
30/11/2024
"Il classico mi ha insegnato che niente, a parte le trappole, è “tutto subito”, e che la fatica, il tempo, il lavoro di squadra sono tre beni necessari a migliorarsi. Gli obiettivi a lungo termine, che richiedono più pazienza e riguardano non solo me, ma anche la comunità in cui vivo, generano più felicità persino nell’attesa e nella frustrazione.
Siamo esseri desideranti, e senza sogni e ostacoli diventiamo vuoti.
Uno dei miei sogni è che ci vadano sempre più adolescenti, a innamorarsi di Catullo e di Kant. In ogni centro, periferia e provincia, che il classico sia quel che la scuola dovrebbe sempre essere: il vero incontro tra persone in fioritura senza differenze di ceto, religione, sesso; il vero ascensore sociale.
Solidarietà e riscatto, ossia: il futuro migliore."
Oggi su la mia ode, piena di gratitudine, al liceo classico e, insieme, alla scuola, alla cultura: motori di libertà, riscatto, solidarietà e amicizia.