Terapia Diaframmatica - Metodo Azimonti

Terapia Diaframmatica - Metodo Azimonti Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Terapia Diaframmatica - Metodo Azimonti, Medico, Via Longù n°10, Busto Arsizio.

Massoterapista, docente e terapista manuale sanitario, negli anni ho ideato un Metodo per correggere le posture disfunzionali attraverso un cambiamento neurologico e biomeccanico respiratorio.

🌐TENSEGRITÁ IN ODONTOIATRIA E  POSTURASono profondamente grato di essere qui oggi al fianco del Dr. JAY HARRIS LEVY rico...
19/09/2024

🌐TENSEGRITÁ IN ODONTOIATRIA E POSTURA

Sono profondamente grato di essere qui oggi al fianco del Dr. JAY HARRIS LEVY riconosciuto come uno dei massimi esperti mondiali in ambito dell'odotoiatria. I suoi corsi enfatizzano la fisiologia, l'anatomia, la biomeccanica e il ripristino dell'occlusione dentale. Gestisce uno studio dentistico privato a Portland, Oregon 🇺🇸, che si concentra su prevenzione, occlusione, odontoiatria restaurativa, disturbi delle vie aeree e dell'articolazione temporo-mandibolare.

La tensegritá che é una delle caratteristiche principale dei sistemi miofasciali unisce le parole tensione ed integrità, oggi in questi giorni di aggiornamento e studio ho la possibilità di approfondire le relazioni tra bocca e postura, come i tessuti compensano, si adattano nel tempo per sostenere e garantire la funzione.

Cari a me i concetti ripresi oggi anche sulla biomeccanica respiratoria presenti nel mio Metodo TERAPIA DIAFRAMMATICA®️ dove un cambiamento posturale, per esempio con aumento della flessione, influenzerà una o più risposte sul piano occlusionale e viceversa.

Ringrazio infine la Dr.ssa Silvia Marchionni faro dell'odotoiatria posturale per questa preziosa opportunità e Mario Mosconi per l'eccellente organizzazione del Simposio.

A domani!
Vi ringrazio
Gianluigi Azimonti
🌐www.terapiadiaframmatica.com

OBIETTIVO❓️LA VERTICALITÀ, SEMPRE‼️Basta una semplice camminata tra le persone per notare quante diverse sono le condizi...
15/08/2024

OBIETTIVO❓️

LA VERTICALITÀ, SEMPRE‼️

Basta una semplice camminata tra le persone per notare quante diverse sono le condizioni posturali di ognuno di noi, molte sono talmente disfunzionali che comporteranno purtroppo ad un intervento chirurgico; altre, se gestite correttamente, porteranno la persona ad un ripristino funzionale della verticalità e assenza di .

L'utilizzo sempre più smodato di cellulari, svariate attività lavorative e sportive, la mancanza nelle scuole di adatti programmi all'educazione motoria, ecc..., fino a diverse patologie della colonna vertebrale, come la (nella foto in allegato), portano a cambiamenti, adattamenti strutturali negli anni.

Il trattamento della scoliosi in TERAPIA DIAFRAMMATICA®️ non ha la necessità dell'utilizzo di supporti esterni correttivi e il paziente impara da subito ad adottare una respirazione funzionale che gioverà alla decompressione discale e recupero della verticalità.

Educare il corpo, passa nell'insegnare al paziente quali attivazioni compiere durante il trattamento e a casa quali esercizi specifici poi eseguire.

La Verticalità, passa (anche) da un respiro!

Buon Ferragosto
Vi ringrazio
Gianluigi Azimonti
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🔹️Nella foto:
scoliosi dx convessa (deviazione lombosacrale a destra e compenso toracico a sinistra, si noti come il laser fatto passare accanto alla prima deviazione porti facilmente a notare come la colonna curvi a sinistra tra le scapole. (scoliosi S italica)
N°4 trattamenti posturali + 1 inibizione neurologica motoria.

