Dr.ssa Veronica Santoro

Dr.ssa Veronica Santoro Salute e benessere della mente
Metodo Psicologia Trasformativa®

"La pace inizia da te."Non è solo uno slogan: è una verità profonda.  Il mondo non cambia tutto in una volta. Cambia qua...
03/10/2025

"La pace inizia da te."

Non è solo uno slogan: è una verità profonda.
Il mondo non cambia tutto in una volta. Cambia quando ogni essere umano sceglie, ogni giorno, di spezzare il ciclo della rabbia, dell'indifferenza, della violenza sottile delle parole.

Portare pace nel mondo non significa andare lontano.
Significa iniziare da vicino:
- Con il modo in cui parli a te stesso.
- Con la pazienza che offri a chi ti è accanto.
- Con il perdono che scegli, anche quando fa male.
- Con il silenzio che offri al posto del giudizio.
- Con la gentilezza, anche quando nessuno la nota.

Ogni volta che scegli la calma invece del caos, ogni volta che smetti di reagire e inizi a comprendere, ogni volta che ascolti prima di rispondere… stai piantando un seme di pace.
E quei semi, coltivati nei cuori, cambiano i mondi.

Sii il luogo dove la pace prende forma.
Perché solo chi ha pace dentro può portarla fuori.
E il mondo, oggi più che mai, ha bisogno di questo.

(Foto di A. Leo)

Il modo migliore per garantire ad un bambino una buona salute mentale?  Essere presenti. Non per correggere ciò che sent...
15/09/2025

Il modo migliore per garantire ad un bambino una buona salute mentale?
Essere presenti. Non per correggere ciò che sente, ma per accompagnarlo mentre lo sente.

Nel mio lavoro, vedo spesso genitori ansiosi di “togliere” le emozioni difficili: la rabbia, la tristezza, la paura. Ma i bambini non hanno bisogno che le emozioni vengano eliminate.
Hanno bisogno che qualcuno resti accanto a loro mentre le attraversano.

Quando un’emozione viene ignorata o zittita, il bambino non solo resta solo con ciò che prova, ma impara anche a pensare che quella parte di sé sia sbagliata.

Nei miei training sulle emozioni lavoriamo proprio su questo: accogliere e poi contenere.
In foto vedete un modo creativo per farlo: portare la rabbia dal corpo… al foglio (solo dopo aver portato il sistema nervoso del bambino in uno stato di calma tramite strategie senso-motorie).

Solo quando le emozioni si possono vivere in modo sicuro, anche i bambini si sentono al sicuro.
Il piccolo paziente, é arrivato strillando, ma alla fine del training, ha detto: "È stato difficile oggi con la rabbia". Eppure, lo ha fatto. Non da solo: insieme.

Ecco dove inizia la salute mentale.

Comprendere non è Giustificare! Leggi la descrizione scorrendo il carosello!
15/09/2025

Comprendere non è Giustificare!
Leggi la descrizione scorrendo il carosello!

Questo grappolo d’uva non vincerà un concorso di bellezza. Alcuni acini sono secchi, altri beccati dagli uccelli. Ma è v...
14/09/2025

Questo grappolo d’uva non vincerà un concorso di bellezza. Alcuni acini sono secchi, altri beccati dagli uccelli. Ma è vero. Vivo. Nato sotto il sole, tra il vento e la polvere. Ha nutrito, è stato toccato, ha resistito.

Oggi siamo circondati da immagini perfette, levigate, rifinite…Ma la vita vera è fatta di imperfezioni che raccontano storie, di segni che parlano di ciò che abbiamo attraversato, di piccoli difetti che ci rendono reali e quindi… preziosi.

Non dobbiamo essere intatti per essere degni.
Dobbiamo solo essere veri. In un mondo disconnesso, ancorarsi all’autenticità salva.

Grazie di cuore a e a per ricordarci da dove veniamo — dalla terra, dal sole, dalla fatica e dalla bellezza non filtrata — e soprattutto per averci permesso di fare esperienza dell’autenticità. Quella vera, che si tocca, si assaggia, si respira, si pigia. Quella che non ha bisogno di apparire, perché é.

p.s.: nei commenti interessante spiegazione neuropsicologica della pigiatura.

🎾 Settembre: Back to Tennis School!Si torna in campo… ma anche dentro di sé.  Il mio ruolo come Mental Coach nel Tennis ...
08/09/2025

🎾 Settembre: Back to Tennis School!
Si torna in campo… ma anche dentro di sé.

Il mio ruolo come Mental Coach nel Tennis è quello di accompagnare atleti — giovani e adulti — ad allenare la parte "invisibile" del gioco: la mente.
Motivazione, gestione emotiva, concentrazione, attenzione… sono questi gli "scambi interiori" che fanno la differenza potenziando parte tecnica, tattica e motoria.

