01/11/2025
Più della metà delle persone che la mattina si stringono nel vagone della metropolitana ha problemi di insonnia. Il 70 per cento dei giovani fuori dalle università fra una lezione e l’altra o che hanno appena cominciato a lavorare convive con sbalzi d’umore o sintomi dello spettro depressivo. Una persona su cinque che si fa largo nella folla mentre attraversa la città ha assunto ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici o stabilizzanti dell’umore.
La salute mentale in Italia è una questione di ordini di grandezza. È difficile riassumere l’impatto dei diversi disturbi psichici in modo univoco attraverso dei dati – quelli citati finora si riferiscono al Rapporto Italia di Eurispes dello scorso anno – ma, per quanto empiriche o parziali, tutte le analisi raccontano che la cura del benessere psicologico è una priorità per un numero sempre più crescente di persone.
Secondo l’ultimo Health Service Report di Ipsos, uscito a inizio ottobre, il 41 per cento degli italiani pensa che i disturbi psichici siano il problema di salute principale del Paese – secondo solo al cancro, indicato dal 60 per cento del campione – nel 2024 era il 35 per cento e nel 2018 solo il 18 per cento.
L’articolo completo di Paolo Tomasi sul nuovo numero de L’Espresso