14/12/2025
💭 RIFLESSIONI💭
Condividiamo l’interessante riflessione della società italiana di pediatria
Evitare l'accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all'esposizione a contenuti inappropriati; rinviare l'introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale; ritardare il più possibile l'uso dei social media, idealmente fino ai 18 anni, anche se consentiti per legge; evitare l'uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire; Incentivare attività all'aperto, sport, lettura e gioco creativo; mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d'età. Eccoli i consigli aggiornati e le buone pratiche sull'uso dei dispositivi digitali indicate dai pediatri che lanciano l'allarme sui rischi e danni per bambini e adolescenti. “Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino”, ha sottolineato Rino Agostiniani, presidente della Società italiana di pediatria
Partono da alcuni neologismi dell'era digitale - come 'smombie' che deriva da 'smartphone' e 'zombie', e 'brexting', mandare messaggi mentre si allatta al seno - le considerazioni della Società italiana di pediatria (Sip) sull'uso dei dispositivi digitali e dell'intelligenza artificiale dai parte dei più piccoli, illustrate durante gli Stati generali della pediatria, evento organizzato in Senato su iniziativa del senatore Marco Meloni. Durante il confronto sono state presentate le raccomandazioni aggiornate per famiglie, scuola e pediatri per mitigare l'impatto del digitale nella vita di bambini e adolescenti, che li espone al rischio di obesità, problemi cardiovascolari, dipendenze digitali, problemi dello sviluppo cognitivo, del sonno, della salute mentale, della vista oltre che al cyberbullismo e ai pericoli legati agli adescamenti online.
“Nei bambini sotto i 13 anni l'eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell'attenzione e peggioramento del sonno. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento, dipendenza dai social e perdita di autostima”, spiega Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali Sip: “Ogni ora passata davanti a uno schermo è un'ora sottratta al gioco, allo sport, alla creatività. Non serve demonizzare la tecnologia, ma insegnare a usarla con misura e consapevolezza. Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi”.