Unire Psicologia e Tennis è una delle mie più grandi passioni. Perché è proprio lì, tra un errore e un colpo perfetto, che impariamo a conoscere chi siamo.

Allena la mente, cambia il gioco.

🌱 Infertilità e PsicologiaQuando si parla di infertilità, in psicologia e medicina non si fa riferimento a un singolo pa...
08/09/2025

🌱 Infertilità e Psicologia
Quando si parla di infertilità, in psicologia e medicina non si fa riferimento a un singolo partner, ma alla coppia perche l’esperienza coinvolge entrambi, toccando corpo, mente ed emozioni.
👉 Una coppia si considera infertile quando, dopo 12-18 mesi di rapporti sessuali mirati (2-3 a settimana), non riesce a concepire.
🧠 Il 15% delle cause é idiopatico:
- ansia e perfezionismo
- tendenza al controllo
- evitamento dei problemi
- scarsa tolleranza alla frustrazione
- difficoltà a chiedere aiuto
- psicopatologie pregresse.
💡 Davanti a questa sfida, la coppia va ri-progettata: non solo come progetto genitoriale, ma come alleanza affettiva che deve imparare a reggere dolore, incertezza e nuove possibilità.
Se stai vivendo questa esperienza, non sei solo.
👉 Una consulenza psicologica specifica per l’infertilità di coppia può aiutarti a trasformare la crisi in percorso di crescita e consapevolezza.

SMETTERE DI...fumaremangiare troppo/pocolitigaretradiredire sempre sìbere troppoprocastinare..non accade perché sappiamo...
03/09/2025

SMETTERE DI...
fumare
mangiare troppo/poco
litigare
tradire
dire sempre sì
bere troppo
procastinare..
non accade perché sappiamo che fa male, ma accade quando matura dentro di noi il bisogno di smettere.
Sapere che una cosa danneggia non basta.
Lo sappiamo tutti che fumare fa male.
Che mangiare troppo/poco fa male.
Che litigare fa male.
Che tradire fa male.
Che dire sempre di sì fa male.
Che bere troppo fa male.
Che procrastinare fa male.
Ma finché non cambiano i bisogni profondi, i comportamenti restano e anche le abitudini tossiche.

La vera trasformazione avviene quando smetti di chiederti: “Perché non riesco a smettere?”. E inizi a chiederti: “Cosa sto ancora cercando in questo comportamento?”, “Cosa non riesco a darmi in modo sano?”

La consapevolezza è l’inizio.
Ma è il bisogno di vivere meglio che ti fa passare all’azione. E quello nasce solo da dentro, dal contatto con la tua vulnerabilità.

Perché un’AI potrebbe dare risposte pericolose?1. L’AI risponde ai prompt, senza coscienzaL’AI non comprende il valore d...
02/09/2025

Perché un’AI potrebbe dare risposte pericolose?

1. L’AI risponde ai prompt, senza coscienza
L’AI non comprende il valore della vita, il dolore umano o le conseguenze delle sue parole. Elabora input testuali e produce output basandosi su pattern appresi da dati.
Se riceve un prompt molto diretto tipo “come posso togliere la vita?”, potrebbe generare informazioni inadeguate o addirittura pericolose, perché non ha senso morale o giudizio umano.

2. Mancanza di empatia reale
L’AI può “simulare” empatia, ma non prova emozioni. Non può percepire la sofferenza umana, né comprendere il rischio immediato di una risposta sbagliata.

3. Dipendenza dall’input dell’utente
L’AI agisce come uno specchio: ciò che riceve nel prompt influenza ciò che restituisce.
Se l’utente inserisce domande pericolose, senza filtri esterni, l’AI non ha modo autonomo di dire “no”.

4. Assenza di responsabilità morale
Un essere umano può valutare il rischio, proteggere e intervenire. L’AI non ha responsabilità né strumenti per prevenire danni reali; qualsiasi effetto ricade sull’utente o su chi supervisiona l’uso dell’AI.

Quindi l'AI é pericolosa? Rispondo con le parole di Federico Faggin, fisico: "Dipende dall’uso che se ne farà. I computer sono stupidi ma sono molto precisi, noi siamo imprecisi ma molto intelligenti. Insieme possiamo fare di più e di meglio, però il computer usato per fare cose che richiedono buon senso senza supervisione umana è molto pericoloso".

