07/08/2023
Il racconto di luglio di Nicolò Targhetta, attraverso il gioco delle parole crociate, ci conduce in un percorso in cui le domande si trasformano in potenti metafore su questioni esistenziali che ci possiamo trovare ad affrontare nel corso della vita, invitandoci a trovare quelle risposte che rispecchiano il nostro io interiore.
La grafica è dell’illustratrice Amandine Delclos
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- Com'è l'acqua?
- Un brodo. Ti vieni a fare il bagno?
- Finisco le parole crociate.
- Ancora con ste parole crociate.
- Son difficili.
- Difficili. Ma con chi credi di parlare? Io son stato azzurro.
- Di che?
- Di enigmistica.
- Azzurro di enigmistica.
- Certo, ho stretto la mano a Bartezzaghi. E sai che mi ha detto?
- Che ti ha detto?
- Lei, caro giovanotto, è davvero un solutore più che abile.
- A te.
- A me. Non so se ci rendiamo conto.
- Guarda che sono veramente difficili.
- Patetico. Scommetto che guardi le soluzioni.
- Beh, qualche volta...
- Per quello che non riesci. Le soluzioni non si guardano mai. Così ti rammollisci.
- Però se mi devi far la morale...
- No, semplicemente ti sto insegnando che esiste un codice d’onore fra noi crociati. Un bushido
enigmistico che va rispettato.
- Cioè?
- Devi far finta che le soluzioni non esistano. Che pagina 46 non ci sia proprio. Solo così impari. Solo così
diventi in grado, come me, di chiudere uno schema libero in dieci minuti.
- Va bene, grazie per la lezione. Adesso le facciamo o no ste parole crociate?
- Quando vuoi.
- Allora, uno orizzontale: solco sul fianco di un vulcano. Sette lettere.
- Barraco.
- Cinque verticale: superfluo. Undici lettere.
- Pleonastico.
- Uau.
- Avanti, avanti.
- Tre orizzontale: negazione di ogni esistenza fuori della propria. Sono dieci lettere.
- Solipsismo.
- Ma sei un mostro.
- Te l’avevo detto. Prossima.
- Nove verticale: perché in questo periodo ti senti così?
- ...
- ...
- ... non ho capito.
- Nove orizzontale: perché in questo periodo ti senti così?
- Cioè, aspetta, io devo rispondere perché mi sento così in questo periodo.
- Sì. Nove lettere.
- Ma io non lo so perché in questo periodo mi sento così.
- Come non lo sai? Avevi detto che le sapevi fare. Azzurro di enigmistica.
- Ma come fa uno a rispondere a una domanda del genere, in nove lettere poi.
- Eh che devo fa, qui son nove. Va be' ci torniamo dopo.
- Ecco, meglio.
- Sedici verticale: perché a volte mi comporto come non vorrei?
- Ma che...
- La sai?
- Non... no.
- Perso un po’ lo slancio, eh?
- Ma cosa vuol dire perso un po’ lo slancio?! Ma ti sembrano definizioni?
- Oh, non prendertela con me, non le ho mica scritte io ste parole crociate. Andiamo alla prossima?
- Sì...
- Muscolo del collo con inserzioni allo sterno. Ventuno lettere.
- Sternocleidomastoideo!
- Oh lo vedi! Lo vedi che le sai.
- Forse prima è stato solo un momento...
- Ma sì, prossima. Diciotto orizzontale. Come faccio a sapere se sto facendo la cosa giusta?
- Eddai!
- Se non lo sai, non la sai.
- Quante lettere?
- Dieci.
- In dieci lettere c’è la risposta a “come faccio a sapere se sto facendo la cosa giusta?”
- Evidentemente. Hai anche una “c” di sternocleidomastoideo.
- Non lo so. Come posso saperlo?
- Ma non avevi stretto la mano a Bartezzaghi?
- Vediamo le soluzioni.
- No.
- Come no?
- Non si guardano le soluzioni. L’hai detto tu. C’è un bushido.
- Ma sticazzi il bushido, io devo conoscere certe cose! Devo capire come sapere se sto facendo la cosa
giusta. Perché mi sento così. Perché mi comporto così.
- Se guardiamo le soluzioni ti rammollisci, ricordi?
- ...
- Dai facciamo quelle facili. Quelle da due lettere.
- Okay.
- Eccola cinquantadue orizzontale: sei felice?
- ...
- Due lettere.
- Grazie al c***o che son due lettere! O è sì o è no.
- Bravo, dai che ce l’hai. Rispondi.
- Io... non so se voglio rispondere.
- Vuoi che facciamo un incrocio, ancora più semplice: se viene fuori una o è no, se viene fuori una i è sì.
- No.
- Non nel senso che...
- Nel senso che adesso non credo di avere il coraggio di scoprirlo se sono felice.
- Va bene, allora non rispondiamo.
- E che facciamo?
- Se vuoi possiamo guardare le soluzioni. Stanno là già pronte.
- Non lo so, mi sembra troppo semplice così.
- Sì, sono d’accordo. E allora aspettiamo e ci pensiamo finché non troviamo delle risposte che funzionino
per te.
- Mi dai una mano?
- Certo.
- Grazie.
- Però prima bagno?
- Bagno.