AL TUO FIANCO DAL TRAUMA ALLA COMPLETA RIPRESA... 🤲❤️Sono poco più delle 03 del mattino, lascio a fatica le calde copert...
12/04/2024

AL TUO FIANCO DAL TRAUMA ALLA COMPLETA RIPRESA... 🤲❤️

Sono poco più delle 03 del mattino, lascio a fatica le calde coperte di un letto, c'è silenzio intorno a me, in lontananza solo il fievole rumore di lavoratori presso una ferrovia, questo é il momento dove l'aggiornamento e lo studio preparano quotidianamente quanto mente cuore e mani dovranno conoscere per agire.

"Son sacrifici!" mi dissero con il dito puntato verso l'alto...☝️

Abbassai il capo e la mia bocca mormoró "Gratitudine" "direi"...
..lui non comprese la mia risposta... non sapeva che l'importante "è la Via", il valore che dai a ciò che fai; per me é per questi risultati

In cammino...(al vostro fianco)!
Una buona giornata 🖐
Gianluigi
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01/04/2024

❓️MA QUAL É L'ESAME CHE SERVE?

Quello che a volte mi sconvolge è la miriade di esami (radiografie in primis, TC, risonanze mai in carico, ecc...) che sono stati eseguiti nei decenni dai pazienti e alla mia domanda "che cosa si fosse fatto dopo questi esami" la risposta è nella maggior parte dei casi la solita "niente"; un antidolorifico, un antinfiammatorio, riposo o il classico trittico di elettromedicali (tecar,tens,onde d'urto/magnetoterapia).

Nel mio ambito lavorativo che è il recupero della funzionalità strutturale in ambito delle patologie, disfunzioni ortopediche quando queste non sono di interesse ancora chirurgiche, è FONDAMENTALE avere l'esame corretto per valutare realmente la condizione clinica che mi permetta di procedere correttamente e con risultati concreti senza ulteriore prolungarsi dei tempi.

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⭕️ Nel video in allegato, il Dr.Jorge Ojeda commenta che con una ECOGRAFIA DINAMICA IN CARICO (valutazione pre-sportiva dell'atleta) gli permette di osservare quali fattori di rischio potrebbero danneggiare lo sportivo durante un allenamento o una gara, osservazione migliore rispetto a quella che si ha dalla classica ecografia eseguita con paziente in passivo o al più con test dinamici.

In molte occasioni si osservano cambiamenti di funzionalità delle diverse strutture, che possono poi comportare un infortunio, solo valutandole durante il movimento (per questo il test é in dinamica e in carico) e così concretamente osserviamo la biomeccanica reale dei menischi, legamenti, collaterali, ecc...
Quando si applica il carico e il movimento, posso osservare protrusioni meniscali, incompetenze dei legamenti, instabilità, rotture parziali o altre situazioni in cui a volte lo sportivo non presenta ancora un quadro clinico definitivo con patologia conclamata.

La valutazione dinamica, mirata alla disciplina sportiva, permette di individuare alcuni dei fattori sopra menzionati (nel caso del ginocchio)e mi permette di affrontarli o gestirli prima che un infortunio possa complicare il quadro clinico.

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Non posso che essere completamente d'accordo con Dr. Ojeda, "questa!" è per me far PREVENZIONE, valutare difronte a ciò che abbiamo oggi quale potrebbe essere l'evoluzione futura del quadro clinico in base all'attività sportivo o lavorativa.

Buona domenica.
Vi ringrazio
Gianluigi Azimonti
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Rif.
https://www.instagram.com/medicinamuscular?igsh=N2xudDRlZm1yZXV3

29/03/2024

‼️DRENAGGIO LINFATICO MANUALE💧

"Vedo gli arti inferiori gonfi/edematosi"

"La mia pelle é tesa, sottile, lucida che tende a lacerarsi"

"Sento come tanti spilli che pungono la tua cute"

"Se premo con un dito la cute mi rimane una fossetta"

"Dopo un intervento chirurgico ho gli arti pesanti e freddi"

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Potrei andare avanti con altre decine di altre affermazioni nelle quali i pazienti tentano di spiegare una loro grave condizione di sofferenza del sistema linfatico che, perdendo il corretto funzionamento, diventa patologico prendendo il nome di .

Nel video paziente che dopo visita linfologica (il medico di riferimento é il/la linfologo/a) gli viene diagnostico un linfedema con componente anche cardiologica.

