22/11/2025
Attesa di ore al Perrino per una bambina di quattro mesi: la precisazione della ASL Brindisi
In merito alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa sull’assistenza prestata all’ospedale Perrino a una bambina di quattro mesi, la ASL Brindisi ritiene necessario ricostruire in maniera puntuale e documentata quanto accaduto.
La rappresentazione dell’episodio come una semplice “attesa di otto ore” non restituisce la complessità del caso né il lavoro svolto dai professionisti coinvolti, risultando lesiva della professionalità di medici e infermieri che quotidianamente operano con sacrificio e dedizione.
La bambina è giunta nel pomeriggio del 19 novembre in regime di consulenza di Pronto soccorso presso la UOC di Pediatria del Perrino. All’arrivo presentava un quadro clinico complesso, con elementi di particolare fragilità che richiedevano un approccio multidisciplinare rigoroso.
Alla luce di tale condizione, è stato da subito ritenuto necessario il trasferimento in un Centro pediatrico di terzo livello. Prima del trasferimento, tuttavia, era imprescindibile completare gli accertamenti clinico-diagnostici preliminari, indispensabili per confermare la stabilità della bambina e garantire le condizioni di sicurezza per il trasporto.
Dopo il confronto tra i diversi reparti dell’ospedale Perrino, è stato deciso il trasferimento presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. I medici del Perrino hanno preso contatto diretto con il Pronto soccorso pediatrico del Giovanni XXIII per presentare il caso, condividere tutti gli elementi clinici rilevanti e definire insieme le modalità di presa in carico.
Durante l’intera permanenza al Perrino la paziente è rimasta clinicamente stabile ed è stata assistita costantemente dal personale medico e infermieristico. La madre ha più volte espresso apprezzamento per la professionalità e la disponibilità dell’équipe pediatrica.
Nella giornata successiva, il Direttore Generale della ASL Brindisi ha personalmente contattato telefonicamente la madre per informarsi sulle condizioni della bambina e per ascoltare le sue considerazioni sull’assistenza ricevuta. In tale occasione la signora, manifestando dispiacere per le polemiche sorte, ha ribadito il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai sanitari ed ha espresso il desiderio di poter telefonare al dottor Nello Meoli, pediatra che ha seguito il caso, per ringraziarlo personalmente.
Ha ribadito, tuttavia, i tempi di attesa di più di mezz’ora presso il Pronto soccorso prima di accedere in Pediatria e i lunghi tempi di attesa fino alle ore 23 prima di essere trasferiti all’ospedale di Bari, rilievo espresso in termini costruttivi e riferito principalmente agli aspetti organizzativi (tempi e percorsi) e non alla qualità dell’assistenza medica ricevuta.
Si precisa inoltre che, contrariamente a quanto riportato in alcune ricostruzioni, l’équipe del reparto di Neonatologia non è mai stata coinvolta nella gestione del caso, in considerazione dell’età della bambina.
Dalla ricostruzione dei fatti emerge con evidenza che la gestione assistenziale medica ed infermieristica della piccola paziente è stata condotta con appropriatezza e scrupoloso rispetto delle procedure pediatriche di sicurezza, attraverso una collaborazione multidisciplinare efficace e finalizzata esclusivamente alla tutela della bambina.