17/10/2025
LA FARMACIA CON LABORATORIO GALENICO È UNA RISORSA UNICA
La Galenica di Laboratorio è uno dei pilastri più antichi e allo stesso tempo più attuali della professione del farmacista. Si tratta dell’arte e della scienza di preparare, allestire e controllare i medicinali in farmacia, secondo regole precise, norme di buona preparazione e soprattutto in piena sicurezza per il paziente. È una pratica che prende il nome da Galeno, medico greco del II secolo d.C., che per primo teorizzò l’importanza di adattare la cura al malato e non il malato alla cura. Questo principio resta attualissimo: la Galenica consente di personalizzare i farmaci, di renderli disponibili anche quando non esistono soluzioni industriali pronte, di modulare dosaggi e forme farmaceutiche in funzione di esigenze specifiche.
Nel laboratorio di una farmacia si distinguono due ambiti fondamentali: la Galenica magistrale e la Galenica officinale. La preparazione magistrale nasce da una ricetta medica, è un farmaco preparato estemporaneamente per un singolo paziente, su prescrizione medica nominale. È dunque un medicinale non ripetibile in serie, destinato a una persona specifica, che risponde a un’esigenza non soddisfatta dall’industria farmaceutica o che richiede un dosaggio particolare, una forma farmaceutica non disponibile in commercio, l’assenza di eccipienti indesiderati o di allergeni, oppure l’aggiunta di sostanze compatibili tra loro. Pensa ad esempio ai bambini, agli anziani disfagici, ai pazienti oncologici, agli intolleranti al lattosio, al glutine o ad altri eccipienti comuni: tutti casi in cui la Galenica magistrale diventa una risorsa insostituibile.
Dal punto di vista normativo, la preparazione magistrale si basa su una prescrizione del medico e deve seguire fedelmente le Norme di Buona Preparazione, che in Italia sono state definite dal Ministero della Salute sulla base delle linee guida europee. Il farmacista deve disporre di un laboratorio attrezzato, controllare la qualità delle materie prime attraverso certificati di analisi, rispettare le procedure di allestimento e conservazione, garantire la tracciabilità di ogni fase, e rilasciare al paziente un prodotto che rispetti la qualità, la purezza e la stabilità nel tempo.
Diversa è la Galenica officinale, che non richiede una prescrizione medica personalizzata. Si tratta di medicinali preparati dal farmacista secondo formule contenute nella Farmacopea Europea o in una Farmacopea Nazionale di uno Stato membro dell’Unione Europea. Queste preparazioni officinali possono essere tenute a stock in farmacia, pronte per la dispensazione immediata, purché si rispettino determinate condizioni. Anche qui il laboratorio deve garantire la qualità dei processi, l’etichettatura completa e corretta, le indicazioni d’uso e le informazioni per il paziente.
Un classico esempio di preparazione officinale sono le pomate dermatologiche, le soluzioni per gargarismi o collutori, gli sciroppi fitoterapici a base di estratti contenuti in Farmacopea, i supposte e le capsule vegetali con estratti standardizzati. La differenza fondamentale rispetto alla Galenica magistrale è che l’officinale può essere preparato in anticipo e dispensato a chiunque ne faccia richiesta, purché sia conforme alla Farmacopea e non sia stato ritirato dal mercato per motivi di sicurezza.
La Galenica di Laboratorio, sia magistrale sia officinale, riveste un ruolo strategico anche in situazioni di emergenza sanitaria o di indisponibilità di farmaci industriali. Pensa a quando durante la pandemia si sono resi introvabili alcuni disinfettanti, oppure a quando un farmaco essenziale è stato ritirato temporaneamente dal commercio: il farmacista galenista può intervenire in tempi rapidi per allestire una formulazione equivalente, nel rispetto delle norme.
Ma la Galenica non è solo tecnica. È anche un modo di interpretare la professione, di renderla viva e vicina al paziente. È un sapere antico che si rinnova grazie alla tecnologia: bilance analitiche di precisione, cappe a flusso laminare, mescolatori planetari, incapsulatori automatici e strumenti di controllo qualità permettono oggi di garantire standard elevati e ripetibilità, tutelando la salute del paziente.
In un laboratorio galenico ben organizzato il farmacista è anche un educatore: spiega al medico le possibilità offerte da una forma farmaceutica personalizzata, chiarisce al paziente come conservare correttamente la preparazione, quali sono i tempi di validità, come assumerla per garantire la massima efficacia. È un lavoro di squadra, di ascolto e di responsabilità, perché la Galenica è un atto sanitario a tutti gli effetti: non si tratta solo di “mescolare polveri” ma di dare una risposta concreta e sicura a un bisogno individuale.
Va detto che la Galenica di Laboratorio comporta anche oneri importanti. Il farmacista deve tenersi costantemente aggiornato, investire in locali adeguati e strumenti idonei, formare collaboratori competenti, rispettare regole rigorose di igiene, sicurezza e rintracciabilità. Inoltre, i controlli sono frequenti e necessari: le ASL verificano la regolarità delle preparazioni, la corretta tenuta dei registri, la validità delle materie prime.
In conclusione, possiamo dire che la Galenica rappresenta uno degli esempi più puri di come la farmacia possa essere, ancora oggi, un presidio sanitario di prossimità, capace di unire scienza, tecnica e arte manuale per rispondere a esigenze reali, spesso non standardizzabili. In un mondo dominato da farmaci industriali prodotti su larga scala, la Galenica di Laboratorio ci ricorda che la cura è, prima di tutto, un atto su misura per la persona. È l’essenza stessa di quella “farmacia su misura” che sa ancora dialogare con il medico, comprendere il paziente e valorizzare le competenze del farmacista come professionista sanitario.
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