❓️COME È STATA TRATTATA LA PATOLOGIA?

1️⃣Programma di 4 trattamenti di drenaggio linfatico manuale e bendaggio compressivo fino alla completa remissione della patologia.

2️⃣Attesa del miglioramento clinico che migliora già dopo il secondo incontro e si stabilizza alla fine del quarto.

3️⃣ Supporto farmacologico con diuretico e al termine gambaletto su misura di 2 classe nel giorno stesso dell'ultimo trattamento.

A tutti coloro che dovessero ritrovarsi nelle condizioni del paziente del video suggerisco di non attendere l'aggravarsi del quadro clinico in quanto ll'imminente estate e il grande caldo, peggiorano la condizione patologica.

Alla prossima 🤲
Vi ringrazio!
Gianluigi Azimonti

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Oggi lo Studio era troppo piccolo per Giganti come te, sei davvero Grande Alessandro!Grazie di cuore🦾❤️Abbiamo un obiett...
13/03/2024

Oggi lo Studio era troppo piccolo per Giganti come te, sei davvero Grande Alessandro!

Grazie di cuore🦾❤️
Abbiamo un obiettivo, forza!!🦿
Gianluigi

27/02/2024

❗️ELIMINARE IL DOLORE CHE DURA DA10 ANNI...IN UNA SEDUTA

Le classiche frasi che sento sempre spesso sono : - "con il dolore ci convivo" -, - "ormai mi sono arresa/o" - accompagnate spesso da un senso di profondo sconforto e di impotenza.

Ed é proprio qui l'errore, "l'arrendersi" quando invece riconoscere il tipo di dolore ci permetterá di affrontarlo nel modo corretto.

É affascinante per me lo studio e la ricerca sul tema < dolore nel paziente > tant'é che dopo un enorme lavoro dopp 40 anni si è sentita la necessità, da parte della I.A.S.P - l’International Association for the Study of Pain - (Associazione Internazionale sullo studio del dolore) di darne una nuova definizione e che qui sotto vi riporto:

📚《 Il dolore è una spiacevole esperienza sensoriale ed emozionale associata, o che assomiglia a quella associata, a un danno tissutale attuale o potenziale. 》

Mi ci ritrovo completamente in questa definizione e sono pienamente d'accordo nel definirla principalmente UN'ESPERIENZA che ti accompagna ogni giorno, ti logora, vive dentro di te, alimentandosi delle tue esperienze e limitando purtroppo a volte anche la gioia di vivere dell'individuo.

Rileggendo attentamente la definizione sorge una domanda:

❓️"E QUANDO NON C'È UN REALE DANNO TESSUTALE CHE POSSA GIUSTIFICARLO, COME COMPORTARCI?

Vi ho allegato sotto un video e notiamo la presenza di 3 situazioni dello stesso paziente:

1️⃣ Paziente vigile che percepisce dolore alla spalla (potrebbe essere ad esempio un impingement/conflitto articolare) e autonomamente non riesce ad abdurre/"sollevare" l'arto superiore desto

2️⃣ Paziente vigile che percepisce dolore alla spalla e neanche passivamente riesce ad abdurre/"sollevare in lateralitá" l'arto superiore

3️⃣ Paziente sotto anestesia generale che non provando dolore, passivamente riescono a "sollevargli lateralmente" l'arto dimostrando che non vi era realmente una condizione alterata anatomica articolare che avrebbe potuto giustificarne la limitazione e/o eventualmente un intervento chirurgico!

È ovvio che non percependo dolore riusciamo a muoverci diversamente è con questo scopo che spesso abusiamo di antidolorifici e antinfiammatori anche se con scarsi risultati se non addirittura controproducenti se il dolore fosse conseguenza di altro, se non si lavorasse sulla causa che l'avesse generato, se fosse di origine biomeccanica e/o tantissimo altre situazioni.

❗️Questo video mi è servito per fare delle importanti considerazioni che mi sono servite per raggiungere l'obiettivo che descrivevo nel titolo.