🌿 Il Dolore: un Maestro di Vita 🌿Viviamo in una società che ci insegna due cose sbagliate sul dolore: a respingerlo, com...
01/09/2025

🌿 Il Dolore: un Maestro di Vita 🌿
Viviamo in una società che ci insegna due cose sbagliate sul dolore: a respingerlo, come se fosse un intruso da evitare a ogni costo oppure ad aggrapparci ad esso, trasformandolo in sofferenza, dipendenza, vittimismo.
Eppure, il dolore è parte integrante dell’esistenza. Nessuno ne è escluso. Non è un’anomalia, ma una esperienza universale che ci ricorda che siamo vivi. La dignità sta proprio qui: nel vivere il dolore senza attaccamento, senza trasformarlo in prigione. Significa permettersi di sentirlo, riconoscerlo, attraversarlo. Significa non scappare, non negare, ma nemmeno identificarsi solo con esso. Il dolore assume tante forme e passa nella vita di ognuno di noi.
Può essere il lutto per una persona cara, un incidente che cambia la vita, una separazione, le malattie che mettono alla prova il corpo e l’anima, le violenze subite, un licenziamento, una gravidanza interrotta, abusi psicologici, gli amori non corrisposti, il bullismo, l’esclusione sociale e molte altre esperienze che segnano il cuore e la mente.

Accogliere il dolore con consapevolezza non significa subirlo, ma imparare a stare con esso senza che ci consumi. Perché così come nessuno è esente dal dolore, nessuno è escluso nemmeno dalla gioia. Fa tutto parte del gioco della vita: imparare a danzare tra le ombre e la luce, tra le ferite e la bellezza.
Educarsi al dolore significa educarsi alla vita.
E scoprire che la dignità nasce non dall’evitare la sofferenza, ma dal trasformare il dolore in crescita.

Educa il tuo dolore.

💡 Cosa succede se usi molto i social network1. Il cervello si abitua alla “dopamina facile”Ogni notifica, like o comment...
29/08/2025

💡 Cosa succede se usi molto i social network

1. Il cervello si abitua alla “dopamina facile”
Ogni notifica, like o commento dà una piccola scarica di piacere. Se diventa l’unico modo di sentirsi bene, il cervello inizia a cercarlo sempre di più e può diventare difficile staccare.
2. Si riduce la concentrazione
Saltare continuamente da un video a un messaggio ad una storia “allena” la mente a rimanere superficiale. Diventa più complicato leggere un libro, studiare o seguire una conversazione lunga senza distrarsi.
3. Aumenta il confronto con gli altri
Sui social vedi solo le parti più belle della vita degli altri (filtrate e selezionate). Questo può portare a sentirsi “meno”, a non piacersi abbastanza o a pensare di non fare mai abbastanza.
4. Il sonno ne risente 😴
Guardare lo schermo fino a tardi riduce la qualità del sonno e spesso porta a sentirsi stanchi, nervosi e con meno energia durante il giorno.
5. Meno relazioni “vere”
Più tempo online = meno tempo faccia a faccia. Le amicizie diventano più “veloci” e superficiali, e si rischia di perdere l’abitudine alle relazioni reali fatte di sguardi, emozioni e presenza.

✅ Non significa che i social siano il male.
Sono strumenti utili per imparare, conoscere persone, divertirsi. Ma, come per il cibo o lo sport, se esageri può farti male. La chiave è l’equilibrio: usarli senza esserne usati.

Il grande amore non si cerca fuori: si costruisce dentro. Quando impari a sceglierti, rispettarti e sostenerti ogni gior...
28/08/2025

Il grande amore non si cerca fuori: si costruisce dentro. Quando impari a sceglierti, rispettarti e sostenerti ogni giorno, inizi ad attrarre relazioni che ti riconoscono per davvero. L’amore che ricevi è lo specchio dell’amore che coltivi per te.

Quella che tu chiami “fame nervosa” non è bisogno di cibo.In termini sistemici, possiamo leggerla come un movimento inte...
22/08/2025

Quella che tu chiami “fame nervosa” non è bisogno di cibo.
In termini sistemici, possiamo leggerla come un movimento interrotto verso qualcuno o qualcosa che parte da molto lontano.
👉 Ti spiego meglio:
quando un bambino non riesce ad avvicinarsi a una figura di attaccamento come la madre, il padre, (perché non disponibile, assente, o troppo distante emotivamente), quel movimento rimane sospeso.
Il corpo, allora, cerca un modo per riempire quel vuoto: il cibo diventa simbolicamente ciò che consola, che calma, che sostituisce l’abbraccio mancato.
La fame nervosa, quindi, rappresenta un tentativo di colmare con la bocca un legame che il cuore non ha ricevuto pienamente.
Non è un difetto tuo, ma un messaggio del corpo che dice:
“Ho bisogno di connessione. Ho bisogno di nutrimento affettivo, non solo fisico.”

Il lavoro che possiamo fare insieme è:
- Riconoscere a chi o a cosa era diretto originariamente quel movimento interrotto
- Onorare quel bisogno senza giudicarlo
- Riorientare la tua energia: dal cibo alla relazione autentica, con te stesso/a e con gli altri.
Così, pian piano, la fame nervosa perde la sua forza, perché non serve più a sostituire il nutrimento emotivo che ora puoi accogliere in modi più sani e profondi.

Puoi scivermi in privato o contattarmi al 339 487 4847.

Indirizzo

Via Aldo Moro, 21
Céglie Messápica
72013

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