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Una linea di costa che si affaccia sull’Atlantico per 7600 km: il Brasile. Non ci sorprende che  in ogni angolo di mare ...
27/11/2025

Una linea di costa che si affaccia sull’Atlantico per 7600 km: il Brasile.

Non ci sorprende che in ogni angolo di mare ci siano barche e uomini ormeggiati in attesa del buon vento.

A Rio de Janiero, Ilha du Governador è la piú grande delle isole della baia di Guanabara, dove la prima colonia di pescatori è stata fondata come atto di resistenza. Qui si pratica la pesca artigianale di crostacei e mitili.

Incontriamo Maria, figlia e moglie di pescatori. Ci parla di quando da bambina la pesca permetteva a tutti di vivere dignitosamente.

Ci dice anche che ormai l’acqua del fiume non arriva più e la marea è così bassa che le barche restano bloccate.

La baia ha subito una forte urbanizzazione, basti pensare che i mangrovieri si sono ridotti del 40%.

Gerardau ha 72 anni . Da tutta la vita si è alza alle 3. Aspetta che gamberi e granchi arrivino. Ogni anno che passa l’attesa diventa sempre più lunga e la pesca meno fruttuosa.

Non solo l’urbanizzazione ma anche la pesca massiva con imbarcazioni massicce è una minaccia, ci dice Gerardau,

Discendenti diretti delle popolazioni indigene che abitavano e pescavano in queste acque, le donne e gli uomini della colonia resistono, perché nonostante tutto la baia è viva!

Dopo 1180 km approdiamo nel cuore nero del Brasile: Salvador de Bahia. È qui infatti che si trova la più grande comunità...
25/11/2025

Dopo 1180 km approdiamo nel cuore nero del Brasile: Salvador de Bahia. È qui infatti che si trova la più grande comunità afro-brasiliana del paese. Durante gli anni del colonialismo la popolazione era composta per metà di schiavi provenienti da varie zone dell’Africa creando così un mix di etnie e culture che si percepisce tutt’oggi.

Una delle massime espressioni dell’identità africana sono i riti del Candomblé, una religione che venera gli orixà, divinità legate alle forze naturali.

Daisy è una sacerdotessa del tempio casa do Mensageiro. Ci accoglie e ci accompagna alla scoperta di questa religione, spiegandoci che se è sopravvissuta 500 anni è soprattutto grazie ad un’abile opera di camuffamento delle divinità “pagane” dietro i Santi. Ancora oggi le celebrazioni degli Orixás si svolgono in concomitanza con ricorrenze cristiane; per esempio la festività legata a Oxum, dea delle acque dolci e della fertilità, cade l’8 dicembre… vi ricorda niente?

Tutte le divinità che hanno un legame con l’acqua sono femininas, ci spiega Daisy. La più importante è Yemaya, la Dea Madre, Madre di tutti gli Orixas e della vita stessa, che governa le acque degli oceani, dei mari e dei fiumi.

Ancora oggi però praticare la religione Candomblé è complicato. Negli ultimi anni sono addirittura aumentati gli episodi di violenza contro la comunità, erroneamente associata alla pratica della magia nera.

Daisy ci assicura che la comunità è viva, per la sua sopravvivenza si punta sull’educazione e sulla trasmissione dei rituali alle nuove generazioni, che è l’unico antidoto contro ignoranza e pregiudizio.

Dopo aver lasciato il tempo la magia del luogo non ci abbandona. Con il fruscio dell’acqua ancora impresso nella memoria ci spostiamo verso la prossima meta.

Lasciamo il Rio delle Amazzoni e deviamo verso il Tapajós. Cambia il colore del mondo. Non siamo più in Amazzonia ma nel...
20/11/2025

Lasciamo il Rio delle Amazzoni e deviamo verso il Tapajós. Cambia il colore del mondo. Non siamo più in Amazzonia ma nello stato di Pará, dove il fiume si allarga e la foresta si fa più silenziosa. La rotta punta a Belém, la capitale che si prepara ad ospitare la , ma da qui ci separano ancora più di mille chilometri di fiume e strade di terra rossa.