Paziente:
- Età: 24 anni
- Giocatore di Football Americano in Nazionale 🇮🇹🏈
- VAS/Dolore inguinale (hanno sospettato una pubalgia) 9,5 sia dx che sx (Il valore max.é 10)
- Dolore presente da 10 ANNI
- Ipomobilitá in intra/extra rotazione coxofemorale
- Limitazione in abduzione ("allontanamento esterno di un arto dall'asse verticale") di 10/15 gradi sia dx che sx
- Scoliosi dx convessa
- No operazioni chirurgiche
- Ecc...

Proseguo con ulteriori valutazioni, test neurologici, di funzionalità articolare, viscerale, respiratori con la sua analisi biomeccanica, valutazione posturale in statica e dinamica, valutazione referti radiografici e diagnostici pregressi, ecc...

🔹️Il quadro clinico mi è chiaro!

Amalizzo i precedenti trattamenti e diversi terapisti sono intervenuti in precedenza, con manipolazioni, Tecar, massaggi senza portare un beneficio, ma nessuno che in 10 anni che lo abbia trattato con terapia neuromiofasciale con inibizione del dolore e anche sulla scoliosi.

Dalla mia valutazione non trovo un danno articolare e tessutale all'articolazione coxofemorale che possa essere di competenza chirurgica ma innvece noto quanto tenda questo paziente a proteggersi, irrigidirsi durante il trattamento vanificando la mia possibilità che intervenire profondamente sulle diverse strutture.

Memore del video voglio vedere se agendo sull'alterazione del percepito possa ritrovare un miglioramento del quadro funzionale e inizialmente uso delle tecniche di respirazione specifiche per il pavimento pelvico, tecniche di inibizione del dolore, alcune di queste sfruttano la stimolazione di agopunti su più meridiani altre l'utilizzo di apposite frequenze, toni binaurali e uno specifico effetto sonoro che permette una variazione nell'attività delle onde cerebrali verso le onde Theta (4-8 Hz). Queste onde sono quelle che ritroviamo nella meditazione, nell'introspezione, rilassamento profondo producendo una stimolazione profonda sensoriale uniforme.

Proseguo con terapia neuromiofasciale e con un paziente in un profondo stato di rilassamento. In assenza di danno anatomico è stato relativamente semplice intervenire sul dolore portando tutti i parametri sopra elencati in netto miglioramento (un esempio è l'abduzione di entrambi gli arti che è migliorata al termine della seduta da 10/15 gradi a 90 gradi)

Procederó prossimamente con il consolidamento delle correzioni apportate

❓️Forse si é guardato per tutto il tempo ai sintomi senza valutare la reale causa?
Non mi intressa l'effetto "wow", ogni paziente è a sè e a volte serve anche la presenza di dolore nella terapia sempre calmierata e gestita per comprendere la risposta terapeutica durante il trattamento

❗️Mi fermo e valuto dispiaciuto come possano essere passati 10 ANNI di dolore, di sofferenza per poi lasciarlo al termine della terapia con DOLORE ZERO 🤲

Una buona giornata!
Vi ringrazio
Gianluigi Azimonti
Terapia Diaframmatica - Metodo Azimonti
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DOLORI DA 30 ANNI‼️🔹️"Ho dolori da 30 anni, ma nessuno mi ha mai dato una spiegazione"Esordisce così questo nuovo pazien...
23/02/2024

DOLORI DA 30 ANNI‼️

🔹️"Ho dolori da 30 anni, ma nessuno mi ha mai dato una spiegazione"

Esordisce così questo nuovo paziente, over 50, caucasico (italiano), arrivato in Studio con diversi dolori:

articolazione temporo-mandibolare ("della bocca") è un serratore (durante la notte tende a serrare/"stringere" l'articolazione della bocca),

trapezio con diffuse presenze di manifestazioni parestesiche (vari formicolii) alle dita della mano,

colonna vertebrale-cervicale (dolore maggiore in estensione del capo), con limitazione del movimento nelle diverse posizioni,

colonna vertebrale-lombare lato sx con manifestazione neurologica del nervo sciatico,

colonna vertebrale-toracico con tensione durante l'atto respiratorio e dolore localizzato all'articolazione delle scapole,

al ginocchio sx (ha subito una operazione chirurgica di meniscectomia ossia l'asportazione di un menisco)

Procedo con la valutazione clinica e da una Risonanza Magnetica N. del 2005 👉noto una rettilineizzazione del tratto cervicale e la presenza di una inversione di curva con fulcro nella quarta vertebra cervicale, conseguenza di una malocclusione (causa primaria) originta da un "palato stretto" mai trattato chirurgicamente.
L'alterazione delle relazioni tra mandibola, mascella e tessuti molli annessi gli ha comportato un cambiamento della curva fisiologica cervicale che da una convessità inizialmente si é rettilineizzata fino a diventare concava negli anni con fulcro nel punto cerchiato.

