Vapore secco 170

Vapore  secco 170 Vapore secco 170° dal domestico all'industriale

04/09/2020
🚩COVID-19, studio conferma che inquinamento atmosferico è fattore importante.Un nuovo studio conferma che le particelle ...
03/09/2020

🚩COVID-19, studio conferma che inquinamento atmosferico è fattore importante.

Un nuovo studio conferma che le particelle che sono alla base dell’inquinamento atmosferico possono fare da vettore per virus e batteri ed aumentarne la diffusione. Ciò vale anche per il virus SARS-CoV-2 che ha provocato la pandemia di COVID-19 in tutto il mondo. Si tratta di un collegamento, quello tra le particelle inquinanti presenti nell’atmosfera e il virus SARS-CoV-2, in effetti non analizzato appieno nonostante negli ultimi mesi siano apparsi migliaia di studi che hanno approfondito praticamente quasi ogni argomento possibile riguardante il nuovo coronavirus.

In particolare questo studio ha analizzato la situazione italiana e ha confermato che esiste un’associazione, definita come “significativa”, tra un’esposizione prolungata agli elementi inquinanti nell’aria e la gravità della COVID-19, sia a livello di mortalità che a livello di infettività.
Questi risultati potrebbero spiegare perché il nuovo coronavirus ha avuto un impatto maggiore su determinate regioni italiane piuttosto che su altre: l’inquinamento atmosferico, in particolare quello provocato da particolato fine (PM2.5, ovvero particelle con dimensioni uguali o minori di 2,5 micrometri; un micrometro è un millesimo di millimetro), può rappresentare un fattore ambientale determinante per la diffusione dei virus.

Anzi, il fattore relativo all’inquinamento sembra essere quello che, più degli altri, ha influito sui tassi di mortalità e di diffusione dell’infezione da COVID-19 in Italia.
“Abbiamo anche scoperto che le emissioni delle industrie, degli allevamenti intensivi e del traffico stradale, in ordine d’importanza, potrebbero essere responsabili di oltre il 70% dei decessi da COVID-19 a livello nazionale”, spiegano i ricercatori nel comunicato stampa.
In effetti le regioni settentrionali, tra cui quelle lombarde e venete nonché l’area emiliana, sono sicuramente contraddistinte da una maggiore presenza di fabbriche e aree industrializzate rispetto alle altre regioni del paese. Come ricorda il comunicato stampa che presenta lo studio, un rapporto pubblicato nel 2019 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente ha classificato l’area della pianura padana come la regione più colpita dalla concentrazione di elementi inquinanti atmosferici di tutta Europa.

I ricercatori hanno utilizzato anche algoritmi di intelligenza artificiale per capire l’andamento dei contagi e della mortalità, algoritmi che hanno utilizzato anche per prevedere che con un aumento futuro dei livelli di inquinamento tra il 5 e il 10% si potrebbe avere un aumento degli effetti sanitari dei virus simili al SARS-CoV-2 anche fino al 30%, con un aumento potenziale dei decessi compreso tra il 4 e il 14%.
In ogni caso i ricercatori spiegano che cinque province in particolare (Cremona, Lodi, Piacenza, Bergamo e Brescia) hanno mostrato un eccesso di casi e di mortalità che non può essere spiegato solo con l’algoritmo e dunque con il maggior livello di inquinamento atmosferico. Significa che ci sono in ballo altre cause che hanno aggravato ancor di più gli effetti della diffusione del virus. Stessa cosa si può dire per alcune province del sud, tra cui Siracusa, Taranto, Trapani e Agrigento, che hanno mostrato invece una carenza di casi rispetto a quelli che si sarebbero potuti attendere tramite le analisi con gli algoritmi.
Lo studio, pubblicato su Environmental Pollution, è stato realizzato da un team internazionale di ricercatori tra cui Roberto Cazzolla Gatti, professore associato dell’Università Statale di Tomsk, Russia, Alena Velichevskaya, ricercatrice della suddetta università, e da alcuni fisici dell’Università degli Studi di Bari e della sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) tra cui Nicola Amoroso, Alfonso Monaco e Andrea Tateo.

👉https://bit.ly/34XTSBG

Un nuovo studio conferma che le particelle che sono alla base dell’inquinamento atmosferico possono fare da vettore per virus e batteri ed aumentarne la diffusione. Ciò vale anche per il viru…

🚩L’ARIA DI CASA PUÒ ESSERE PERICOLOSA PER LA SALUTEL’aria di casa può essere pericolosa per la salute anche più dell’ari...
02/09/2020

🚩L’ARIA DI CASA PUÒ ESSERE PERICOLOSA PER LA SALUTE

L’aria di casa può essere pericolosa per la salute anche più dell’aria presente in atmosfera. Normalmente, infatti, ci si preoccupa dell’inquinamento atmosferico senza tuttavia prestare la stessa attenzione a quello potenzialmente presente all’interno delle abitazioni.

