Dott. Antonio Marasco Psicologo

Dott. Antonio Marasco Psicologo Psicologo e Sessuologo Clinico
Esperto in
- Terapia Narrativa e Solution Building

02/05/2025


29/04/2025
Ore 19.45. Esco dallo studio contento non perché ho finito ma perché ho fatto il mio lavoro. È vero... fai quello che ti...
31/07/2024

Ore 19.45.
Esco dallo studio contento non perché ho finito ma perché ho fatto il mio lavoro.
È vero... fai quello che ti piace e non lavorerai mai.

Alle volte abbiamo più paura di avere successo che di fallire.
21/07/2024

Alle volte abbiamo più paura di avere successo che di fallire.

Se lo puoi risolvere perché preoccuparti.  Se non lo puoi risolvere perché preoccuparti?
19/07/2024

Se lo puoi risolvere perché preoccuparti. Se non lo puoi risolvere perché preoccuparti?

16/07/2024

Di solito pensare a quello che è stato, a quello che poteva essere o non essere risulta molto più semplice. Io mi chiedo...
15/07/2024

Di solito pensare a quello che è stato, a quello che poteva essere o non essere risulta molto più semplice.
Io mi chiedo, e lo chiedo anche a voi, quale utilità possa avere nella nostra vita il concentrarsi principalmente su che cosa possa essere andato storto o non ha funzionato come dovrebbe.
Come disse Mark Twain:
Le buone scelte sono date dall'esperienza e l'esperienza è data dalle scelte sbagliate.
È vero... la conoscenza può portare risposte, ma quest'ultime se non sono accompagnate dalla ricerca di nuove strade da percorrere sono, a mio avviso, paragonabili a un'enciclopedia che prende polvere... irta di nozioni e risposte ma fine a sé stessa.
Il passato insegna ma è verso il futuro che sono rivolte le nostre strade.
E tu? Cosa ne pensi?



psy_antonio_brescia

In uno dei corsi accademici che ho frequentato, parlando di emozioni, il docente ci porta questo esempio. " Sono triste....
26/04/2024

In uno dei corsi accademici che ho frequentato, parlando di emozioni, il docente ci porta questo esempio.
" Sono triste... "
"... non dovresti esserlo..."

Ci ha fatto notare come questo tipo di risposte possano essere tra le più controproducenti che si possano dare.

Le emozioni non sono gestibili come un interruttore della luce.
Il problema più grande, quando si ha a che fare con i sentimenti altrui, secondo me, risiede nell'incapacità di ascoltare e accettare quello che l'altra persona ci porta abbandonando il proprio punto di vista.
Facciamo finta che io sia triste (o arrabbiato, o agitato, o quello che vi pare) per un qualcosa che agli occhi di un'altra persona è invece una semplice sciocchezza. Quanto può essere frustrante sentirsi dire "... non dovresti essere X..." ? Chi non si sentirebbe sminuito, non capito, ecc... ?

Per fare un po' di ironia potrei portare l'esempio dell'ultimo scudetto della Juventus (scusate volevo dire la Rubentus).
Per qualcuno motivo di giubilo (i gobbi e tutti coloro che non capiscono di calcio) ma per qualcuno un fastidio tale da rovinargli la giornata o, peggio ancora, più tempo (modalità ironica: off).
L'emozione, in termini puramente evolutivi, non è altro che una risposta ad un determinato evento.
Il problema non è la reazione in sé ma il perché quell'evento ha scatenato proprio quel tipo di sentimento.
Per analizzare questa cosa però diviene necessario abbandonare il proprio modo di vedere le cose e i propri giudizi per capire quello che l'altra persona ci porta. È facile sentire, ma molto difficile è ASCOLTARE.

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Brescia
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