La Risonanza ha quasi 20 anni ‼️e nonostante le varie terapie che il paziente ha affrontato nessuno ha mai spiegato le motivazioni dei suoi dolori che sono correlati alla condizione della sua bocca, colonna vertebrale, biomeccanica respiratoria, ecc...

Lo informo infine che ha una scoliosi destro convessa (emibacino dx in ⬆️ e spalla sx in ⬆️ - Scoliosi a S-Italica), un'altra causa primaria generalmente presente con una malocclusione. Qui le radiografie che porteranno alla sua conferma sono addirittura del 1992‼️ mai riscontrata da nessuno e di conseguenza ovviamente mai neanche trattata.

🙏La clinica é il momento più importante, sbagli la valutazione e non otterrai mai un risultato; comprendere LE CAUSE ci permetteranno di non perdere tempo trattando erroneamente LE CONSEGUENZE (i sintomi)

3️⃣0️⃣ ANNI‼️...almeno 1/3 della nostra vita...

Una buona giornata!
Grazie
Gianluigi Azimonti
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21/02/2024

📍L'IMPORTANTE È AVERE UN OBIETTIVO!

Ogni volta è un nuova situazione, diversa, profonda, intima; un nuovo paziente é una nuova vita da ascoltare, seguire, essere al suo fianco anche con un messaggio se servisse assistenza.

È entusiasmante ogni nuova volta, mi emoziona ancora quel sorriso, quando la persona torna a stare bene anche se la condizione iniziale in visita pareva impossibile e fortemente complessa.

E invece... ogni volta mi stupite, grazie, per il vostro impegno, tenacia e tanta Fiducia!

Vi sono grato 🙏
Che possiate sempre stare bene!

Una buona giornata
Grazie! 🤲❤️
Gianluigi Azimonti
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‼️FERMI, NON SI TRATTA DOVE C'È IL DOLORE!Il sabato é un giorno particolare in Studio; é dedicato a tutti quei pazienti ...
18/02/2024

‼️FERMI, NON SI TRATTA DOVE C'È IL DOLORE!

Il sabato é un giorno particolare in Studio; é dedicato a tutti quei pazienti che provengono da lontano, proprio perché approfittando del fine settimana possono fermarsi una notte e ripartire il giorno successivo.

Ringrazio per lo spunto di questo post il paziente di ieri proveniente dell'Aquila (Abruzzo); non é mancato il momento in cui mi ha raccontato gli attimi drammatici vissuti durante il terremoto che ha colpito proprio la città ormai nel lontano 2009.

Vedo delle sue foto il prima e il dopo terremoto, la sua casa, i vari edifici come sono stati messi in sicurezza, ecc... é un momento emotivamente ancora difficile da accettare ma questo fatto mi porta ad pensare una similitudine per spiegargli come mai la sua condizione muscolare fosse completamente in rigidità con dolori cronici alla zona lombare, al trapezio, difficoltà a respirare e una cervicalgia che non gli dà un attimo di tregua.

📚Con le sue foto ancora sul mio tavolo gli dico:

🔹IO: ️"Vede in queste foto la presenza di numerosi puntelli che i Vigili Del Fuoco, aziende edili, hanno installato per sicurezza ed evitare che le case possano crollare?"

🔸️LUI: "SÍ" ma perché mi dice questo? Dove vuole arrivare?

🔹️IO: Le spiego il suo dolore con una similitudine:

- I PILASTRI - nel corpo umano sono strutture con caratteristiche posturali che tengono in una certa condizione il suo scheletro in piedi.

- I PUNTELLI - sono strutture (ad esempio muscoli adibiti al movimento) che intervengono contraendosi continuamente (ogni giorno) per aiutare lo scheletro a mantenere quella posizione seppur ormai diventata precaria.

