Dr. Giuseppe Pacelli

Dr. Giuseppe Pacelli Mi chiamo Giuseppe Pacelli e sono un chirurgo ortopedico specializzato in patologie della spalla. Sono “teacher” in Chirurgia Artroscopica della Spalla.

Sono il dr. Giuseppe Pacelli, sono consulente per la F.I.S.I. [Federazione Italiana Sport Invernali].

La SLAP, dall’inglese “Superior Labral tear from Anterior to Posterior”, è una lacerazione che interessa il cercine glen...
28/07/2025

La SLAP, dall’inglese “Superior Labral tear from Anterior to Posterior”, è una lacerazione che interessa il cercine glenoideo - o labbro glenoideo - la cui parte superiore si strappa.

Questo utile articolo ne analizza i tratti salienti, dividendo lo studio in 3 approfondimenti correlati:
⟶ i sintomi;
⟶ il percorso di cure;
⟶ la riabilitazione.

La lesione SLAP è una lacerazione del cercine glenoideo.

La nostra infografica settimanale vuole approfondire il tema legato al grande capitolo della lussazione della spalla.Cau...
24/07/2025

La nostra infografica settimanale vuole approfondire il tema legato al grande capitolo della lussazione della spalla.

Causata nella maggior parte dei casi da un evento traumatico, la lussazione della spalla si verifica quando la testa dell’omero fuoriesce totalmente - o parzialmente [sublussazione] - dalla cavità glenoidea.
A seconda della posizione assunta dalla testa dell’omero, si può parlare di:
⟶ lussazione anteriore, più comune;
⟶ lussazione posteriore, meno frequente.

L'attenzione maggiore deve essere posta, oltre ovviamente alla manovra di riduzione, soprattutto alle conseguenze di una lussazione, e all'instabilità di spalla dovuta alla iperlassità dei tessuti della cuffia dei rotatori che non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di mantenimento delle ossa della spalla nella loro sede naturale.

In caso di lussazione recidivante o di instabilità cronica della spalla, la tecnica artroscopica, sfruttando la sua poca invasività chirurgica, permette di riparare e ritensionare i tendini, centrando nuovamente e correttamente la testa omerale.

Le lussazioni scapolo omerali, le sublussazioni e i danni capsulo-legamentosi vengono riparati sempre tramite infissione di ancorette metalliche o suture intra-ossee con fili molto resistenti.

[per approfondire: ⟶ https://giuseppepacelli.it/lussazione-spalla]

L'utilizzo del PRP - e più in generale della medicina rigenerativa - ha valore, per i pazienti che soffrono di patologie...
21/07/2025

L'utilizzo del PRP - e più in generale della medicina rigenerativa - ha valore, per i pazienti che soffrono di patologie tendinee della spalla, essenzialmente per due motivi:
⟶ per lenire il dolore, grazie al potenziale antinfiammatorio;
⟶ per indurre un'azione rigenerativa.

Mentre l’effetto antinfiammatorio è sempre riscontrabile, quello di rigenerazione è più efficace, in linea generale, nelle persone più giovani che conservano ancora una notevole capacità di recupero.

Questo ovviamente non significa che pazienti un po' più anziani non possano comunque beneficiare della funzione antinfiammatoria indotta attraverso queste tecniche.

Ecco quindi che il nostro appuntamento settimanale è dedicato proprio alla cura non invasiva delle lesioni alla cuffia dei rotatori, indagando gli effetti positivi, i limiti e le applicazioni di questa tecnica.

Potenziale rigenerativo e antinfiammatorio.

L'infografica di questa settimana è dedicata al grande capitolo delle patologie della spalla che riguarda la tendinite c...
17/07/2025

L'infografica di questa settimana è dedicata al grande capitolo delle patologie della spalla che riguarda la tendinite calcifica, e alla differenza tra cura delle cause e delle conseguenze.

Molti di voi la conoscono con il termine "periartrite", un nome generico che definisce una patologia specifica: la tendinite calcifica, appunto.

Ed ecco il punto chiave: la calcificazione non è il vero problema, non è quindi l’eziopatogenesi [la causa], ma è un effetto che porta il tendine a calcificarsi.

Generalmente in queste patologie, che sono molto frequenti, si tende a combattere la calcificazione come fosse la causa, anche se spesso tali calcificazioni sono delle vere e proprie lesioni con disinserzione del tendine dalla testa omerale, che confluiscono quindi nel grande capitolo delle lesioni tendinee.

Una delle situazioni che più frequentemente mi capita di vedere in ambulatorio è proprio un paziente che ha avuto più episodi di tendinite calcifica, trattati molto spesso con onde d’urto, o ancora con la vecchia metodica di infiltrazione di cortisone.

Il beneficio momentaneo non risolve il problema che dopo qualche tempo tenderà a ripresentarsi.

