23/11/2021
Avrei degli altri dati estrapolati in questi giorni che vorrei commentare (dati che comunque sono a disposizione di tutti e verificabili in ogni momento basta avere la voglia di farlo), ma per poterlo fare non mi bastano poche righe, per cui chi avrà la voglia di leggermi per avere degli spunti in più su cui pensare dovrà impegnarsi un po' e trovare del tempo, chi invece, su argomenti che ci stanno condizionando la vita da due anni e probabilmente lo faranno per sempre, vuole rimanere su quello che dicono gli scienziati come Gruber, Parenzo, Telese, Merlino, Lucarelli o Cecchi Paone liberissimi di farlo. Ognuno dovrebbe essere nella possibilità di pensarla come meglio crede; la Democrazia prevede che se anche non si condividono le idee, queste devono essere comunque rispettate, altrimenti non si può più chiamare democrazia. Dico questo perché qualcuno mi ha fatto notare che scrivo cose troppo lunghe, ma cercare di affrontare un argomento così importante quale è il Covid e quello che ne deriva comporta necessariamente una approfondita argomentazione. Detto questo, chi mi legge sa che avevo già scritto, qualche tempo fa, della possibilità di una recrudescenza del virus con l’avanzare della stagione fredda; a chi diceva un mese fa che eravamo messi meglio di Inghilterra e Russia grazie al vaccino, avevo contrapposto il fatto che da noi il freddo, a differenza loro, ancora non c’era e a dire il vero il freddo dell’inverno ancora non c’è neanche oggi. La curva dei contagi e dei morti sta crescendo ma temo, anche se spero di sbagliarmi, che tra un mese quando anche noi conosceremo temperature molto più basse di adesso la situazione peggiorerà di molto. Questo lo sanno anche i professori del Comitato Tecnico Scientifico perché se avete ascoltato la TV o letto i giornali stanno mettendo le mani avanti e cercano restrizioni per avere il Natale in sicurezza. Ci stanno anche dicendo però, che grazie a questo vaccino in questi giorni rispetto agli stessi dell’anno scorso abbiamo molti meno contagi oggi di allora. Io ho verificato questa cosa ed è vera, ma se noi andiamo a ritroso a rivedere i dati giornalieri dal 26 di maggio e poi nei mesi di giugno, luglio agosto, settembre e fino al 12 di ottobre i dati dell’estate 2020 (ancora senza vaccino) sono nettamente più bassi come numero di vittime rispetto allo stesso identico periodo di questa estate 2021 (con vaccino ormai somministrato già da diversi mesi), poi dal 12 di ottobre, con l’arrivo dell’autunno i dati cominciano ad invertirsi, ma torno a ribadire che quest’anno abbiamo avuto quasi un mese di caldo in più rispetto all’anno scorso. Dobbiamo attendere ancora un paio di mesi per capire se effettivamente il ruolo del vaccino sia così determinante, e questo lo sa anche il CTS visto che sta spingendo tutti verso la terza dose allo scopo di potenziare di più la risposta immunitaria.
A confermare che la temperatura è un fattore di fondamentale importanza c’è anche il dato sulla situazione in Africa dove notoriamente fa più caldo che da noi; ebbene con una percentuale di vaccinazione bassissima in una popolazione di un miliardo e trecento milioni scarsi di persone ci sono state ad oggi gli stessi morti che abbiamo avuto noi in Italia con 60 milioni di persone che equivalgono a circa un ventesimo di quelle del continente Africano.
A motivare il bisogno della terza dose, secondo quello che ci dicono, è che dopo 6 mesi dalla seconda somministrazione l’immunizzazione scende di moltissimo. Tale evidenza non viene però estrapolata da test sierologici di controllo fatti subito dopo la seconda dose e confrontati con altri fatti adesso che dimostrino la diminuzione delle cellule difensive nel sangue (ricordo che con questa pandemia il test sierologico non solo non è stato preso in considerazione ma addirittura boicottato dal momento che il Sistema Sanitario Nazionale l’ha cancellato dalle proprie prescrizioni), ma invece la scoperta della mancata protezione è avvenuta per il fatto che ci sono sempre più contagi, sempre più ammalati, sempre più ricoverati, sempre più intubati e purtroppo anche sempre più morti tra coloro che la doppia dose di vaccino se l’hanno fatta inoculare. I dati di sabato dell’ISS dicono che i morti non vaccinati sono il 45%, ma per arrivare a 100 vuol dire che il 55% è vaccinato! Altri ieri dicevano che i morti vaccinati sono di meno ma restano comunque almeno un terzo del totale. Come sempre ci forniscono un balletto di cifre che si contradicono tra loro, ma un fatto resta certo: a morire non sono solo i non vaccinati. Hanno sempre sostenuto la tesi che il test sierologico non conta, che c’è la memoria delle cellule T a fare fede per una presunta protezione anche in mancanza degli anticorpi. Peccato però che un modo accessibile a tutti per poter evidenziare questo dato non sia stato ancora approntato e finché non si può misurare, a me hanno insegnato che non si può parlare di scienza. Mi chiedo perciò come si possa, in mancanza di dati certi per poter fare un confronto, dire che prima c’era protezione e adesso invece è finita? Come si fa a dire che in estate la gente non si ammalava perché aveva la protezione del vaccino (ricordo che la campagna vaccinale ha preso consistenza proprio nei di mesi maggio e giugno) o piuttosto perché con il caldo come abbiamo visto il virus risulta essere meno aggressivo tanto è vero che non ci sono ammalati neanche tra i non vaccinati? La domanda che mi faccio a riguardo è su quali dati si basano per capire questa cosa? Se non si può