🔹️IO: Lei toglierebbe i puntelli di questa casa senza che i pilastri siano stati ripristinati?

🔸️LUI: Assolutamente "NO!", la casa crollererebbe!

🔹️IO: Ecco, per semplificazione, il corpo umano "più o meno" funziona così, noi "non crolliamo come la casa" ci blocchiamo (esempio nel colpo della strega) ci irrigidiamo, attiviamo tutti quei muscoli per aiutare "I PILASTRI" ossia quelle strutture che hanno caratteristiche posturali a mantenerci in una certa verticalità.

🔸️LUI: e quindi non lavoreremo "sui puntelli"?

🔹️IO: Esattamente! 🙂 (e gliel'ho detto con un certo sorriso perché ho visto che aveva capito!) se andassi a detensionare quelle parti che volutamente sono in contrazione lei starà peggio, non meglio!

🔸️LUI: Ho capito ecco perché non mi passava mai!

🔹IO: sono stati fatti purtroppo decine di massaggi e trattamenti mirati solo alla gestione del dolore nei punti che le facevano male peggiorando cosi quadro clinico.
Nessuno é intervenuto sulla CAUSA che accomuna gli stessi.

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Nel ragionamento clinico, amici, è importante sempre comprendere quali CAUSE possano comportare delle CONSEGUENZE.

Perdendo una fisiologica verticalità (tendiamo cioé a fletterci/"ingobbirci") subito entreranno di conseguenza in aiuto delle strutture muscolari che contraendosi lavorino nel preservare l'equilibrio strutturale

Più mi fletto o sono nelle condizioni lavorative, sportive che mi portano ad aumentare il carico in anterioritá più le strutture posteriori (sono diverse ) dovranno rispondere irrigidendosi.

Cambia quindi o si accentuauna respirazione toracica (di petto, alta) che peggiorerà ancora di più il nostro quadro clinico facendoci flettere ancora di più.

In primis su questo paziente si dovrà ristabilire una corretta ridistribuzione del carico anteriore, insegnargli a respirare in modo diaframmatico, quali strutture dovrà detensionare e quali invece aumentare di tonicità.

Solo ad un ripristino della verticalitá, le strutture posteriori smetteranno di essere in contrazione che per similitudine iniziale...

"SOLO AL RIPRISTINO DEI PILASTRI POTRÒ TOGLIERE I PUNTELLI"

☝️Non usate antidolorifici, le infiltrazioni se la causa è di origine meccanica o meglio..."biomeccanica".

Riacquistata la verticalitá già inizierete subito a stare meglio!

A presto!
Buona domenica
Gianluigi Azimonti
🌐www.terapiadiaframmatica.com

📍 SINDROME DI SJÖGREN Negli anni ho proceduto a specializzarmi e far ricerca in -   - permettendomi di  sviluppare e amp...
17/02/2024

📍 SINDROME DI SJÖGREN

Negli anni ho proceduto a specializzarmi e far ricerca in - - permettendomi di sviluppare e ampliare il progetto di TERAPIA DIAFRAMMATICA* anche in ambito posturale. (*Terapia posturale, manuale, naturale a carattere scientifico)

Vengo contattato da una paziente a cui hanno diagnosticato la Sindrome di Sjögren una patologia autoimmune che colpisce anche il sistema connettivo ossia quella parte anatomica che, per semplificazione, ricopre come una rete, "un vestito" lo scheletro sottostante e i diversi tessuti anatomici annessi (es.muscoli) diminuendo la loro elasticità a seguito di una maggior secchezza generale.

🤲Il mio compito sarà quello di intervenire posturalmente e con terapia specifica sul tessuto connettivo (e non solo) per alleviare i dolori strutturali che tale patologia comporta e sulla biomeccanica respiratoria per migliorare il quadro ventilatorio e viscerale.

È una malattia multifattoriale e quindi diventa prioritario il coinvolgimento con altri diversi professionisti per la gestione dei sintomi affinché si possa dare una qualità della vita migliore.

🔹️Raggrupperei almeno in altri 5 altri indirizzi clinici dove approfondire e poter poi essere seguito dallo specialista di ognuno.