Ad Alter do Chão, piccolo paradiso dove il fiume si fa mare, siamo invitati a un seminario su salute e clima. Nella sala siedono politici, tecnici, rappresentanti delle comunità indigene. Questi raccontano di un equilibrio spezzato, di un fiume che si ammala insieme alla gente che lo abita.

Si parla del garimpo, l’estrazione illegale dell’oro che avvelena il Tapajós con il mercurio. L’acqua ne è piena, i pesci lo portano nelle carni, e così il veleno entra nella vita quotidiana: nei piatti, nei corpi, nelle generazioni future. Gli scienziati studiano i dati, ma chi vive lungo il fiume conosce già la verità nei propri sintomi.

Il dibattito scivola poi sull’acqua potabile: scavare pozzi, raccogliere la pioggia, trovare un modo per non dipendere da acqua che non si può più bere. Qui l’acqua sicura è un privilegio raro.

Il giorno seguente partiamo per la comunità di Anã, due ore di lancia da Alter do Chão.
Siamo lì per l’inaugurazione di una Unidade Básica de Saúde, un piccolo presidio medico che per la comunità significa molto più di quanto le sue pareti possano contenere. Ad aprirci la strada è il ministro della Salute, Alexandre Padilha, seguito da funzionari, medici e curiosi.

Dopo i discorsi, camminiamo lungo le rive del Tapajós. La sabbia è così chiara da sembrare zucchero, il sole brucia la pelle. L’acqua scorre lenta, indifferente ai confini e alle parole. Il viaggio deve continuare. Come il fiume, che non smette mai di andare.

Claire è una creativa inglese che si è trasferita nella comunità di Canto Verde, o Prainha do Canto Verde a 21 anni con ...
18/11/2025

Claire è una creativa inglese che si è trasferita nella comunità di Canto Verde, o Prainha do Canto Verde a 21 anni con i suoi 3 figli, qui sostiene l’artigianato locale di Alia con le sue creazioni, aiutando a realizzare mercati.

Il villaggio conta meno di duemila abitanti e si trova nello stato del Ceará, in Brasile. La pesca artigianale, in particolare dell’aragosta, rappresentava la principale fonte di sostentamento per la comunità, finché l’apertura del mercato ha incoraggiato la pesca illegale, che costituisce una vera e propria minaccia per la sua sopravvivenza.

La pesca artigianale viene praticata con le jangadas, minuscole imbarcazioni in legno che possono ospitare fino a quattro o cinque uomini e hanno un fondale di appena 37 centimetri dove i pescatori si riposano durante le estenuanti notti in mare
notti in mare.

Per creare fonti di sostegno alternative, Aila ha fondato Tucum Turismo Comunitário, un progetto di turismo responsabile e partecipativo. Oggi ci troviamo nella sua pousada, una struttura semplice e autentica, il cui scopo è mostrare ai visitatori come si vive davvero a Canto Verde.

La comunità ha voglia di resistere e sono riusciti a istituire un corso di laurea triennale online in Turismo, per permettere ai giovani di Canto Verde di formarsi senza dover affrontare le difficoltà di spostarsi fino a Fortaleza.

Approdiamo a Boca da Valéria, minuscola comunità di Ribeirinhos nascosta in una laguna al riparo dal Rio delle Amazzoni....
14/11/2025

Approdiamo a Boca da Valéria, minuscola comunità di Ribeirinhos nascosta in una laguna al riparo dal Rio delle Amazzoni.

Ad accoglierci c’è Raimundo de Souza Barbosa, che vive qui da cinquant’anni. Pescatore, cacciatore di coccodrilli, uomo di fiume, sorridendo ci dice che “per riconoscere le persone, bisogna arrivare fino a loro — incontrarle davvero.”

