Perché uno studio di Psicologia si chiama Laboratorio. Perché qui si fa esperienza, si crea, si inventa, metaforicamente si buttan giù muri, si costruiscono confini, si coltivano fiori, piante, aspirazioni, si curano ferite. Si fanno cose insieme, si canta, ci si emoziona, si ascolta la vibrazione, si guardano le immagini interne, le fotografie e si ri e labora tutto ciò che arriva, accogliendolo
e tenendolo, nelle mani e nel cuore, come un tenero fiore che ha voglia di sbocciare. (P.T.S.T.A.-P) Provisional Teaching and Supervising Transactional Analyst membro EATA (European Association Transactional Analysis). (International Transactional Analysts for Childhood and Adolescence)
Come lavoro. Il mio riferimento in ambito clinico è l’Analisi Transazionale, una teoria sia psicologica che sociale, caratterizzata da un contratto bilaterale di crescita e cambiamento. Essa Nasce dalla considerazione e valorizzazione delle capacità intuitive e dall’interesse per la globalità della persona e si basa su alcuni assunti quali: ogni persona va bene così com’è, ha la capacità di pensare, di autodeterminarsi e di decidere. Le decisioni prese possono essere modificate quando non sono più funzionali. Ognuno di noi ha una storia, “ copione” che racconta e vive. Un romanzo vero e proprio che vale la pena conoscere. Il mio lavoro consiste nell'ascoltare queste storie e nell'accompagnare la persona che ho di fronte a guardare nuove prospettive, riscoprire risorse in sé per permettersi nuove decisioni. La persona dunque è parte attiva e creativa di un percorso. L’intervento psicologico e umano è volto a permettere alla persona di divenire consapevole, per poter decidere e scegliere di diventare regista della propria esistenza. Una nota essenziale nel mio lavoro è data da anni di meditazione e dalla mia formazione psicofonetica degli ultimi otto anni.