In alcune situazioni venivano anche eseguiti dei lavaggi endoscopici sotto guida ecografica proprio perché la calcificazione veniva considerata come elemento principale del problema.

A differenza delle onde d’urto e dei lavaggi sotto guida ecografica, che si preoccupano essenzialmente di eliminare la calcificazione, la chirurgia artroscopia permette di risolvere la causa del problema, in quanto elimina sì la calcificazione e l’eventuale attrito dell’acromion ricurvo, ma soprattutto ripara il tendine lesionato o disinserito dalla testa omerale.

Grande affetto e un ricordo importante mi legano ad Alessandro Nesta, difensore insuperabile e uno dei “ragazzi di Berli...
14/07/2025

Grande affetto e un ricordo importante mi legano ad Alessandro Nesta, difensore insuperabile e uno dei “ragazzi di Berlino” che ha portato in Italia la coppa del mondo del 2006.

Il team di chirurghi mi ha visto impegnato di un'importante riparazione di una lesione tendinea, che non gli permetteva le stesse prestazioni sportive a cui ci aveva abituato.

Come sempre, il merito è in buona parte del paziente che, con grande determinazione, deve affrontare il percorso post-operatorio.

Mi piace pensare però che, dietro ai suoi successi, ci sia anche la ragione per cui faccio con grande impegno questo lavoro: migliorare la qualità della vita dei miei pazienti, qualsiasi essa sia.

Un grande ricordo mi lega ad Alessandro Nesta, campione del Mondo e difensore insuperabile. Il team di chirurghi, allora capitanata dal prof. Taverna, mi ha visto protagonista di un'importante riparazione di una lesione tendinea che gli provocava continue lussazioni alla spalla.

La cuffia dei rotatori è costituita da 4 muscoli [e relativi tendini]:⟶ sovraspinato [superiormente];⟶ sottoscapolare [a...
10/07/2025

La cuffia dei rotatori è costituita da 4 muscoli [e relativi tendini]:
⟶ sovraspinato [superiormente];
⟶ sottoscapolare [anteriormente];
⟶ sottospinato [posteriormente];
⟶ piccolo rotondo [posteriormente].

Tra i quattro muscoli che compongono la cuffia dei rotatori, il sovraspinato è quello che si lesiona più frequentemente. In realtà quando si parla di rottura della cuffia dei rotatori non si fa riferimento a lesioni muscolari, ma tendinee.

Le soluzioni? Parlate con un chirurgo super specialista nelle patologie della spalla, saprà studiare l'iter terapeutico più corretto per ogni paziente.

Terapie conservative, e medicina rigenerativa [PRP e Lipogems] sono una risorsa importante, prima di ricorrere alla chirurgia.

«In caso di infiammazione alla cuffia dei rotatori, un approccio conservativo è sempre il primo a cui pensare.»All'inter...
07/07/2025

«In caso di infiammazione alla cuffia dei rotatori, un approccio conservativo è sempre il primo a cui pensare.»

All'interno di una strategia fisioterapica coerente, la Tecarterapia è una tecnica efficace per ridurre il dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti.

In questo approfondimento analizziamo insieme come funziona la Tecar, a cosa serve, e quando è utile proprio per contrastare il dolore alla spalla, in particolare alla cuffia dei rotatori.

In caso di infiammazione alla cuffia dei rotatori.

Ogni mese più di 75.000 persone visitano il mio sito internet chiedendomi informazioni sui sintomi, le cause e le cure m...
03/07/2025

Ogni mese più di 75.000 persone visitano il mio sito internet chiedendomi informazioni sui sintomi, le cause e le cure migliori per le principali patologie della spalla.

Anche sulla mia pagina Facebook – ogni giorno – più di 85.000 persone condividono esperienze e creano conversazioni riguardo il loro percorso terapeutico.

Questi risultati, per me, sono più che numeri, perché dietro ogni interazione, ogni click, ogni commento, c'è una persona: una persona che prova dolore e che cerca una soluzione corretta ed efficace al proprio problema.

Tutto questo è stato possibile solo grazie a un’intuizione che ho avuto circa 5 anni fa: mettere a disposizione parte del mio tempo libero per fornire ai pazienti tutte le informazioni necessarie per essere consapevoli - e protagonisti - del proprio percorso di guarigione.

Dedico a tutti voi il mio ringraziamento per l'affetto, la costanza e la dedizione con cui mi seguite, giorno dopo giorno: tutto questo è uno stimolo per migliorarmi e aiutarvi ancora di più.

Grazie,
Dr. Giuseppe Pacelli

La lussazione della spalla si verifica quando la testa dell’omero fuoriesce totalmente, o parzialmente [sublussazione], ...
30/06/2025

La lussazione della spalla si verifica quando la testa dell’omero fuoriesce totalmente, o parzialmente [sublussazione], dalla cavità glenoidea, ovvero il punto in cui si articola con la scapola.