Qui la vita scorre al ritmo dell’acqua: quando il fiume sale, quando si ritira, quando porta vita e quando la toglie. Ogni palafitta è un racconto: colori, animali, spiriti. Pappagalli, tucani, scimmie, figure dell’antica foresta dipinte sui muri come preghiere.

Raimundo ci parla delle piene e delle terribili secche degli anni passati. Gli eventi si fanno sempre estremi, il clima pare impazzito, “diventa troppo caldo, non puoi restare — racconta — e il pesce non arriva più come prima”.

Ma lui, capitano ad honorem della Marina Mercantile, sorride come se nulla potesse davvero piegarlo. Mentre tutto si trasforma, una cosa non cambia mai, l’amore per questo luogo e la lotta quotidiana per restarci.

Abbraccia la moglie con una tenerezza che ha il sapore dell’umanità che sopravvive in mezzo a un verde che può diventare infernale e che mi fa capire che Raimundo non smetterà mai di sognare.

.rubegni

Prima di proseguire con il racconto dell’Amazzonia, ostacolato dalla scarsa connessione, vogliamo celebrare i primi 100 ...
11/11/2025

Prima di proseguire con il racconto dell’Amazzonia, ostacolato dalla scarsa connessione, vogliamo celebrare i primi 100 giorni di viaggio in Sud America, e lo facciamo con il team che su 4 ruote ci porterà da Fortaleza a Portoalegre e ci racconta le Dune del Morro Branco.

Quando il mare parla alla terra e il vento fa da tramite.

Queste sorprendenti dune nate dalla sabbia accumulatasi nel tempo dall’erosione costiera e modellate dal vento sono oggi una riserva naturale, un labirinto che porta dritto all’acqua.

100 Giorni di Sud America 100 Giorni di 7mml in più!

Grazie ai nostri viaggiatori e agli sponsor che rendono tutto questo possibile.

Manaus città di porto e dalle mille banchine. Manaus nei suoi colori, negli odori, nei Pastel de Carne e nel Guaranà. Po...
30/10/2025

Manaus città di porto e dalle mille banchine. Manaus nei suoi colori, negli odori, nei Pastel de Carne e nel Guaranà.
Porta dell’Amazzonia, città dei fiumi dove Rio Negro e Rio delle Amazzoni s’incontrano senza mescolarsi.

Qui Il fiume è vita, è come un’autostrada con stazioni di rifornimento in cui l’odore del pesce e il vocio che si leva dai mercati ci avvertono che qui di pace ne troveremo ben poca. Le informazioni su dove andare sono sempre confuse e contraddittorie, nessuno però ci nega mai un sorriso.

Sui ponti delle barche ormeggiate le amache dondolano con ritmo lento e regolare, quasi ipnotico. C’è chi dorme, c’è chi parla e chi vuole condividere un pezzo della propria storia con noi stranieri sudati e col volto stanco. Veniamo rapiti dai mercati. È tutto veloce, i pesci volano da una barca all’altra e poi di mano in mano via verso il banco.

A Manaus tutto dipende dalla pesca, e anche noi ci sentiamo un po’ pescatori. Le nostre “prede” sono i volti dei lavoratori che al calar del sole si tuffano in acqua per sistemare gli ancoraggi per il giorno dopo. E s’instaurano rapporti, ci si conosce quel poco che basta per una stretta di mano, un abbraccio o un “Boa Vida” gridato sopra il rumore di macchine e clacson e delle piccole lance che sfrecciano all’orizzonte.

Il fiume è anche questo: un punto d’incontro. Sul fiume si mangia insieme, si vive insieme. Non trasporta solo acqua lungo il suo corso, ma la memoria di battaglie antiche e ancora attuali, perché di questo fiume e del polmone che gli pulsa intorno ne hanno da sempre bisogno in molti.

Foto: .rubegni
🇧🇷

«Fiume traditore!» mi dice il timoniere mentre sciabola il faro a destra e a manca, la notte, «ci vuole poco a sb****re ...
12/10/2025

«Fiume traditore!» mi dice il timoniere mentre sciabola il faro a destra e a manca, la notte, «ci vuole poco a sb****re contro un’isola galleggiante.
Ce ne sono di enormi».

