19/06/2025
𝐋𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚
5 sono le patologie che più di frequente portano dolore alla spalla:
⟶ sindrome da impingement;
⟶ tendinite calcifica;
⟶ lesione alla cuffia dei rotatori;
⟶ spalla congelata;
⟶ lussazione.
𝐋𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚
I traumi e l’invecchiamento cellulare contribuiscono alla degenerazione delle superfici e dei tessuti che compongono l’articolazione.
Per questo motivo, da alcuni anni gli specialisti della spalla utilizzano alcune tecniche rigenerative che si basano sull’infiltrazione di cellule autologhe [prelevate dallo stesso paziente], purificate, e utilizzate per favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati.
Hanno una doppia azione: contribuiscono a lenire l’infiammazione ed aumentano il naturale potenziale rigenerativo dei tessuti nei quali sono iniettate.
Per questo motivo, nel definire queste tecniche, si parla di medicina rigenerativa.
𝐈𝐥 𝐏𝐑𝐏
Il Plasma Ricco in Piastrine [PRP], anche detto "gel piastrinico", è un preparato che si ottiene centrifugando il sangue prelevato dal paziente stesso per depurarlo e separare la componente piastrinica.
Si tratta quindi di un concentrato di piastrine, ricco di fattori di crescita ed utile a stimolare la rigenerazione dei tessuti danneggiati.
L’infiltrazione di PRP è una tecnica che ha il vantaggio di essere caratterizzata da scarsa invasività, che la rende ripetibile molte volte senza alcuna controindicazione.
Essendo materiale autologo, non può produrre reazioni antigeniche di intolleranza o rigetto.
Si esegue in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero.
𝐋𝐞 𝐜𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢
La tecnica Lipogems® si basa sul prelievo di cellule staminali mesenchimali del tessuto adiposo, attraverso una piccola liposuzione.
Queste cellule sono poi trattate per filtrazione, con lo scopo di eliminare le impurità eventualmente presenti, prima di essere applicate, sempre per infiltrazione, alla parte anatomica da rigenerare.
Gli svantaggi del Lipogems, rispetto al PRP, consistono invece nell’invasività, leggermente maggiore, e nella necessità di affrontare la procedura in sala operatoria.
𝐈𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐝𝐞𝐚𝐥𝐞
Idealmente, non esistono pazienti cui la medicina rigenerativa non sia di giovamento.
È però vero che le potenzialità di rigenerazione si riducono gradualmente con l’età e, nei pazienti più anziani, è quindi prevalente l’azione antinfiammatoria, rispetto a quella rigenerativa.
D’altra parte, la bassa invasività e gli effetti secondari quasi inesistenti rendono la medicina rigenerativa estremamente sicura, se è praticata da specialisti.
Le uniche vere controindicazioni sono per i pazienti che soffrono di infezioni serie, malattie autoimmuni o tumori, perché i trattamenti potrebbero avere effetti negativi su queste patologie.
𝐈 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚
Le tecniche di medicina rigenerativa sono in grado di massimizzare il potenziale rigenerativo e placare l’infiammazione presente nelle articolazioni.
Come abbiamo detto, la seconda proprietà è sempre riscontrabile, mentre la prima può essere notevolmente limitata dall’età avanzata del paziente e questa è una caratteristica da tenere in considerazione nel valutare gli esiti di una procedura.
Trattandosi di tecniche relativamente nuove, che probabilmente hanno ancora molte potenzialità da sviluppare, è normale che abbiano stimolato l’immaginazione di molti tra voi.
Considerando “l’altra faccia della medaglia”, è doveroso specificare che la medicina rigenerativa non consente di ricreare dal nulla strutture anatomiche troppo deteriorate o addirittura non più esistenti.