👉https://bit.ly/2YXCYzj

Normalmente ci si preoccupa dell’inquinamento atmosferico senza prestare la stessa attenzione a quello potenzialmente presente all’interno delle abitazioni.

🧨L'inquinamento riduce le capacità respiratorie: danni soprattutto ai bambiniUna capacità respiratoria ridotta può esser...
31/08/2020

🧨L'inquinamento riduce le capacità respiratorie: danni soprattutto ai bambini

Una capacità respiratoria ridotta può essere collegata all’esposizione a lungo termine all’inquinamento dell’aria secondo uno studio presentato in questi giorni al congresso della European Respiratory Society.
Si tratta di una nuova ricerca che sottolinea ancora una volta quanto l’inquinamento atmosferico possa rappresentare un problema grave per la salute, in particolare per quella dei bambini.
Secondo Qi Zhao dell’IUF di Dusseldorf, stanno aumentando sempre di più le prove secondo le quali l’esposizione all’inquinamento atmosferico rappresenti una minaccia seria per la salute respiratoria in particolare dei più piccoli. Il ricercatore, con i suoi colleghi, ha analizzato 915 bambini che vivono in due regioni della Germania. Ai baby pazienti sono state fatte varie analisi nel corso del tempo fino a quando al compimento dei 15 anni.
“I nostri risultati suggeriscono che i bambini che crescono respirando aria inquinata, anche a livelli inferiori alle normative UE, hanno una respirazione più scarsa man mano che crescono in bambini e adulti. Questo è preoccupante perché ricerche precedenti suggeriscono che i danni ai polmoni nel primo anno di vita possono influire sulla salute respiratoria per tutta la vita”, spiega Zhao.

👉https://bit.ly/2QwDkrN

La ricerca è stata effettuata in Germania e presentata in questi giorni al congresso della European Respiratory Society. Pericolo di infezioni polmonari anche sotto i livelli di smog indicati dalla Ue

La ricerca è stata effettuata in Germania e presentata in questi giorni al congresso della European Respiratory Society. Pericolo di infezioni polmonari anche sotto i livelli di smog indicati dalla Ue

💥Coronavirus: crescono i positivi asintomatici e i contagiati hanno in media 29 anni.L'istituto superiore di sanità segn...
30/08/2020

💥Coronavirus: crescono i positivi asintomatici e i contagiati hanno in media 29 anni.

L'istituto superiore di sanità segnala l'aumento dei contagi per la quarta settimana, l'80 per cento è avvenuto in Italia. "Livelli simili a giugno. La popolazione deve essere consapevole del peggioramento della situazione". Più del 60 % identificato grazie a test e al contact tracing, un terzo è sintomatico

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27 agosto 2020
Sono sempre più giovani, quasi un terzo sintomatici, e hanno contratto il Coronavirus nella maggior parte dei casi in Italia ma con una minor gravità clinica. A confermare un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quarta settimana consecutiva, con livelli simili all'inizio di giugno, è il report settimanale di monitoraggio redatto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. Che conta 1374 i focolai attivi di cui 490 nuovi. Da Eboli Eboli, nel Salernitano, dove in una azienda agricola con 24 casi positivi a Cortina d'Ampezzo, in Veneto, dove 600 persone dovranno farsi testare per aver partecipato il 20 agosto al Summerfest, nel quale si è poi registrato un infetto.

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I nuovi casi
La maggior parte dei casi riguarda persone sempre più giovani, hanno in media 29 anni (erano 61 allì'inizio dell'epidemia) e che hanno contratto l'infezione sul territorio nazionale (risultano importati da stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio). Molti i sintomatici. Nell'ultima settimana il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 32% nell'ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici, il 27% del totale, o non è riportata la ragione dell'accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti di chi era risultato positivo.

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Cambiano i luoghi di contagio
La circolazione, si legge nel report, "avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità. Si riscontra un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero) ed una minore gravità clinica.

La maggior parte dei casi di contagio da Sars Cov-2 continua ad essere contratta sul territorio nazionale. Risulta importato da Stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio, tuttavia si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione o provincia (dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente)". Si legge nel documento di monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute per la settimana dal 17 al 23 agosto dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici".

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"È fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale, l'uso delle mascherine e il distanziamento fisico. Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dall'autorità". Questo l'appello contenuto nel documento di monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute.

👉https://bit.ly/2D6ZRbL

L'istituto superiore di sanità segnala l'aumento dei contagi per la quarta settimana, l'80 per cento è avvenuto in Italia. 