dimostrare, e questo è quello che conta se parliamo di scienza, si può anche pensare che chi si è ammalato non sia coperto ora ma magari non lo era neanche prima! Sappiamo benissimo infatti che l’immunizzazione non avviene automaticamente a seguito del vaccino, ma solo se a seguito del vaccino vi è risposta del sistema immunitario. Il fatto che ormai anche i vaccinati contagiano, si ammalano e muoiono è assodato, ma a giustificare i morti vaccinati ora ho sentito dire che a morire sono persone anziane con diverse patologie croniche pregresse (a dirlo anche il Prof. Vaia, Direttore dello Spallanzani di Roma). Come a dire che il vaccino nulla poteva perché un paziente di quel tipo era comunque spacciato! Ma questo stride con quanto invece veniva attuato in precedenza quando invece si trattava di fare la conta dei morti Covid dove succedeva che se a morire era un anziano con cinque patologie croniche pregresse solo per il fatto di essere positivo diventava automaticamente un morto Covid e andava ad aumentare la lista delle vittime della pandemia, stessa cosa per i malati oncologici terminali ma anche per tutti gli altri. Insomma prima se era un anziano con cinque patologie croniche pregresse bastava fosse positivo ed era un morto Covid, ora se a morire di Covid è lo stesso anziano con le stesse patologie ma vaccinato, si trova giustificazione nel fatto che era già con mille problemi e perciò quasi a dire che tanto doveva morire lo stesso. E se tanto doveva morire lo stesso perché imporre, con la scusante che sono gli untori che fanno morire i fragili, la vaccinazione ai bambini di cinque anni? Lasciando da parte il fenomeno paradosso di Simpson secondo cui risulta normale che all’aumentare dei vaccinati risultino tra loro aumentati i positivi, gli ammalati e i morti (ma non ci avevano detto che con il vaccino si evitava di avere malattia in forma grave?), ora con quello che sta succedendo e con i posti letto in ospedale occupati tra il 33 e il 50% da malati vaccinati (secondo i dati che ci danno) chi si preoccupava di non trovare posto letto in ospedale, per altre cause che non sia covid, a causa dei soli malati senza vaccino si deve mettere il cuore in pace e accettare che invece non è così. A occupare i posti letto ci pensano entrambe le categorie e quindi anche vaccinati con doppia ma anche tripla dose. Adesso salta fuori anche, per stringere sempre di più il cappio al collo di chi la pensa in modo diverso, che i tamponi, in questo momento usati da chi li ha scelti per potersi recare al lavoro come alternativa al vaccino, (sbaglio o dicevano che c’era la libertà di scegliere?) sono al 50% fallaci. Perdonatemi se chiedo: ma vi accorgete solo adesso dopo averne fatti milioni e milioni che sono fallaci? E perché solo adesso? Sentiamo dire che un tampone non dimostra sicurezza perché un negativo dopo due ore se incontra un positivo può a sua volta contagiarsi. E non succede per caso anche a un vaccinato? Ce l’hanno detto proprio gli esperti che il vaccino non è sterilizzante e che perciò un vaccinato permette il contagio e anche la sua diffusione tanto quanto un non vaccinato. In più da dire c’è anche un’altra cosa importantissima: se uno non vaccinato si fa il tampone ed è positivo lo viene a sapere e si mette in isolamento, se invece è un vaccinato ad essere positivo asintomatico e non lo sa perché non ha obbligo del tampone e può con il suo green pass andare dappertutto, quello diventa ancora più pericoloso perché diffonde in modo indiscriminato il virus in ogni ambiente dove passa senza saperlo. Sulla base di questo è ancora giustificato continuare a dire che chi non si vaccina va a ledere la libertà degli altri, è giustificato dire che chi non si vaccina non ha etica morale ed è fuori dal Vangelo? Con buona pace anche del Patriarca di Venezia Mons. Moraglia che l’ha detto proprio domenica scorsa, direi proprio di no! E poi se il tampone si deve abolire perché non dà più risultati attendibili perché in qualsiasi trasmissione televisiva Rai, Mediaset e altre, agli ospiti per andare in studio anche se hanno il green pass da vaccino devono fare un tampone nasofaringeo per escludere la positività? È solo a me che questa cosa non sembra per niente coerente?
Il motivo per cui le strutture ospedaliere avevano ed hanno tuttora interesse a far rientrare il più possibile i pazienti in terapia intensiva come pazienti Covid anche se non erano e non sono tali, è facilmente comprensibile se andiamo a vedere gli importi per la loro remunerazione (usciti in gazzetta ufficiale venerdì 19 novembre) che il Governo ha previsto per un giorno di ricovero di questi: per quello ordinario 3713 euro al giorno e per la terapia intensiva 9697 sempre al giorno. Devono esserci ulteriori spiegazioni o è sufficiente per capire?
Dicevo prima che si è partiti con la terza dose, ma mi chiedo se ha senso fare un terzo richiamo di un vaccino che copre solo una piccola porzione di virus che nel corso di quest’anno è già mutato innumerevoli volte e che perciò neanche si sa se possa essere ancora utile nella risposta anticorpale che induce? Tante domande che si aggiungono a molte altre che ho già fatto e alle quali ancora non è arrivata risposta, spero solo che per darle non si prendano il tempo che Pfizer ha chiesto per dare tutti i documenti relativi al farmaco/vaccino che stiamo testando noi in questo momento: 55 ANNI! Hanno infatti fatto sapere che li consegneranno entro il 2076. Anche se non si è complottisti un po' di puzza di marcio credo sia lecito sentirla.