09/10/2025
Ci sono giorni in cui non riesco a stare nel presente.
Vorrei saltare un pezzo di vita, come una pagina troppo dolorosa da leggere.
La mente cerca scappatoie, inventa distrazioni, costruisce corridoi per non sentire.
Ma il corpo… lui non mente mai.
Il corpo resta.
Trattiene, stringe, sospira.
Parla un linguaggio semplice e antico — fatto di tensioni, di brividi, di silenzi.
Ho imparato ad ascoltarlo come si ascolta una persona cara.
Quando sento le spalle rigide, non mi arrabbio più.
Le ringrazio, perché mi stanno dicendo: “Qui, qualcosa ti pesa.”
Quando il respiro diventa corto, so che sto cercando di controllare ciò che non posso cambiare.
E allora mi lascio andare.
Inspiro piano, e con ogni espirazione, mi permetto di sciogliermi un po’.
✨ È questo, il vero “restare nel presente”.
Non un atto mentale, ma un ritorno al corpo.
Un dialogo silenzioso tra ciò che sento e ciò che sono.
Quando riesco a fermarmi dentro di me, tutto si riorienta.
Le paure non scompaiono, ma perdono il loro potere.
La tristezza non diventa gioia, ma smette di farmi male.
C’è una luce dolce che si accende, come un piccolo faro nella nebbia.
E quella luce mi basta per continuare a respirare, a camminare, a esserci.
💛 Il corpo sa restare anche quando la mente si perde.
Sa ricordarti che sei viva, che non devi avere fretta di capire, che va bene così.
Ogni battito, ogni respiro, ogni piccolo movimento è una mano che ti riporta a casa.
Resto qui, nel corpo, nel mio respiro,
in questa verità semplice che non ha bisogno di parole.
👉 E tu, come ascolti il tuo corpo quando la vita ti chiama a restare?
Ti abbraccio tra le righe ✨