L’attenzione maggiore deve essere posta, oltre che ovviamente sulla manovra di riduzione, sulle conseguenze di una lussazione e sull’instabilità di spalla dovuta alla iperlassità dei tessuti della cuffia dei rotatori che non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di mantenimento delle ossa della spalla nella loro sede naturale.

Il nostro approfondimento settimanale è dedicato allo studio dei sintomi, delle cause, della diagnosi e del percorso di cure di una lussazione, con grande attenzione anche ai tempi di recupero.

È importante curarla in modo preciso per evitare instabilità e recidive.

𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬'𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐚?La spalla congelata è una patologia infiammatoria molto dolorosa della spalla.Ma perché, ...
26/06/2025

𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬'𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐚?

La spalla congelata è una patologia infiammatoria molto dolorosa della spalla.

Ma perché, se solitamente un'infiammazione viene associata al caldo, in questo caso avviene il contrario e addirittura si associa al congelamento?

Presto detto: l'infiammazione causa un ispessimento del tessuti così doloroso che il nostro organismo mette in atto un meccanismo di autodifesa che di fatto blocca [congela] la spalla, prevenendo l'aggravarsi della lesione.

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞?

Le cause sono da ricercarsi nella correlazione con:
⟶ patologie primarie come il diabete, malattie autoimmuni, malattie della tiroide;
⟶ patologie secondarie come una lesione tendinea della cuffia dei rotatori;
⟶ somatizzazione di alcune patologie psicologiche.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐥𝐚?

I due sintomi più importanti e comuni sono:
⟶ dolore intenso, soprattutto di notte,
⟶ difficoltà a compiere movimenti.

Il dolore di solito si concentra nella parte superiore della spalla ma può estendersi all’intero distretto anatomico, anche perché la spalla congelata può essere conseguenza di un trauma subito o del deterioramento di alcune delle strutture anatomiche circostanti, come per esempio la cuffia dei rotatori.

I sintomi dolorosi all’inizio della patologia di solito sono legati al movimento del braccio, ma nelle fasi successive possono manifestarsi anche a riposo.

Non sono pochi i pazienti che considerano estremamente fastidioso il disturbo che può recare al sonno, costringendo chi è affetto dalla capsulite adesiva a prestare molta attenzione alla posizione in cui dorme per non essere svegliato dal dolore a seguito di un involontario movimento “sbagliato”.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞𝐯𝐨𝐥𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚?

La spalla congelata solitamente segue un decorso che si può riassumere in tre fasi:
⟶ la fase detta di “raffreddamento”, durante la quale la spalla perde progressivamente mobilità ed il dolore aumenta. Può durare da sei settimane a nove mesi;
⟶ la fase detta “congelamento”, durante la quale il dolore migliora leggermente ma la rigidità articolare è al massimo. Il raggio dei movimenti possibili è minimo e in genere si verifica dai quattro ai nove mesi;
⟶ la fase detta di “disgelo”, dalla durata molto variabile [tra i sei mesi ed i due anni], durante la quale il dolore e la rigidità dell’articolazione si risolvono lentamente.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐫𝐥𝐚?

Il benefico fisioterapico è molto spesso limitato perché la rigidità della spalla è sempre correlato ad una causa patologica diversa.

Il movimento può essere recuperato attraverso un buon protocollo rieducativo che include – molto spesso – l’intervento chirurgico in artroscopia di liberazione a 360°della capsula [capsular release] intorno alla glena, facendo di fatto recuperare il movimento articolare.

Se la spalla congelata è associata a una lesione tendinea, è possibile comunque risolvere entrambe le patologie in un unico atto operatorio.

In buone mani chirurgiche e in buone mani fisioterapiche si può dunque eseguire, in un unico atto, sia la riparazione del tendine, quindi la causa principale che porta al blocco della spalla, sia “sbloccare” la spalla stessa.

La   sindrome_da_impingement, o conflitto subacromiale, è dovuta all'aumento dell'attrito dei tendini della cuffia dei r...
23/06/2025

La sindrome_da_impingement, o conflitto subacromiale, è dovuta all'aumento dell'attrito dei tendini della cuffia dei rotatori - in particolare del sovraspinato - causato dal restringimento dello spazio fra la testa omerale e l’acromion, spazio dove scorrono proprio i tendini.

Gesti atletici o normali mansioni lavorative ripetute, squilibri muscolari o irregolarità del profilo acromiale, provocano l’aumento dell’attrito all’interno di questo spazio causando fenomeni infiammatori o vere e proprie lesioni tendinee.

Riconoscere i sintomi permette di rivolgersi al chirurgo che indicherà l'iter terapeutico più corretto.

