18/03/2022
Una delle difficoltà dell’attività meditativa, è quella di riuscire a mantenere un’attitudine rilassata e positiva durante lo svolgimento della pratica.
Uno dei maggiori ostacoli non è la mancanza di concentrazione, ma l’incessante autocommiserazione tipica della società della performance. L’idea (o appunto l’etichetta) che abbiamo di noi stessi, gioca un ruolo importante nella meditazione in quanto spesso è un ostacolo alla corretta visione di sé in rapporto ad una “crescita” spirituale.
Che venga da noi o che venga dall’esterno, l’etichetta gioca un ruolo importante per tutte le meccaniche inconsce che dirigono e qualificano la nostra vita. Sono in grado di modellare il nostro carattere e il nostro modo di vedere il mondo intorno a noi.
Da sempre potenti, le etichette, vengono utilizzate dalla propaganda politica e dalla macchina del consenso o del dissenso.
Quando ci definiamo in un’etichetta, dobbiamo fare attenzione perché ciò non significa semplicemente avere un’opinione, ma comporta l’assorbimento inconscio di tanti altri elementi che vanno oltre il nostro controllo.
Dire “come tutti, anche io commetto errori” è diverso da affermare “sono un peccatore”.
La potenza di un’etichetta è indiscutibile.
Non possiamo meditare serenamente se le nostre etichette sono piene di autocommiserazione e biasimo, quindi, quello che possiamo fare è stabilire una nuova etichetta o una dichiarazione d’intenti all’inizio della pratica meditativa in modo da facilitare lo svolgimento della stessa.
Come si può fare?
Semplicemente prima di praticare, è importante affermare un intento con molta risolutezza in modo da facilitare la mente inconscia a prepararsi alla pratica meditativa.
Ad esempio: “Sono un/a asceta (o una figura mistica di riferimento in base alla tradizione che si segue), sono una persona eccellente nella meditazione e mi è facile mantenere la giusta attitudine per tutta la durata della pratica”. Questa procedura aiuta enormemente lo sviluppo di una pratica meditativa costante e bilanciata.
Grazie a questa importante meccanica, possiamo davvero emanciparci spiritualmente.
E’ difficile volare nel mondo interiore con il peso di un’identità limitante e per questa ragione che in alcune forme di Buddismo, gli Yidam giocano un ruolo fondamentale come analizzeremo più avanti su questa pagina.