha detto che siamo belli o belle, se ci ripete continuamente che ci ama, noi dell’altro poco ce ne curiamo.
Per noi lui è interessante per questo riconoscimento che ci può dare: un riconoscimento che è mancato da bambini. L’altro è quello che ci può dare l’estasi o la depressione profonda: diventa tutto per noi, ma l’altro sente che c'è una fregatura. Ci preoccupiamo di essere amati, ma non amiamo.”

Gabriella Tupini, Realtà dell'amore (23)

Indirizzo

•Piazzale Sorgive, 23, Flero (Bs). Ampia Area Dedicata A Parcheggio
Brescia

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