1️⃣ IMMUNOTERAPIA

La ricerca sull'immunoterapia nella sindrome di Sjögren si estende anche agli inibitori di citochine come l'interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α). L'IL-6 è coinvolta nei processi infiammatori, mentre gli inibitori del TNF-α mirano a ridurre l'infiammazione. Studi su questi agenti mostrano promettenti segnali di miglioramento dei sintomi sistemici e della funzione ghiandolare. (☝️perché l Sindrome colpisce principalmente le ghiandole salivari e lacrimali)

2️⃣ TERAPIE BIOLOGICHE

Oltre al rituximab (anticorpo monoclonale), altri farmaci biologici in fase di studio includono gli inibitori delle Janus kinase (JAK - sono gruppi di enzimi) Questi inibitori possono influenzare la segnalazione intracellulare coinvolta nelle risposte infiammatorie. L'efficacia di queste terapie nel migliorare i sintomi della sindrome di Sjögren è ancora oggetto di valutazione in diversi studi clinici.

3️⃣ TERAPIE RIGENERATIVE

Gli approcci rigenerativi includono studi sulle cellule staminali mesenchimali (MSC) che possono contribuire alla riparazione e rigenerazione dei tessuti ghiandolari. La terapia con MSC ha dimostrato potenziale nel migliorare la funzione ghiandolare e ridurre l'infiammazione in alcune sperimentazioni precliniche.

4️⃣ IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI

I biomarcatori sono misurabili sostanze o caratteristiche biologiche che ci forniscono informazioni oggettive sullo stato di un organismo
In questo ambito la ricerca si sta orientando verso l'analisi di molecole specifiche come le microRNA ( piccole molecole di acido ribonucleico RNA)
e le citochine nel plasma e nelle lacrime. Questi possono fornire indicazioni più precise sulla gravità della malattia e sulla risposta ai trattamenti.

5️⃣ STUDIO GENETICO

Gli studi genetici continuano a identificare specifiche varianti genetiche associate alla sindrome di Sjögren. Questi includono marcatori HLA (proteine presenti sulla superficie delle cellule) e geni coinvolti nella regolazione immunitaria come IRF5 (proteina coinvolta nella regolazione della risposta immunitaria)
La comprensione della predisposizione genetica può influenzare lo sviluppo di terapie personalizzate, focalizzate sulla modulazione di specifici percorsi molecolari.

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Come succede per ogni paziente che arriva in Studio il momento della valutazione e analisi clinica é estremamente importante e non deve mai escludere che possano esserci altre patologie e/o sintomi che devono essere analizzati ulteriormente.

📚Quello che sopra ho riportato é una prima panoramica della ricerca attuale e delle prospettive future nella gestione della sindrome di Sjögren.

La complessità della malattia richiede un approccio multidisciplinare, e l'evoluzione continua della ricerca potrebbe portare a nuove scoperte e terapie ancora più efficaci.

A presto!
Un buon weekend
Gianluigi Azimonti
🌐www.terapiadiaframmatica.com

Indirizzo

Via Longù N°10
Busto Arsizio
21052

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 21:00
Mercoledì 09:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
Venerdì 09:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 18:30

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Benvenuti,

Mi chiamo GIanluigi Azimonti sono un Massoterapista M.C.B. (Paramedico indipendente, Operatore Socio Sanitario in ambito delle Arti Ausiliari Sanitarie). Ho conseguito e superato l'Esame di Stato per l'esercizio della libera professione accreditato dalla commissione della Regione Lombardia ottenuto con il massimo della votazione.

Sono impegnato costantemente nel miglioramento e ampliamento dei servizi offerti, seguo ad oggi diversi corsi in Italia che all’estero sia nel settore sanitario che olistico. La miglior preparazione si ottiene avendo la possibilità di attingere il sapere e l'esperienza da entrambi gli ambiti.


  • Terapista manuale, collaboro con diverse figure mediche e altri professionisti in ambito sanitario per il conseguimento della salute del paziente.

  • Operatore Ayurvedico (medicina tradizionale indiana) specializzato nell’utilizzo di diverse terapie naturali complementari alla medicina odierna.