Le ilhas flotantes sono tipiche del
Madeira, viluppi di ramaglie,
fogliame, rifiuti, che s’amalgamano
e circolano con la corrente.
Imprevedibili. E poi ci
sono i tronchi, barche invisibili,
incagliamenti, ribaltamenti
per il troppo carico. Basta poco
perché il fiume ti faccia sentire
che qui è lui il padrone, è lui
che regge tutto, che somministra
gioia e dolore, pianti e sorrisi,
fame e ricchezze.

Il Caçote II è un bel recreio
classico, cioè un barcone da
fiume in legno, a due piani,
con tanto di balaustrini intagliati
retrò e uno spazioso barterrazza
sul tetto che p***a
musica locale fino a sera tarda.
È lì che passeremo i prossimi
giorni, con un’amaca per letto
e per poltrona, insieme agli altri
passeggeri per Manaus. In
Amazzonia, la barca si fa bus, e
le distanze si allungano. Si dorme,
si mangia… si vive fianco a
fianco per giorni con sconosciuti
che alla fine diventanoamici.
A me, che non son nuovo
a questa vita, il solo guardarlo
dall’alto dell’argine mi dà
un senso di euforia da Sabato del villaggio.
Così, in quei giorni, occhieggiando
molli dalla nostra amaca,
sfila la costa e il Rio Madeira
tutto, imperturbabile e immutabile
ora come allora…
✍️ Paolo Brovelli
Foto:

Il primo trimestre di corso è volato, ed è stato un'esperienza fantastica per chiunque ne abbia preso parte, studenti, i...
07/10/2025

Il primo trimestre di corso è volato, ed è stato un'esperienza fantastica per chiunque ne abbia preso parte, studenti, insegnanti, noi che abbiamo seguito i progressi... è con grande emozione quindi che vi presentiamo i frutti di questo lavoro, ringraziando tutti per la passione e l'impegno con cui hanno intrapreso questo percorso.

Qui il vlog di racconto dell'avventura!
https://sites.google.com/view/jyothinilayaphotography/home-page

A Porto Velho, capitale dello stato brasiliano di Rondonia, abbiamo avuto la possibilità di visitare la Centrale Idroele...
30/09/2025

A Porto Velho, capitale dello stato brasiliano di Rondonia, abbiamo avuto la possibilità di visitare la Centrale Idroelettrica San Antonio, la quarta più grande produttrice di energia idroelettrica del Brasile.

Situata in prossimità del fiume Madeira dispone di 50 turbine a bulbo che funzionano in quattro diversi gruppi elettrogeni, su entrambe le rive del fiume, con una potenza installata di 3.568 megawatt, che sarebbe sufficiente a soddisfare il consumo di 45 milioni di persone.

Sebbene non ci sia da discutere sull’utilità e l’efficienza del progetto, il tema di un possibile impatto ambientale rimane ancora aperto nel dibattito sulle rinnovabili.

🐟A Porto Velho, capitale dello stato brasiliano di Rondonia, abbiamo avuto la possibilità di visitare la Centrale Idroel...
30/09/2025

🐟A Porto Velho, capitale dello stato brasiliano di Rondonia, abbiamo avuto la possibilità di visitare la Centrale Idroelettrica San Antonio, la quarta più grande produttrice di energia idroelettrica del Brasile.

Situata in prossimità del fiume Madeira dispone di 50 turbine a bulbo che funzionano in quattro diversi gruppi elettrogeni, su entrambe le rive del fiume, con una potenza installata di 3.568 megawatt, che sarebbe sufficiente a soddisfare il consumo di 45 milioni di persone.

Sebbene non ci sia da discutere sull’utilità e l’efficienza del progetto, il tema di un possibile impatto ambientale rimane ancora aperto nel dibattito sulle rinnovabili.

Indirizzo

Via Bagni 7bis
Brescia
25128

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 17:00

Telefono

3357114759

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