Questa patologia è quella che vede intervenire più spesso – come “second look” – gli ortopedici esperti, poiché la sindrome da conflitto viene risolta dai chirurghi poco esperti soltanto attraverso la limatura dell’osso acromiale [acromionplastica appunto] che allevia per pochi mesi la sintomatologia, portando però i pazienti a provare lo stesso dolore e ad avvertire una forza ridotta per la mancata riparazione della lesione tendinea, spesso conseguente a tale attrito.

Limare tale anomalia anatomica, ripristinando lo spazio più ampio acromion-omerale come unico intervento, non è la risoluzione del problema, ma è parte di un intervento più ampio che generalmente riguarda la riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori.

L’acromionplastica quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, non deve essere un atto chirurgico isolato, ma la fase dell’intervento che permette di avere un miglior spazio di scorrimento dei tendini della cuffia dei rotatori.

Sintomi più comuni, terapie conservative o chirurgiche.

𝐋𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚5 sono le patologie che più di frequente portano dolore alla spalla:⟶ sindrome da impingement;⟶...
19/06/2025

𝐋𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚

5 sono le patologie che più di frequente portano dolore alla spalla:
⟶ sindrome da impingement;
⟶ tendinite calcifica;
⟶ lesione alla cuffia dei rotatori;
⟶ spalla congelata;
⟶ lussazione.

𝐋𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚

I traumi e l’invecchiamento cellulare contribuiscono alla degenerazione delle superfici e dei tessuti che compongono l’articolazione.

Per questo motivo, da alcuni anni gli specialisti della spalla utilizzano alcune tecniche rigenerative che si basano sull’infiltrazione di cellule autologhe [prelevate dallo stesso paziente], purificate, e utilizzate per favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati.

Hanno una doppia azione: contribuiscono a lenire l’infiammazione ed aumentano il naturale potenziale rigenerativo dei tessuti nei quali sono iniettate.

Per questo motivo, nel definire queste tecniche, si parla di medicina rigenerativa.

𝐈𝐥 𝐏𝐑𝐏

Il Plasma Ricco in Piastrine [PRP], anche detto "gel piastrinico", è un preparato che si ottiene centrifugando il sangue prelevato dal paziente stesso per depurarlo e separare la componente piastrinica.

Si tratta quindi di un concentrato di piastrine, ricco di fattori di crescita ed utile a stimolare la rigenerazione dei tessuti danneggiati.

L’infiltrazione di PRP è una tecnica che ha il vantaggio di essere caratterizzata da scarsa invasività, che la rende ripetibile molte volte senza alcuna controindicazione.

Essendo materiale autologo, non può produrre reazioni antigeniche di intolleranza o rigetto.

Si esegue in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero.

𝐋𝐞 𝐜𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢

La tecnica Lipogems® si basa sul prelievo di cellule staminali mesenchimali del tessuto adiposo, attraverso una piccola liposuzione.

Queste cellule sono poi trattate per filtrazione, con lo scopo di eliminare le impurità eventualmente presenti, prima di essere applicate, sempre per infiltrazione, alla parte anatomica da rigenerare.

Gli svantaggi del Lipogems, rispetto al PRP, consistono invece nell’invasività, leggermente maggiore, e nella necessità di affrontare la procedura in sala operatoria.

𝐈𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐝𝐞𝐚𝐥𝐞

Idealmente, non esistono pazienti cui la medicina rigenerativa non sia di giovamento.

È però vero che le potenzialità di rigenerazione si riducono gradualmente con l’età e, nei pazienti più anziani, è quindi prevalente l’azione antinfiammatoria, rispetto a quella rigenerativa.

D’altra parte, la bassa invasività e gli effetti secondari quasi inesistenti rendono la medicina rigenerativa estremamente sicura, se è praticata da specialisti.

Le uniche vere controindicazioni sono per i pazienti che soffrono di infezioni serie, malattie autoimmuni o tumori, perché i trattamenti potrebbero avere effetti negativi su queste patologie.

𝐈 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚

Le tecniche di medicina rigenerativa sono in grado di massimizzare il potenziale rigenerativo e placare l’infiammazione presente nelle articolazioni.

Come abbiamo detto, la seconda proprietà è sempre riscontrabile, mentre la prima può essere notevolmente limitata dall’età avanzata del paziente e questa è una caratteristica da tenere in considerazione nel valutare gli esiti di una procedura.

Trattandosi di tecniche relativamente nuove, che probabilmente hanno ancora molte potenzialità da sviluppare, è normale che abbiano stimolato l’immaginazione di molti tra voi.

Considerando “l’altra faccia della medaglia”, è doveroso specificare che la medicina rigenerativa non consente di ricreare dal nulla strutture anatomiche troppo deteriorate o addirittura non più esistenti.

Indirizzo

Busto Arsizio

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