17/09/2024
𝐕𝐢𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐃 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐭𝐚̀: 𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐯𝐞 𝐨𝐫 𝐧𝐨𝐭 𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐯𝐞?
𝑷𝒆𝒓 𝒄𝒉𝒊 𝒉𝒂 𝒇𝒓𝒆𝒕𝒕𝒂:
- In Italia circa 6 bambini su 10 sono carenti di vitamina D (specie se in sovrappeso, poco esposti al sole durante l’estate e di pelle scura).
- Il suo dosaggio non è indicato di routine per stabilire una eventuale carenza.
- È a mio avviso ragionevole integrare la vitamina D nel periodo autunno-inverno in tutti i bambini italiani, fino al raggiungimento dell’età adulta
- La formulazione più economica (e quindi l’unica che a mio avviso andrebbe prescritta e che prescrivo) è di colecalciferolo 10.000 UI/mL gocce orali. Gli integratori da banco possono avere un costo anche di 10 volte superiore a parità di quantità assunta.
- Non esistono integratori in grado di “rinforzare” il sistema immunitario ma, la carenza di vitamina D, predispone alle infezioni, specie quelle respiratorie tipiche dell’inverno e alle malattie autoimmuni.
𝐏𝐫𝐞𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝟏: in Italia circa il 60% dei bambini è carente di vitamina D, con rischio massimo nei primi mesi di vita (in cui però l’integrazione viene fatta quasi sempre) e in età adolescenziale (in cui viene fatta quasi mai nonostante il grande fabbisogno soprattutto osseo), sebbene non sia indicato dosarne i livelli routinariamente (Fonte 1).
𝐏𝐫𝐞𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝟐: come per tutte le carenze, la sua correzione richiede tempo, diverse settimane o anche mesi (Fonte 2).
La vitamina D è importante per le ossa (non solo in crescita) e per un buon funzionamento del sistema immunitario.
𝑶𝒔𝒔𝒂: una sua carenza importante può causare rachitismo nei bambini, osteomalacia negli adulti.
𝑺𝒊𝒔𝒕𝒆𝒎𝒂 𝒊𝒎𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊𝒐: la carenza può favorire le infezioni, in particolare quelle respiratorie (preponderanti nei bambini durante l’inverno) ma anche predisporre a malattie autoimmuni come ad esempio il diabete tipo 1 (quello giovanile).
Uno studio canadese ha dimostrato che, al fine di prevenire le infezioni respiratorie invernali, 𝐧𝐨𝐧 𝐜’𝐞̀ 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐬𝐬𝐮𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐬𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐃 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 “𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐝” di 400 UI al giorno (Fonte 3).
Negli adulti adeguati livelli di vitamina D sembrano essere protettivi nei confronti di Alzheimer, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, malattie infiammatorie croniche intestinali, e non solo.
A seconda dei livelli sierici di 25(OH)D si può parlare di:
Sufficienza ≥30 ng/ml
Insufficienza 20–29 ng/ml
Carenza < 20 ng/ml
Carenza grave < 10 ng/ml
Il livello di vitamina D nei neonati è influenzato dall'etnia (la sintesi a livello cutaneo è inversamente proporzionale al grado di pigmentazione della cute: i neri richiedono fino a 5 volte più tempo di esposizione al sole per sintetizzarne la stessa quantità dei bianchi), dalla stagione di nascita e dal livello di vitamina D della madre durante la gravidanza (i multivitaminici specifici contendono vitamina D).
I livelli di vitamina D nei bambini e negli adolescenti sono influenzati dall'esposizione al sole, dalla stagionalità, dall'etnia e dall'indice di massa corporea: sovrappeso e obesità comportano minore livello di vitamina D che viene “sequestrata” dal tessuto grasso e quindi maggior fabbisogno; in Italia stiamo rasentando il 40% di bambini in sovrappeso/obesi che necessitano del doppio di vitamina D di un bambino normopeso.
Altri fattori di rischio per ipovitaminosi D sono la prematurità e l’allattamento al seno: sebbene il latte materno contenga pochissima vitamina D rispetto al latte in formula in cui è addizionata, l’integrazione in neonati e lattanti è indicata indipendentemente dal tipo di alimentazione.
Le società italiane di pediatria raccomandano l'integrazione di vitamina D dalla fine dell'autunno all'inizio della primavera (novembre-aprile) nei bambini e negli adolescenti con ridotta esposizione al sole durante l'estate (Fonte 4).
Quanti bambini italiani, durante l’estate, si espongono abbastanza al sole? Circa il 40%, se è vero che il 60% è carente.
Ragionevolmente la carenza sarà maggiore al nord che al sud.
Malattie croniche che impediscono l'assorbimento intestinale della vitamina D, come la celiachia o la fibrosi cistica, richiedono dosaggi maggiori di vitamina D.
Quanta vitamina D supplementare?
Nel primo anno di vita il fabbisogno è di 400-500 UI al giorno (2 gocce di colecalciferolo 10.000 UI/mL forniscono 500 UI di vitamina D).
Fabbisogno che aumenta successivamente e infatti l’Endocrine Society e l’Institute of Medicine raccomandano un’assunzione media di vitamina D di 600–1.000 UI/giorno tra 1 e 18 anni di età (Fonte 5).
La dose massima di vitamina D proposta dall'EFSA nel 2012 e poi confermata è di 1000 UI/giorno per i neonati, 2000 UI/giorno per i bambini di età compresa tra 1 e 10 anni, 4000 UI/giorno per bambini e adolescenti di età compresa tra 11 e 17 anni (Fonte 6).
Per concludere:
In Italia circa 6 bambini su 10 sono carenti di vitamina D (specie se in sovrappeso e poco esposti al sole durante l’estate)
Il suo dosaggio non è indicato di routine per stabilire una eventuale carenza.
È a mio avviso ragionevole integrare la vitamina D nel periodo autunno-inverno in tutti i bambini italiani, specie se di carnagione scura o in sovrappeso, fino al raggiungimento dell’età adulta
La formulazione più economica (e quindi l’unica che a mio avviso andrebbe prescritta e che prescrivo) è di colecalciferolo 10.000 UI/mL gocce orali.
Gli integratori da banco possono avere un costo anche di 10 volte superiore a parità di quantità assunta.
Non esistono integratori in grado di “rinforzare” il sistema immunitario ma, la carenza di vitamina D, predispone alle infezioni, specie quelle respiratorie tipiche dell’inverno.
Buona settimana,
Dott. Giorgio Cuffaro
Fonti
1. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36814347/
2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4769970/
3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5817430/
4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5941617/
5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21796828/
6. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37560437/
Per ulteriore approfondimento: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5941617/
Immagine: https://www.laboratoriodiegoangeli.it/uncategorized/carenza-di-vitamina-d/