24/12/2025
PROSTATA: UN AIUTO DALLA NATURA
CON PREPARAZIONI GALENICHE VEGETALI PERSONALIZZATE
I disturbi prostatici sono molto comuni, soprattutto dopo i 50–60 anni. Quando non si tratta di patologie neoplastiche, il quadro più frequente è l’iperplasia prostatica benigna: un aumento di volume della ghiandola che può tradursi in getto debole, difficoltà a iniziare la minzione, aumento della frequenza (anche notturna), urgenza e sensazione di incompleto svuotamento. In alcuni uomini, questi sintomi possono ripercuotersi anche sulla qualità del sonno e sulla sfera sessuale, non tanto “per la prostata in sé”, quanto per la somma di fastidio, stress e infiammazione locale.
Da farmacista galenista, il mio obiettivo non è “sostituire” le terapie mediche, ma affiancare – quando ha senso – un supporto fitoterapico ben costruito, con estratti titolati e dosaggi ragionati, sempre nel rispetto del percorso clinico e sotto supervisione del medico o dell’urologo.
La nuova composizione galenica
Questa è la formula aggiornata che utilizzo come base, in capsule, con un’idea semplice: agire su più leve (androgeni/DHT, infiammazione, tono delle vie urinarie, stress ossidativo) senza caricare inutilmente il paziente di troppe sostanze.
Epilobio (Epilobium parviflorum) – 50 mg
L’epilobio è una pianta tradizionalmente impiegata nel benessere delle vie urinarie maschili. Il suo interesse sta soprattutto nella ricchezza in polifenoli e tannini, che possono contribuire a modulare lo “sfondo” infiammatorio e ossidativo che spesso accompagna i disturbi prostatici funzionali. In pratica, lo considero un ingrediente di equilibrio: non “fa miracoli”, ma può sostenere la tollerabilità e la stabilità del microambiente urinario.
Serenoa repens (Sabal serrulata) estratto secco titolato – 150 mg
È probabilmente il fitoterapico più noto per i sintomi urinari legati a IPB. La letteratura la collega a un’azione di modulazione del metabolismo degli androgeni (asse testosterone–DHT) e a un possibile contributo sul tono delle vie urinarie e sull’infiammazione locale. Non è una “finasteride vegetale” in senso stretto, ma in molti uomini può essere un coadiuvante sensato per attenuare sintomi irritativi/ostruttivi, con una tollerabilità generalmente buona.
Melograno estratto secco titolato in acido ellagico (40%) – 200 mg
Il melograno porta soprattutto una componente polifenolica ad azione antiossidante. In un’ottica prostatica lo utilizzo come supporto “di terreno”: stress ossidativo e infiammazione cronica sono spesso parte della storia biologica della prostata che invecchia. Non lo considero un ingrediente “sintomatico” immediato, ma un tassello che può avere senso nel medio periodo, specie nei profili in cui l’infiammazione di basso grado è evidente.
Pygeum africanum estratto secco – 50 mg
Il pygeum è un classico della fitoterapia urologica, spesso associato al miglioramento dei sintomi urinari (frequenza, nicturia, fastidio minzionale). Viene scelto perché può agire su componenti infiammatorie e funzionali dell’apparato urinario. In formula, lo vedo bene come “partner” della serenoa quando l’uomo riferisce soprattutto disturbo minzionale e qualità del sonno compromessa per la nicturia.
Semi di zucca estratto secco – 90 mg
I derivati dei semi di zucca sono tradizionalmente usati per il benessere urinario maschile. Il loro interesse è soprattutto funzionale: sostegno sul comfort urinario, spesso con buona tollerabilità. In una preparazione galenica rappresentano un elemento “morbido”, utile per completare il profilo senza appesantire.
Quando aggiungo anche l’ortica e sostanze antinfiammatorie
A questa composizione, in alcuni casi selezionati, aggiungo ortica (Urtica dioica, in particolare la radice). La considero utile quando il quadro suggerisce una componente di iperplasia/sintomi persistenti e si vuole rinforzare l’approccio fitoterapico senza cambiare strada.
In altri pazienti, invece, non inserisco ulteriori antinfiammatori direttamente in questa capsula, perché sono già presenti in altri preparati o integratori come
ATTENZIONE
indicazioni di prudenza
Se i sintomi sono nuovi, importanti o in rapido peggioramento, se compare sangue nelle urine, febbre, dolore significativo, oppure se c’è un PSA in valutazione, la priorità resta l’inquadramento medico.
Queste informazioni hanno finalità divulgativa e non sostituiscono diagnosi o terapia. Ogni integrazione, soprattutto in presenza di farmaci (alfa-bloccanti, anticoagulanti, terapie ormonali, ecc.), va valutata caso per caso con il medico curante o l’urologo.
dr Alberto Zampedri
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farmacia di Paitone