⚡Coronavirus, nuovo record in Francia: 5.500 contagi in un giorno. Oltre 1500 in Germania: chiuse scuole e stadiIl nuovo...
29/08/2020

⚡Coronavirus, nuovo record in Francia: 5.500 contagi in un giorno. Oltre 1500 in Germania: chiuse scuole e stadi
Il nuovo record francese non si vedeva da metà aprile. A Parigi mascherine obbligatorie anche all’aperto.
Restano allarmanti i numeri che arrivano dalla Francia e dalla Germania sui contagi da coronavirus: sono rispettivamente 5.500 e 1.507 in un giorno. Il nuovo record francese, dove il numero di nuovi casi positivi è arrivato nelle ultime 24 ore a 5.429, non si vedeva da metà aprile. E' quanto si apprende dalla Direzione generale della Sanità, che non ha però aggiornato il numero di decessi e di ricoveri per un "guasto informatico" che ha colpito il sistema di conteggio.

A Parigi mascherine obbligatorie anche all’aperto
Il premier francese, Jean Castex, ha annunciato che a Parigi «il prefetto, previa consultazione con la sindaca (Anne Hidalgo), estenderà l'uso l'obbligo dell'uso della mascherina a tutta la capitale», obbligo che fino ad allora riguardava solo alcune zone. «La questione sorge ovviamente per le periferie interne, visto il traffico tra questi territori», ha aggiunto il capo del governo durante una conferenza stampa a Matignon dedicata all'epidemia del coronavirus che «sta riprendendo terreno» sul territorio francese.

La mappa in diretta, ecco come si sta diffondendo il coronavirus giorno per giorno in tutto il mondo

Castex: “Farò di tutto per evitare un nuovo lockdown”
Il premier Jean Castex ha invitato i francesi a «essere responsabili» di fronte alla recrudescenza dell'epidemia, mentre tratteggia le linee del piano di ripresa economica che sarà presentato la prossima settimana. «Non ho mai pensato che lo Stato potesse fare tutto, ha la sua parte di responsabilità ma tutti devono sentirsi preoccupati per la lotta contro l'epidemia», ha detto in particolare Jean Castex su France Inter. Il premier francese ha annunciato che farà «di tutto» per «evitare un nuovo lockdown totale» in Francia. Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione pandemica del Covid-19 nel Paese.

Francia: 19 nuovi dipartimenti nella zona rossa

Il governo ha inserito 19 nuovi dipartimenti nella zona rossa (circolazione attiva del virus), oltre a Parigi e Bouches du Rhone. Lo ha reso noto il premier Jean Castex. Il governo rileva una «impennata indiscutibile dell'epidemia» che «sta progredendo in tutto il territorio» con «39 casi positivi ogni 100 mila abitanti, quattro volte il dato di un mese fa», ha spiegato in una conferenza stato-regioni. «L'epidemia sta riguadagnando terreno e ora è il momento di intervenire», ha annunciato.
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La situazione in Germania
In Germania si avvicina ai 238mila positivi dall'inizio della pandemia di Covid-19, nel mezzo del dibattito tra il governo federale e i Laender sulle misure da adottare per contenere la diffusione del morbo. L'Istituto Robert Koch, responsabile del controllo delle malattie infettive in Germania, stima che almeno 237.936 persone abbiano contratto il virus, delle quali quasi 212mila sono guarite. Almeno 9.285 persone hanno perso la vita, 5 in più di ieri.

La cancelliera Angela Merkel ha convocato una teleconferenza con i leader dei diversi stati per coordinare le misure anti contagio, che si diffonde in molti Paesi europei. Il ministro della Salute, Jens Spahn, ha chiesto di modificare i protocolli per i viaggiatori che arrivano da zone a rischio, di modo che debbano rimanere per cinque giorni in isolamento, dopo essere risultati negativi al test. Il capo del governo della Baviera, Markus Soeder, è contrario: «I test sono stati introdotti da appena due settimane e ora si vuole che finiscano per essere ignorati». Soeder ha chiesto al governo federale di aumentare la capacità del sistema sanitario di condurre analisi.

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Merkel favorevole a multare chi non usa la mascherina
La cancelliera Angela Merkel è favorevole ad istituire una multa nazionale minima di 50 euro per chi venga sorpreso senza mascherina in un negozio o sui mezzi pubblici, dove è obbligatoria. Lo apprende la Dpa da alcune fonti. La misura dovrebbe essere inclusa nel position paper del governo federale in vista dei colloqui tra la cancelliera e i governatori dei 16 stati della Germania, durante i quali si tenterà di coordinare le regole per prevenire la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2, alla luce del numero crescente di contagi.

