![Le lesioni [dall’inglese:«Superior Labral tear from Anterior to Posterior»] sono una lacerazione che interessa il labb...](https://img5.findhealthclinics.com/513/681/1363550525136812.jpg)
16/10/2025
Le lesioni [dall’inglese:«Superior Labral tear from Anterior to Posterior»] sono una lacerazione che interessa il labbro glenoideo, un anello di cartilagine che - come una guarnizione - circonda l'articolazione della spalla poggiandosi nella sua porzione scapolare [glena], la cui parte superiore, appunto, si strappa.
𝐈𝐧𝐭𝐫𝐨
Il labbro [o cercine] glenoideo è un “anello” di cartilagine che serve a stabilizzare l’articolazione fra omero e scapola e ridurre l’attrito fra le due superfici ossee, evitando che vengano a contatto tra di loro.
È situato attorno alla cavità glenoidea, la fossa semicircolare posta all’estremità della scapola, dov’è normalmente è alloggiata la testa dell’omero.
𝐂𝐚𝐮𝐬𝐞
Le lesioni al cercine glenoideo superiore [SLAP] possono essere causate da traumi acuti o da movimenti ripetitivi della spalla.
Una lesione SLAP acuta può derivare da:
⟶ un incidente automobilistico;
⟶ una caduta su un braccio teso;
⟶ una trazione forte sul braccio, come quando si cerca di prendere un oggetto pesante;
⟶ un rapido movimento del braccio quando è superiore al livello della spalla;
⟶ una lussazione della spalla.
Le persone che praticano sport come baseball, tennis, pallavolo, golf, o il sollevamento pesi, possono procurarsi una lesione del cercine glenoideo a causa del movimento ripetuto della spalla.
𝐒𝐢𝐧𝐭𝐨𝐦𝐢
I sintomi più comuni di una lesione SLAP sono:
⟶ la sensazione di blocco durante l’esecuzione di alcuni movimenti, specialmente quelli che coinvolgono il sollevamento del braccio interessato;
⟶ una perdita di forza nell’articolazione, che può interessare in particolare, per l’appunto, i movimenti di sollevamento del braccio;
⟶ dolore alla spalla di intensità variabile, che si manifesta in modo pulsante dopo aver effettuato movimenti o piccoli sforzi e si intensifica quando la spalla è sottoposta a pressione o trazione;
⟶ la sensazione di imminente lussazione della spalla ogni volta che viene utilizzata o vi si applica una forza.
𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐞 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞
Il trattamento di questo tipo di lesione prevede inizialmente il ricorso ad antinfiammatori, applicazioni di ghiaccio e riposo.
Di solito questa fase iniziale ha lo scopo di alleviare il dolore e tenere sotto controllo l’infiammazione, mentre si decide la migliore strategia di trattamento. Sono pochi, tuttavia, i pazienti per i quali è possibile la guarigione senza ricorrere alla riparazione chirurgica della lesione.
𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐂𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐨
L’artroscopia è in assoluto la tecnica più utilizzata per la riparazione del cercine glenoideo.
Attraverso piccoli fori effettuati dal chirurgo nella pelle del paziente, si inseriscono una telecamera collegata ad un potente microscopio e gli strumenti chirurgici necessari alla procedura.
Rispetto alla tecnica classica, che prevede l’apertura di una ferita operatoria che interessa gran parte della spalla, la tecnica artroscopica ha il grande vantaggio di praticare solamente dei piccoli fori [10-12 millimetri circa].
Questo permette di risparmiare i tessuti muscolari e di recuperare funzionalità e mobilità dell’arto in tempi molto più rapidi, semplificando la riabilitazione ed ottenendo risultati decisamente migliori dal punto di vista estetico.
𝐓𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐝𝐢 𝐑𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐨
Dopo l’intervento, la spalla deve essere immobilizzata per 3-4 settimane per proteggere la parte riparata dai piccoli traumi che certamente subirebbe durante l’utilizzo, che potrebbero rovinare il risultato finale del trattamento.
Le procedure di riabilitazione devono essere considerate come parte integrante del trattamento ed essere seguite con impegno per ottenere il miglior risultato possibile dalla chirurgia; di solito, proseguono almeno per 6-8 settimane dopo l’intervento.
Sarà lo specialista, durante le visite di controllo, ad indicare i tempi opportuni per ricominciare l’attività sportiva, che dipendono dall’impatto dell’attività stessa su spalla e braccio.
Di solito questi sono comunque compresi fra i 3 ed i 6 mesi dall’operazione.