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Divieto di ingresso negli stadi
La Germania dopo aver chiuso le scuole si prepara così ad allungare anche il divieto di ingresso negli stadi fino alla fine dell'anno. Lo prevede un documento d'intesa tra il governo federale e i lander anticipato dall'agenzia di stampa France presse. Lo stop al pubblico fino a fine dicembre riguarderebbe anche i luoghi culturali, i festival e le fiere secondo il documento citato dall'agenzia. Si prevederebbero alcune eccezioni per le regioni dove i tassi di contagio risultassero in netto calo. In Germania i contagi sono saliti a 237.936 al 26 agosto con un incremento nelle ultime 24 ore di 1.507 casi. Dall'inizio della pandemia sono morte per Covid-19 in germania 9.285 persone.

Scuole chiuse
Sono oltre cento le scuole già chiuse nel paese. Gli alunni sono tornati tra i banchi in 9 Lander su 16, ma, praticamente a cadenza quotidiana, si effettuano chiusure parziali o totali degli istituti, con conseguenti disagi per la didattica. Allo stato attuale circa 350 insegnanti e 6mila studenti risultano in quarantena, in quanto il numero di contagi nelle classi è in continua crescita ed è stimato attorno a 500 infetti

👉https://bit.ly/3hFqnb9

Il nuovo record francese non si vedeva da metà aprile. A Parigi mascherine obbligatorie anche all’aperto

📢Coronavirus, rischio allergie per i bambini nati durante il lockdown.I bambini nati durante il lockdown imposto dalla d...
28/08/2020

📢Coronavirus, rischio allergie per i bambini nati durante il lockdown.

I bambini nati durante il lockdown imposto dalla diffusione del coronavirus potrebbero avere maggior probabilità di sviluppare allergie. Le evidenze, o meno, di questa teoria arriveranno di pari passo con i risultati di uno studio iniziato da un gruppo di scienziati del dipartimento di pediatria del Royal College of Surgeons Ireland (Rcsi) e del Children's Hospital di Temple Street a Dublino, in Irlanda. Come scrive l'Indipendent, la ricerca vedrà coinvolti mille bambini nati tra marzo e maggio del 2020 in Irlanda.

L’impatto del lockdown


Per Jonathan Hourihane, professore di pediatria alla Rcsi e responsabile dello studio, la quarantena rappresenta infatti “un'opportunità scientifica unica per esaminare le prime origini di malattie spesso permanenti, problemi che costituiscono un grave onere sanitario e sociale in Irlanda e in altri paesi sviluppati”. Quello che i ricercatori andranno a valutare è se “i più bassi tassi di infezione virale e una migliore qualità dell'aria - fattori che in molti hanno sperimentato durante il lockdown - potrebbero rendere i bambini nati in famiglie sottoposte ad autoisolamento e al distanziamento sociale più o meno propensi a sviluppare condizioni allergiche”.



Un sistema immunitario più debole


Il rischio di allergie per chi è nato durante la quarantena imposta dalla diffusione del coronavirus, potrebbe essere più alto perché i fattori elencati da Hourihane andrebbero a indebolire il sistema immunitario. Il professore spiega che alla nascita, il sistema immunitario "si concentra da subito su tutte le nuove sfide che la vita al di fuori dell'utero porta con se, inclusa la lotta alle infezioni e la risposta alle vaccinazioni". "Vediamo i bambini giocare sul pavimento, sporcarsi ed essere esposti a molte persone in molti ambienti – prosegue -. Il risultato è solitamente un sistema immunitario più forte, collegato a una flora sana di batteri intestinali, chiamata microbioma". Lo studioso a capo del lavoro - che ha ricevuto un finanziamento iniziale dalla Temple Street Foundation e un altro ente di beneficenza europeo per le allergie – sostiene che, almeno in Irlanda, il modo in cui abbiamo vissuto i primi mesi del 2020 “ha ridotto la quantità di infezioni virali, che tipicamente circolano nella comunità”. Inoltre, “abbiamo visto meno della metà del consueto numero di presenze nei reparti di emergenza pediatrica e i tassi di influenza stagionale e di altri virus delle vie respiratorie superiori della tarda primavera sembravano molto inferiori al solito durante questo periodo" conclude.

👉https://bit.ly/3hIqqDi

Leggi su Sky TG24 l'articolo Coronavirus, rischio allergie per i bambini nati durante il lockdown

20/05/2020

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Vapore secco 170° dal domestico all'industriale

20/05/2020

La combinazione delle micro gocce d’acqua con la pressione, riesce ad eliminare completamente lo sporco anche in posti scomodi. Le micro gocce e l’elevata pressione sollevano lo sporco anche quello più resistente dalle superfici, evitando che si disperda in aria e facilitandone la rimozione senza utilizzare detergenti chimici.
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18/05/2020

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18/05/2020

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